L'aula del Senato ha detto sì all'
estensione del bonus sulle ristrutturazioni edilizie anche agli elettrodomestici
Ci saranno agevolazioni anche per
frigorifero,
lavastovigliee
lavatrici, ma anche per
caldaie e
pompe di calore.
L'aula del Senato ha infatti approvato l'estensione del bonus delle ristrutturazioni anche ai
grandi elettrodomestici (frigorifero, lavatrici, lavastoviglie) e non solo ai beni mobili come previsto nella versione attuale del Dl 63/2013. L'agevolazione,
solo per chi effettua anche lavori, vale per 10.000 euro di spesa che si aggiungono ai 96.000 euro del tetto già previsto per gli incentivi.
Un emendamento del governo prevede poi l'
estensione del bonus del 65% anche per le caldaie e gli impianti a pompe di calore. Approvato anche un emendamento che impegna il Governo a cercare di evitare l'aumento dell'Iva dal 4 al 21% per i supporti integrativi dei libri scolastici.
Pertanto
i grandi elettrodomestici potranno usufruire della detrazione del 50% dell'importo speso così come previsto per i mobili, per una spesa di 10.000 euro fino a tutto il 2013.
Il governo ha tolto la dicitura che rendeva esplicito l'intervento per gli elettrodomestici "a libera istallazione" ma lo sconto, ad una prima lettura, non è limitato ai soli elettrodomestici da incasso, bensi' ai "grandi
elettrodomestici". Questi, inoltre, dovranno però avere almeno un consumo energetico di classe A+ (A per i forni).
Il cambio di formulazione, poi, ha poi reso "aggiuntiva" rispetto al tetto dei 96.000 euro previsti per i lavori di ristrutturazione, la somma di 10.000 euro di spesa (e quindi di 5.000 euro di sconto da spalmare in 10 anni) che potrà essere utilizzata per l'acquisto di mobili o degli elettrodomestici cosiddetti "bianchi".
Il bonus per la sicurezza
Non solo. Altre spese che potranno essere detratte, sempre nella misura del 50%, sono quelle relative alla messa in sicurezza degli edifici sotto l'aspetto antisismico.
I limiti: occhio alle ristrutturazioni
Attenzione, però: l'acquisto di arredi potrà godere del beneficio fiscale solo se questi saranno abbinati a lavori di ristrutturazione, e se i mobili in questione riguarderanno lo spazio su cui si stanno effettuando gli interventi (se si ristruttura il tinello, non si potrà detrarre l'acquisto di un guardaroba, per capirsi).
La documentazione
Le spese dovranno essere documentate e antecedenti al 31 dicembre 2013.
Il pagamento deve essere realizzato attraverso un bonifico bancario o postale da cui risulti con chiarezza la causale del versamento e in cui non manchino alcuni dati:il codice fiscale di chi sostiene la spesa per l’acquisto degli arredi, e quello di chi riceve il pagamento, oppure la sua partita Iva.