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lunedì 23 giugno 2014

Come fare domanda, gli importi e le scadenze per richiedere l'assegno familiare Inps 2014







L’assegno per nucleo familiare, anche detto ANF, è un assegno concesso dal Comune ma pagato dall’INPS, per le famiglie con almeno tre figli minori e che hanno patrimoni e redditi limitati.

L’assegno familiare Inps 2014 spetta
a cittadini italiani o soggetti comunitari residenti in Italia che siano:
coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
piccoli coltivatori diretti;
titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).


L’assegno spetta per ogni familiare vivente a carico. E’ considerato vivente a carico il familiare che abbia redditi personali mensili non superiori ad un determinato importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente.

I familiari a carico per i quali possono essere richiesti gli assegni sono:

il coniuge, anche se legalmente separato purché sia a carico, solo se il richiedente è titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
i figli o equiparati anche se non conviventi:
di età inferiore a 18 anni;
apprendisti o studenti di scuola media inferiore (fino a 21 anni);
universitari (fino a 26 anni e nel limite del corso legale di laurea);
inabili al lavoro (senza limiti di età);
i fratelli, le sorelle e i nipoti, conviventi:
di età inferiore a 18 anni;
apprendisti o studenti di scuola media inferiore (fino a 21 anni);
universitari (fino a 26 anni e nel limite del corso legale di laurea);
inabili al lavoro (senza limiti di età);
gli ascendenti (genitori, nonni, ecc..) ed equiparati, solo se il richiedente è piccolo coltivatore diretto.
i familiari di cittadini stranieri residenti in Paesi con i quali esista una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia.


Per averne diritto è necessario che il reddito familiare non superi determinati limiti, stabiliti ogni anno dalla legge.

Il reddito familiare è costituito da quello del richiedente e di tutte le persone che compongono il nucleo familiare, prodotto nell’anno solare precedente; decorre dal I° luglio di ogni anno ed ha valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Gli importi e le tabelle per l’asegno familiare 2014 sono stati aggiornati dall’Inps come di seguito :

Le nuove tabelle 2014 indicano i limiti di reddito validi per il periodo dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2015.
 Importo assegno familiare 2014: reddito fino a 14.354,66 euro

Vediamo il caso di un nucleo nucleo familiare con entrambi i genitori e almeno un figlio e nessun componente inabile con reddito fino a 14.354,66 euro:

importo assegno familiare mensile di 137,50 euro ( 3 persone)
importo assegno familiare mensile di   258,33 euro (4  persone)
importo assegno familiare mensile di   375 euro (5  persone)
importo assegno familiare mensile di   500 euro (6  persone)
importo assegno familiare mensile di   625 euro (7  persone)
importo assegno familiare mensile di   773,75 euro (8  persone)
importo assegno familiare mensile di   922,50 euro (9  persone)
importo assegno familiare mensile di   1071,25 euro (10  persone)
importo assegno familiare mensile di   1220 euro (11  persone)

importo assegno familiare mensile di   1368,75 euro (12  persone)


Come presentare la domanda per l'assegno familiare ?
La  domanda deve essere presentata esclusivamente con modalità telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto – servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”;
Contact Center – attraverso il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico
Patronati – attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;

L'assegno nucleo familiare 2014 da quando viene erogato ?
L’assegno spetta dal 1° gennaio dell’anno in cui si verificano i requisiti richiesti oppure dal 1° giorno del mese in cui si verifica il requisito della presenza dei tre figli minori.







lunedì 14 aprile 2014

Altro che bonus in busta paga. E' ufficiale, dal prossimo mese avremo 80 euro in più in busta paga ma ci ritroveremo senza assegni familiari...a chi spettano realmente gli 80 euro e cosa cambia davvero ? Ecco chi avrà i benifici maggiori.






Solo nel corso della settimana il governo Renzi renderà noti tutti i dettagli tecnici sugli sgravi fiscali promessi a partire dal mese di maggio.

Scopriamo come cambierà la busta paga del prossimo mese per i lavoratori fino a 25 000 euro l'anno.

-Per un contribuente che dichiara appena 10mila euro lordi all'anno, cioè 700 euro circa al mese, con il nuovo sistema delle detrazioni il peso dell'irpef si ridurrebbe di appena 90 euro da qui a dicembre, con un aumento nella busta paga di 10 euro netti mensili (tenendo conto anche della tredicesime)
-Per un lavoratore con uno stipendio di 20mila euro annui, corrispondenti a poco più di 1.200 euro netti mensili, l'aumento in busta paga sarebbe invece di circa 60 euro.
-Il vantaggio maggiore, se le ultime ipotesi di riforma delle detrazioni si avverassero, lo otterrebbe chi guadagna 24mila euro lordi all'anno, cioè 1.450 euro circa al mese. In questo caso, l'aumento nella busta paga sarebbe infatti pari agli 80 euro promessi da Renzi.
-Anche i contribuenti che guadagnano di più otterrebbero un piccolo beneficio, destinato però ad annullarsi completamente attorno alla soglia di reddito dei 55mila euro lordi annui. Nel caso di un lavoratore con uno stipendio di 30mila euro annui, cioè di 1.700 netti al mese, ci sarebbe per esempio un aumento nella busta paga di poco inferiore ai 40 euro al mese.

Non va dimenticato, infine, che il governo Renzi è intenzionato a dare qualcosa anche anche agli incapienti, cioè a quei lavoratori che guadagnano talmente poco, meno di 8mila euro lordi all'anno, da non pagare neppure un centesimo di irpef. Per gli incapienti, c'è l'ipotesi che l'esecutivo dia al lavoratore un bonus di 350-400 euro da qui a dicembre (circa 40 euro al mese) che dovrebbe essere liquidato sullo stipendio dal datore di lavoro. L'azienda che versa le somme potrà poi recuperarle quando dovrà pagare l'irpef per tutti gli altri dipendenti, cioè quando dovrà girare al fisco le trattenute sulle buste paga.

Restano fuori pensionati, e la maggior parte dei lavoratori autonomi: solo gli studi che hanno organizzazioni stabili e dipendenti a carico potranno usufruire della riduzione dell’Irap a favore delle imprese che scatterà dal primo maggio. Il taglio, che nel complesso vale circa 2,5 miliardi di euro l’anno, dovrebbe consentire un abbattimento dell’Imposta sulle attività produttive del 10%.

Ma ecco che se molti di voi pensavano di poter gioire...arriva un'altra notizia che ci riporta con i piedi per terra...ecco è finita qui....Beppe Grillo dal suo blog annuncia la BUFALA Renziana...



Sembra infatti che a fronte degli 80 euro che troveremo in busta paga a partire dal prossimo mese ci ritroveremo senza assegni familiari per il coniuge a carico !!!

Ecco quindi che che se guadagneremo 80 euro a mese in realtà il guadagno netto sarà molto inferiore andando a perdere circa 65 euro in busta paga per il coniuge a carico !!!


Dal BLOG di Grillo leggiamo :

“Niente più detrazioni per il coniuge a carico: è scritto tra le pieghe della più becera ambiguità del cosiddetto Jobs Act, LEGGE DI DELEGA al Governo, attualmente al vaglio del Senato. La lettera c) dell’art. 5 infatti recita così: ” introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”
Cosa si nasconde dietro questa faziosa e ambigua dicitura? Un vero e proprio blitz sulla fondamentale detrazione per coniuge a carico, sostituito con un improbabile ed incostituzionalissimo tax credit! Oggi la detrazione per il coniuge a carico spetta a qualunque coniuge lavoratore/lavoratrice, uomo o donna che sia, che abbia moglie o marito a carico cioè che non abbia superato il reddito di 2.840,51 euro annuo, 5 milioni di vecchie lire. Questa detrazione ammonta all’incirca a 700/800 euro l’anno. Eliminarla sostituendola con questo cosiddetto tax credit significa ridurre enormemente la platea dei beneficiari!
Infatti la tax credit secondo la fuffa dell’articolo menzionato, spetterebbe come credito d’imposta alle imprese che assumono una donna alle seguenti condizioni, coesistenti:
- donne lavoratrici anche autonome;
- con figli minori;
- che si ritrovino al di sotto di un reddito complessivo;
Interpretando le pieghe di questa strana normativa si scopre che una donna che venisse assunta con questo meccanismo che avesse un coniuge a carico, oppure una coppia senza figli o senza figli minori, perderebbero la detrazione, che invece oggi spetta.
Queste categorie che si troverebbo scoperte, inoltre, sono per lo più proprio quelle alle quali sono stati promessi i famosi 80 euro in busta paga”.

Non si fa a tempo a sorridere ad un provvedimento apparentemente nuovo, che ne viene mostrato subito il lato oscuro !!




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