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martedì 20 maggio 2014

Arriva la IUC 2014. Imposta Unica Comunale su casa e rifiuti...Che cos'è e come funziona?

Il 2014 segna l’esordio di una nuova imposta unica comunale sugli immobili, introdotta nella Legge di Stabilità 2014,  che ingloba tasse e tributi dovuti in relazione all'abitazione principale (IMU) e alla produzione di rifiuti (ex Tia, Tarsu e TARES).

La IUC si basa su due presupposti:

• il primo costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore;
• l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali.


Questa nuova imposta comprende, al suo interno, tre distinti tributi: Tasi, Imu e Tari.
  1. La Tasi rappresenta la tassa  sui servizi indivisibili forniti dal Comune. Tale tassa è applicata in base alla rendita catastale della prima casa e riguarda in pratica il pagamento di servizi come l’illuminazione pubblica delle strade, la manutenzione del manto stradale e altre opere del genere. Dal 2014 dovrà essere corrisposta da tutti i proprietari di immobili e dagli inquilini, in base ad una specifica aliquota definita dal comune in base all'utilizzo dell’immobile.

  2. La Tari sostituisce la Tarsu come tassa per la gestione e la raccolta dei rifiuti urbani, e viene commisurata alla quantità prodotta da ogni proprietario in reazione ai dati catastali dell’immobile di riferimento, sia esso uno di tipo privato oppure un esercizio commerciale.La tariffa e il tipo di pagamento vengono decisi di comune in comune dall’ente preposto al servizio.

  3. L’Imu è la vecchia imposta che è entrata in scena il 1 gennaio 2012, ma con la Legge di Stabilità 2014 Viene abolita solo per la 1° casa ma resta per gli altri immobili. Si paga sul possesso del bene 


SCADENZE 2014
La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto per la scadenza IUC 2014, la distinzione tra:

  • scadenza IMU 2014: 16 giugno e il 16 dicembre;
  • scadenza Tari 2014:  almeno due rate a scadenza semestrale i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi. E’ prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno.
  • scadenza Tasi 2014: la stessa cosa prevista per la Tari.
SCADENZE 2014: LE TASSE SULLA CASA


*ALIQUOTE 
Per la Imu le aliquote non hanno subito variazioni rispetto alla norma originaria, mentre per la Tari, saranno i Comuni a stabilire le tariffe da applicare. E’ la Tasi da guardare con sospetto.
La legge di Stabilità indica per questo tributo un’aliquota da applicare che va da un minimo dell’ 1 per mille a un massimo del 2,5 per mille. Stabilisce però anche che la somma delle aliquote Tasi + Imu non potrà superare il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per mille per gli altri immobili. Praticamente le aliquote massime dell’Imu. Ma successivi ritocchi alle aliquote hanno portato ad un aumento, che oscilla dallo 0,1 per mille allo 0,8 per mille. Quindi al momento il comune potrà deliberare un’aliquota Tasi fino a un massimo del 3,3 per mille (2,5 + 0,8 = 3,3 per mille), arrivando dunque al tetto massimo Imu + Tasi dell’11,4 per mille (10,6 + 0,8 = 11,4 per mille).

UN CASO PARTICOLARE 
Nel caso in cui si possieda un immobile, che non sia l’abitazione principale, che sia sfitto e si trovi nel comune in cui si ha la residenza, bisognerà considerare che su questo, oltre all’Imu come altra abitazione, alla Tari e alla Tasi, andrà pagata anche l’Irpef sulla prossima dichiarazione dei redditi, ma per fortuna solo al 50% di quanto dovuto.

ULTIM'ORA: TASI RINVIATA NEI COMUNI RITARDATARI 
Per chi ha deliberato aliquota scadenza resta al 16 giugno. Solo 10% deciso aliquota
L'ANSA scrive "Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. La decisione è stata presa dal Governo dopo un incontro tecnico con i Comuni. Si spera così anche di raffreddare la polemica politica. Alle scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi...."





*Tratto da Firenzepost
  Tratto da ANSA

venerdì 5 aprile 2013

Risparmiare in tempo di crisi con il DOWNSHIFTING - ritorno ad una vita più semplice per vivere meglio




Per questioni economiche ma anche etiche, molte persone al giorno d'oggi hanno iniziato un processo di decrescita felice, modificando poco per volta il proprio stile di vita a favore di risparmio, riciclo e riuso, creatività e cultura.

Il cardine di questo movimento sociale risiede nella parola slow (lento), sulla quale vengono impostati diversi aspetti della vita: dallo slow food alla slow money passando per lo slow marketing. Il risultato? La creazione di un vero e proprio sistema di slow economy.


Com’è possibile stare meglio guadagnando di meno? La risposta non è nel denaro mancante, ma in quello che si risparmia modificando l’approccio alla propria vita quotidiana. Il downshifting infatti, è strettamente legato ai concetti di ecosostenibilità e risparmio. Rallentare i ritmi consente di avere più tempo libero, con tutti i benefici del caso. Si può coltivare un proprio orticello, fare il pane in casa, usare meno l’automobile.

Piccoli cambiamenti come questi consentono di spendere meno ma anche di rispettare l’ambiente.


Ecco il decalogo per essere un ottimo downshifter :

1- Accorciare le distanze: da dove proviene il cibo che consumiamo? Chi costruisce gli oggetti che acquistiamo? quanti km deve percorrere un prodotto prima di arrivare nelle nostre case? Accorciare le distanze tra produzione e consumo, in termini geografici e umani, significa valorizzare il proprio territorio prediligendo i prodotti della terra e dell'artigianato delle proprie zone. Acquistare direttamente dal produttore o tramite G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale) può creare nuovi legami con la gente del proprio quartiere e far risparmiare, oltre che trovare alimenti di indubbia qualità, e quando possibile di stagione, biologici e quindi più saporiti e più sani.


2 - Autoproduzione: se un domani le industrie fossero bloccate da una qualsiasi ragione legata all'esaurimento del petrolio o alle guerre, saremmo in grado di autosostentarci con le nostre sole forze? O la tecnologia e il progresso ci hanno talmente riempiti di comfort da averci resi incapaci di costruire o coltivare qualunque cosa? Già negli anni Trenta e poi durante la Seconda Guerra Mondiale, l'America conosceva l'esperienza degli orti urbani, spazi pubblici o privati adibiti a orti per sopperire alla mancanza di cibo, dove ortaggi, piante mediche, frutta e fiori venivano coltivati per la comunità. Gli orti urbani sono una tendenza che sta di nuovo prendendo piede per svariate ragioni, tra cui quella del risparmio, ma anche la necessità di tornare alla terra e avere consapevolezza di ciò che si mangia.


3 - Ridurre le emissioni: come la famiglia che per un mese ha provato a rinunciare a auto e moto, e come tanti che all'alzarsi del prezzo della benzina hanno dovuto diminuire l'uso di mezzi a motore, optare per mezzi non inquinanti e non costosi permette di risparmiare, ridurre le emissioni, migliorare la mobilità urbana, cambiare i ritmi della propria vita.
Si dice inoltre che sulle brevi distanze la bicicletta vinca su tutti i mezzi, compreso il motorino.


4 - NO-Shopping: è quasi certo che possediamo già ciò di cui abbiamo bisogno e anche oltre. Quanti sono gli oggetti che possediamo ma che non utilizziamo? Riceviamo vera gratificazione dall'acquisto compulsivo? Evitare di comprare cose nuove ma sfruttare quelle che già si hanno, scegliendo la riparazione, il riuso, il riciclo o il baratto e la creatività, è una delle chiavi per contrastare la sfrenatezza del consumismo, risparmiare, e ridurre anche i consumi che conseguono (trasporti, inquinamento industriale e sfruttamento dei lavoratori).


Così sono nati dei veri e propri movimenti, degli stili di vita basati sul baratto, che aiutano le persone a risparmiare, ridurre rifiuti e sprechi, contrastare il consumismo sfrenato, dare vita nuova agli oggetti dimenticati in cantina.

Gli incontri, chiamati spesso swap party, sono tematici o variegati, facili da organizzare, coinvolgono principalmente le donne nello scambio di accessori e abiti, ma sono in aumento in ogni tipo di realtà, che sia il paesino o la grande metropoli, e in ogni tipo di oggetto di scambio.



5 - Lavorare di meno: una vita sostenibile è anche fatta di un buon equilibrio fra dovere e piacere. Spendere di meno significa avere anche bisogno di guadagnare di meno, no? La mania dell'accumulo, del guadagno, degli status symbol legati al dio denaro, privano le persone del tempo libero per sé e la famiglia, delle energie e della positività e generano, in casi estremi, situazioni d'ansia e stress che, nonostante gli alti guadagni, non rendono la vita più felice.


6 - Condividere: per risparmiare e anche per intessere rapporti nuovi, la condivisione può declinarsi in molti modi. Lo scambio di case per le vacanze, o la creazione di piccole comunità che si autosostentano e seguono un progetto comune (co-housing); la condivisione di mezzi di trasporto (car-sharing) per ridurre le spese, le emissioni e il numero di auto nelle strade; i G.A.S. di quartiere; gli Swap Party, eventi dedicati al baratto, e molti altri esempi sono la dimostrazione che la decrescita sia necessaria e utile al miglioramento della società e di chi ne fa parte.

7 - Risparmiare energia: è incredibile quanto si possa risparmiare sulle bollette anche solo spegnendo regolarmente tutti gli impianti in stand-by quando non utilizzati, ben il 10%. Ma non basta solo questo: luci e televisore accesi quando non necessari, lavatrice e lavastoviglie ad altissima temperatura, doccia lunga e bollente, sono abitudini sbagliate ma che molti di noi hanno, e che generano sprechi inutili di energia.


8 - Mangiare sano: e per "sano" intendiamo con bassissime quantità di carne e pesce, pochi latticini e grandi porzioni di frutta, verdura, legumi e cereali. Perché? Perché oltre che migliorare la salute, una dieta vegetariana o quasi riduce le emissioni, i consumi d'acqua, i rischi di malattie cardiovascolari, e le spese.


9 - Ridurre i rifiuti: avete mai provato a pesare i vostri rifiuti prima di gettarli? Quanto va nell'indifferenziato e quanto nella differenziata? C'è chi lo fa, e attraverso la consapevolezza che deriva dal sapere quanti chili di spazzatura si producono al giorno, si possono ridurre gli sprechi senza ridurre la qualità della propria vita. Anzi, ne trae giovamento anche la coscienza. E come si può fare per diminuire i rifiuti? Eliminare l'usa e getta, scegliere prodotti senza imballaggi, evitare di riempire troppo il frigorifero con cibi che spesso, in parte, poi si buttano, cucinare anche con gli scarti.

10 - Donare: se ci sono oggetti o abiti che non donate e che non siete riusciti a scambiare o a rivendere, fate una donazione alla Caritas o alle associazioni che raccolgono abiti e cibo per i poveri o gli sfollati. Svuoterete un po' i vostri armadi, creerete più spazio in casa, ma soprattutto aiuterete qualcuno senza il minimo sforzo.

Se avete voglia di approfondire il Downshifting e il vivere meglio con poco vi consiglio alcuni libri davvero interessanti :



domenica 17 marzo 2013

Non buttiamo via i nostri vecchi computer !


L’evoluzione continua ed i prezzi al ribasso rendono difficile la vendita dei pc che via via sostituiamo relegandoli così al ruolo di ferma carte ^___^

Ma davvero il destino di un pc (più o meno) vecchio è la cantina o il cassonetto dei rifiuti ?


Avolte la scelta più ovvia non è la migliore... Con questo post vogliamo darvi alcuni spunti su come riutilizzare un pc datato e che daremmo ormai per "morto".

Dategli una bella spolveratina
Se il pc è vecchio, è stato in cantina, in luoghi polverosi e comunque per scrupolo, le sue parti interne andrebbero spolverate bene. Se si tratta di un pc fisso questa operazione risulta piuttosto agevole: basta aprire il case e spolverare tutto con un pennello (va bene uno di quelli per dipingere le pareti, ovviamente nuovo). Se il pc è portatile l’apertura potrebbe risultare particolarmente ostica. Se non siete tecnici è meglio lasciar perdere ed al massimo dare un paio di colpi di compressore (non esagerate con la pressione) nei vari interstizi e nelle fessure della ventola e dei dissipatori di calore.
E’ buona norma, inoltre, utilizzare un cd di pulizia delle lenti per rimuovere la polvere dal lettore cd.


1. Utilizzo normale: rinfreschiamo il sistema operativo
Dopo aver ripulito bene il pc,è il momento di reinstallare un sistema operativo “pulito”. Questo perchè vecchie installazioni (specialmente nel caso di Windows) risultano più lente a causa dei vari files orfani, chiavi di registro non valide e quant’altro.
Come per qualsiasi formattazione, nel caso ci fossero dati importanti contenuti nell’hard disk, è necessario fare un backup prima di procedere.

The Linux way
Personalmente consiglierei di optare per una distribuzione leggera di Linux. Ce ne sono migliaia ottimizzate per l’utilizzo su pc datati, le più famose sono certamente Slax, Damn Small Linux, SliTaz come anche Ubuntu nella sua versione più leggera: Xubuntu. Seguendo l’ultima ipotesi otterreste una versione di Linux (Ubuntu) affermata e talmente diffusa da rendere praticamente impossibile il fatto di non trovare supporto o guide in rete, ed allo stesso tempo non dovrete sacrificare risorse preziose grazie all’utilizzo del leggerissimo ambiente desktop di Xubuntu, XFCE. L’installazione poi, in tutti i casi è semplicissima (fate riferimento alle migliaia di guide come questa in rete).



The Windows way
Se proprio non potete rinunciare a Windows, ed avete una quantità di RAM dignitosa, potete sempre contare sul buon vecchio Windows XP. Onestamente sconsiglierei un’installazione standard di Windows a chi ha meno di 512Mb di ram, ma se così fosse è meglio optare per una versione ottimizzata ed “alleggerita” di Windows XP come XP HwNL ZeRo.
Che si utilizzi una versione alleggerita o meno di XP è sempre bene evitare software superfluo o pesante. Preferiamo Foxit Reader a Adobe reader, VLC Media Player a Windows Media Player ed altri lettori, ed installiamo CCleaner per eseguire di tanto in tanto un po’ di manutenzione.



2. Utilizzi alternativi: server, router e quant’altro
Un vecchio pc potrebbe dare buoni risultati con utilizzi un po’ alternativi (anche superiori a quanto farebbe se utilizzato normalmente come pc desktop). Vediamone alcuni:

Media Center
Ne abbiamo già parlato. A volte concepiamo i vecchi pc come inservibili perchè lenti. Ricordiamoci però che sono lenti soltanto secondo i nostri standard, aggiornati costantemente al rialzo dalle crescenti esigenze dei nuovi programmi, giochi e sistemi operativi. Se consideriamo come riferimento la potenza di calcolo di un lettore divx, ci rendiamo subito conto che il nostro potrebbe essere il miglior player audio/video del mondo! (vabbè, non esageriamo però…)

Router/Bridge
Chi vuole rendere davvero super la sua rete domestica, come anche nel caso di piccole aziende, può trasformare un vecchio pc in un ottimo router completo di tutto quello di cui una rete può avere bisogno. Vi sono diverse distribuzioni utili a questo scopo, ma quella che più mi colpisce è zeroshell, poichè gestibile interamente via browser (dagli altri pc, come fosse un router convenzionale) e permette, tra le altre cose, la protezione in tempo reale della navigazione web da virus e trojan agendo da proxy. Una feature particolarmente interessante poi, è il balancing, cioè la possibilità di utilizzare due connessioni diverse (il router bilancerà, appunto le richieste da e verso una o l’altra connessione) e moltiplicare quindi la banda sulla rete. Ovviamente in questo caso potrebbe essere necessario dell’hardware aggiuntivo come ad esempio qualche scheda ethernet o uno switch, ma il costo di queste componenti ormai è davvero bassissimo.

Web Server
Se prevediamo di lasciare sempre acceso il pc, potremmo convertirlo in un server web ed ospitare lì files e pagine internet per un utilizzo in intranet (quindi soltanto all’interno della rete) o anche sul web (ma in questo caso meglio assegnargli un ip statico tramite servizi come DDNS o no-ip). Qualsiasi distribuzione Linux si trasforma in pochi passi in un web server, tuttavia esistono distribuzioni pronte all’uso e funzionanti anche come live cd che permettono ai meno esperti di saltare i vari passaggi di installazione/configurazione. Un esempio di questo tipo di sistemi potrebbe essere SLAMPP.

Anche chi usa Windows può ottenere le funzioni basilari di un web server grazie a XAMPP e XAMPP lite (che non richiede installazione), ma vi assicuro che questo lavoro non è fatto per Windows, meglio optare per il pinguino, sul quale lo stesso XAMPP gira meglio.

Stazione di videosorveglianza
Anche un pc con hardware obsoleto può trasformarsi in una ottima stazione di videosorveglianza. Creare un circuito chiuso in grado di avvisare il proprietario di casa o di un locale in caso di intrusione è piuttosto semplice installando uno dei vari software in circolazione atti a questo scopo. Ce ne sono molti gratuiti sia per Windows che per Linux. Esiste anche una distribuzione Linux gratuita dedicata a questo scopo davvero molto interessante, ZoneMinder. In questo caso è necessario collegare una (o più) web cam o utilizzare delle videocamere IP.

3. Donazione
Se il vecchio pc proprio non serve, non buttiamolo !

Ci sono sicuramente scuole, parrocchie, enti no profit, studenti bisognosi  ecc… che di certo saprebbero come impiegarlo. Anche svariate community Linux  sono costantemente alla ricerca di hardware (anche obsoleto) per proseguire con lo sviluppo di software e sistema operativo. Perchè non prendere in considerazione la possibilità di donarlo? Se proprio non sapete a chi indirizzarlo, chiedete pure consiglio qui tramite commenti o tramite la pagina contatto e sarò lieto di mettervi in contatto con qualcuno che apprezzera’  di certo il vostro gesto.




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