Sicuramente, tra gli apparecchi più diffusi per riscaldare cibi c’è il forno a microonde. Lo si trova praticamente in tutte le case degli italiani. Il motivo è connesso principalmente alla velocità con la quale è possibile riscaldare i cibi, senza alterarne in maniera decisa, i sapori. Un mezzo, pertanto, molto comodo. Ma è anche economicamente utile? Pare di si, se analizziamo i consumi.
Dove sono, dunque, le differenze che vanno tenute in altissima considerazione tra forno a microonde e forno tradizionale?
In confronto al forno tradizionale, è possibile immediatamente notare che con il forno a microonde i consumi sono meno della metà. Il forno tradizionale, negli anni scorsi, veniva utilizzato per scaldare una pietanza preparata in precedenza, con consumi altissimi.
Perché? Perché il forno tradizionale prima del suo uso deve essere scaldato, e solo una volta raggiunta la temperatura, è possibile inserire al suo interno il cibo che si desidera scaldare.
Con il forno a microonde questo non appare necessario, e in pochi minuti i cibi sono caldi e pronti ad essere consumati, con un risparmio energetico altissimo. Morale? I costi della bolletta salgono visibilmente.
Ma tutto ciò, mutatis mutandis, può essere valido anche per ciò che riguarda da vicino i cibi congelati precotti. Questi sono cibi che vanno decongelati e successivamente scaldati. Nello specifico, non appare necessario inserire i cibi all’interno del forno tradizionale al fine di scongelarli, per poi scaldarli. E’ semplicemente necessario cambiare la modalità d’uso, senza dover dunque utilizzare, come spesso invece ancora oggi si fa, con il forno tradizionale.
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