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mercoledì 16 luglio 2014

Come disattivare gli avvisi di chiamata via SMS che diventano a pagamento per i clienti TIM e Vodafone - Lo sai, Chiama ora, Chiamami, Recall






A partire dal prossimo 21 luglio i servizi di avviso chiamata diventeranno a pagamento per i clienti

Vodafone e TIM 


I servizi che diventano a pagamento sono:

TIM – “Lo Sai” e “Chiama Ora”

Vodafone – “Chiamami” e “Recall”.




“Lo Sai” e “Chiamami” servono per ricevere un SMS con l’indicazione delle chiamate ricevute mentre il proprio telefono non era raggiungibile o era occupato in un’altra telefonata. Il messaggio indica il numero di telefono della persona che aveva provato a mettersi in contatto.


“Chiama Ora” e “Recall” servono invece per ricevere un SMS di avviso nel quale viene indicato che il numero che si stava provando a chiamare è diventato nuovamente raggiungibile, o non è più occupato in una conversazione.


I servizi di TIM costeranno 1,90 euro ogni quattro mesi per chi ha una ricaricabile; per chi ha un abbonamento, il servizio è gratuito fino al prossimo 6 settembre, poi ha un costo di 48 centesimi al mese. Devono ancora essere noti invece i nuovi prezzi di Vodafone.


Ecco come fare per non pagare i servizi TIM e VODAFONE che diventeranno a pagamento 
Per disattivare i servizi LoSai e ChiamaOra di TIM è necessario chiamare (gratuitamente) il numero 40920 dedicato ai servizi TIM e seguire le informazioni della voce guida: entrambi i servizi si disattivano e si attivano contemporaneamente.

I servizi di Vodafone possono essere disattivati tramite l’area Fai da te del sito Vodafone oppure scegliendo l’apposita opzione del numero gratuito 42070. Vodafone ha inoltre fatto sapere che non ci saranno per il momento aumenti per le chiamate verso la segreteria, gli MMS e la ricevuta di consegna degli sms.

Probabilmente presto anche altri gestori si adegueranno e faranno pagare i servizi di questo tipo.




Obsolescenza programmata sugli SMARTPHONE - Come difendersi e come correre ai ripari con l'aiuto di internet - La guida completa per combattere le strategie del mercato HIGH TECH






I vostri dispositivi si rompono troppo spesso o diventano improvvisamente vecchi?

Ecco come contrastare l'obsolescenza programmata uno dei mali che affligge tutti i più moderni prodotti HIGH TECH, nati "per durare poco" !!



Le origini dell' " OBSOLESCENZA PROGRAMMATA "
Sembrerà strano, ma tutto iniziò con una lampadina ad incandescenza. Era il 23 dicembre 1929 e i produttori mondiali di lampadine decisero che i loro prodotti avevano una vita troppo lunga e loro un margine di profitto troppo esiguo. Trovarono quindi un accordo per accorciare artificialmente la durata delle lampadine, portandola a circa 1.000 ore dalle precedenti 2.500 ore.
Quello che passò alla storia come accordo Phoebus o Cartello Phoebus (anche se qualcuno parla di complotto delle lampadine) fu la prima occasione in cui si parlò di obsolescenza programmata.


L’obsolescenza programmata è una strategia messa in atto dai produttori di telefoni e gadget elettronici che vorrebbe portarci a sostituire i nostri dispositivi molto più spesso di quanto non sarebbe necessario.

Ecco la GUIDA COMPLETA su come difenderci e come correre ai ripari con l’aiuto di internet.

Uno degli esempi di OBSOLESCENZA PROGRAMMATA più evidenti è quella di alcuni SMARTPHONE di ultima generazione.

Spesso se ci si reca in negozi di telefonica e si espone il problema di una batteria non più perfettamente funzionate, ci viene proposto di sostituire direttamente l’intero smartphone, secondo una strategia messa in atto dai produttori di telefoni, chiamata “obsolescenza programmata”.

Questa strategia prevede la realizzazione e la messa in vendita di prodotti difficili da riparare, sempre meno resistenti rispetto ai loro predecessori, con pezzi di ricambio praticamente introvabili, che costringono quindi i consumatori a cambiarli con una frequenza molto più alta rispetto agli anni passati.

Il costo di una batteria nuova, però, è solo una frazione minima rispetto al costo di un dispositivo nuovo, e spesso le batterie non sono nemmeno così difficili da trovare, soprattutto se ci si arma di pazienza e ci si mette a fare una bella ricerca in internet, dove abbondano i siti specializzati in ricambi, sia originali che compatibili, per telefoni di tutte le marche, forme e dimensioni.

Inoltre, sostituendo solo la batteria invece dell’intero telefono, si realizza un considerevole risparmio economico e si contribuisce anche a ridurre la produzione di rifiuti elettrici ed elettronici, che sta raggiungendo livelli impressionanti.

Se poi si mettesse in atto qualche piccolo trucco per far durare di più la batteria si prolungherebbe naturalmente la durata della batteria.

Ecco alcuni trucchi per aumentare la durata della batteria sui dispositi APPLE e ANDROID :

- consigli sul corretto uso dei dispositivi Apple per l'aumento della durata della batteria

I dispositivi mobili di Apple sono straordinari grazie alle loro innumerevoli funzioni messe a disposizione dell’utente ma l’unico difetto ancora irrisolto sembra essere la scarsa durata della batteria.


Nuumerosi utenti hanno lamentato un vero e proprio prosciugamento della batteria a vista d’occhio.

Esistono alcuni trucchi per far durare di più la batteria del proprio iPhone, iPad e iPod Touch!


1. Spegni il dispositivo durante la notte
Perchè sprecare energia utile se durante la notte nessuno utilizzerà il dispositivo? In media, ogni notte, dormiamo circa 8 ore e ovviamente in questo tempo non utilizziamo l’iPhone ne l’iPad.
Per evitare inutili sprechi facciamo riposare anche il dispositivo spegnendolo regolarmente per le ore di lunga inattività.



2. Disattiva il bluetooth, il WiFi, la connessione internet 3G e il GPS
Se prevedi che non dovrai utilizzare il wireless, il Bluetooth, internet 3G o il GPS per i prossimi 30 minuti, ti conviene disattivare il servizio dalle Impostazioni di iOS: impiegare qualche secondo per attivare/disattivare le funzioni ti farà recuperare diverse ore di autonomia.


Per disattivare il:

WiFi: Impostazioni > Wi-Fi
internet 3G: Impostazioni > Generali > Rete > disattiva “Abilita 3G” e “Dati cellulare”
Bluetooth: Impostazioni > Generali > Rete > Bluetooth
GPS: Impostazioni > Localizzazione


3. Mantieni attiva la localizzazione solo per alcune apps
Quasi tutte le applicazioni per iOS richiedono il consenso per utilizzare la localizzazione del dispositivo anche se il servizio non è essenziale per il corretto funzionamento. Gli sviluppatori sfruttano la localizzazione a fini statistici e per mirare le campagne iAd pertanto possiamo limitare al minimo indispensabile la localizzazione di queste apps.

Puoi attivare la localizzazione per: Mappe, Facebook, Twitter, Instagram e Trova il mio iPhone.

La gestione delle apps puoi farla dal menù Impostazioni > Localizzazione, attivando/disattivando le appuminosità con gli appositi toogle.



4. Disattiva la regolazione della luminosità automatica e settala manualmente impostando il cursore al 60%
Non è necessario trasformare l’iPhone in una abat-jour pertanto in base all’utilizzo e alle capacità della vista, regoliamo la luminosità del display degli iDevice in modo razionale.

Ti suggerisco questa configurazione: vai in Impostazioni > Luminosità e imposta lo slider al 60%, un pò più avanti della metà e disattiva la luminosità automatica che effettua spesso futili variazioni di luminosità.


5. Disattiva le notifiche inutili
Così come per la localizzazione, ogni app richiede la possibilità di inviarti notifiche Push al fine di annunciarti novità dallo sviluppatore. Poichè la nostra vita è fin troppo piena di pubblicità, limitiamo le push notification alle app essenziali e in particolare a quelle che richiedono il nostro intervento immediato.

Per decidere da quali applicazioni possiamo ricevere notifiche, andiamo nel menù Impostazioni di iOS oppure in Impostazioni > Notifiche.

Ti consiglio di attivare le notifiche per le seguenti apps: Twitter, Facebook (Messaggi, Richieste di amicizia e Post in bacheca), Messaggi e Mail.


6. Aggiorna sempre iOS all’ultima versione ma non essere frettoloso
Poichè ogni nuova relase non porta sempre e solo vantaggi, aspetta qualche giorno dal rilascio prima di effettuare l’update e cerca di trovare in rete le opinioni degli altri utenti riguardo l’ultima versione rilasciata: se ritieni che sia priva di bug, procedi con l’aggiornamento del software.



7. Carica correttamente la batteria
La salute della batteria è importante per ottenere buone performance in termini di durata per questo motivo è necessario effettuare un ciclo di ricarica completo almeno una volta al mese.

Cosa devi fare? Utilizza il dispositivo finchè la batteria non si scarica completamente. Quando sarà esaurita e proverai ad accendere l’iDevice ti comparirà un immagine che ti indica di collegare il dispositivo al caricabatterie. Non collegarlo subito, attendi almeno un paio di ore lasciando il melafonino a riposo e poi mettilo in ricarica utilizzando preferibilmente l’adattatore a parete fornito in dotazione.


8. Privilegia l’uso del caricabatterie a parete
Se inserisci l’adattatore mentre l’iPhone/iPad è acceso, spegnilo normalmente; se il tuo iDevice è completamente scarico, si accenderà automaticamente dopo qualche minuto dal momento in cui lo colleghi al caricabatterie, anche in questo caso spegnilo: sul display non compariranno informazioni sulla ricarica, ma il processo si completerà correttamente.

Ricordati di usare gli accessori originali Apple forniti in dotazione o prodotti di aziende ben affermate nel settore; evita l’impiego di caricabatterie e cavi dock acquistati dai siti o negozi “made in China”.


9. Attiva la modalità “Uso in aereo”
La maggior parte dei telefoni cellulari, smartphone e tablet offrono la cosiddetta modalità Aereo, Airplane mode o Volo che in iOS prende il nome di “Uso in aereo”. E’ necessario utilizzare questo profilo quando siamo a bordo di un aeromobile poichè le connessioni wireless del device potrebbero interferire con le apparecchiature radio della vettura.

Attivando “Uso in aereo” viene disattivata la linea telefonica, internet 3G, Bluetooth, Wi-Fi e GPS ma è possibile ascoltare musica, guardare video, usare le apps e leggere le mail scaricate in locale.

Poichè non vogliamo risparmiare la batteria solo quando siamo in volo, ti consiglio di attivare la modalità “Uso in aereo” anche quando sei in un posto in cui la copertura di rete non è abbastanza forte così il dispositivo non dovrà ricercare continuamente la rete sprecando energia utile.


10. Chiudi le apps aperte in background (multitasking)
Elimina dal multitasking le app che usi meno frequentemente: premi due volte il tasto Home, comparirà l’elenco delle apps aperte in background; mantieni poggiato il dito sull’icona di un’applicazione finchè tutte le icone inizieranno a tremolare e apparirà un pallino rosso in alto a sinistra; premi quel pallino per chiudere le app aperte nel multitasking.


Blocca l’iPhone
Molto probabilmente metti già in atto questa precauzione e per questo motivo che indico un’efficacia bassa anche se in realtà è medio-alta.

iOS offre la possibilità di bloccare gli iDevice semplicemente premendo il tasto ON/OFF del dispositivo; in questo modo, il display si spegnerà mettendo l’iPhone in standby a basso consumo energetico. Nei momenti in cui non dovrai usare il dispositivo (anche tra un SMS e l’altro) non dimenticare di bloccarlo. Puoi impostare il blocco automatico da Impostazioni > Generali > Blocco automatico, impostando l’intervallo di tempo che deve trascorrere prima dell’attivazione del blocco.


- consigli sul corretto uso degli SMARTHONE che utilizzano ANDROID per l'aumento della durata della batteria


1. Utilizzare solo batterie originali.
È il primo e più elementare consiglio che possiamo offrirvi, ma è anche quello che viene meno seguito, in quanto per risparmiare qualche soldo sono tante le persone che si dotano di accessori e di batterie non originali, che a parte l’illusione di convenienza data dal risparmio iniziale, alla fine hanno una durata nettamente inferiore rispetto ai modelli originali.

2. Ridurre il tempo per lo spegnimento dello schermo.
Tante persone impostano tempi di spegnimento piuttosto lunghi, anche di alcuni minuti, per lo spegnimento automatico, nell’errata convinzione che altrimenti il telefono possa spegnersi loro in mano. In realtà, finché c’è attività sullo schermo, il conto alla rovescia per lo spegnimento automatico non si innesca. Normalmente, inoltre, l’utente medio sblocca il telefono una quarantina di volte al giorno e lo rimette in borsa o in tasca ancora acceso: con lo spegnimento impostato anche solo a un minuto, vuol dire che il telefono rimane attivo con schermo alla massima luminosità per 40 minuti extra al giorno. Se si porta la durata a 15 secondi, i minuti diventano automaticamente 10.

3. Disattivare la luminosità automatica dello schermo.
Il sistema di luminosità automatica dello schermo lascia al software la decisione dell’intensità di luce da attribuire allo schermo, decisa in base alle informazioni ricevute da un sensore: purtroppo, però, spesso lo schermo si setta automaticamente a una luminosità troppo intensa di quella che realmente servirebbe.

4. Usare sfondi di colore scuro.
A prima vista può sembrare un inutile dettaglio, ma gli sfondi di colore chiaro consumano molta batteria, soprattutto in dispositivi dotati di schermi AMOLED (ad esempio, la quasi totalità dei Samsung). Se scegliamo sfondi e immagini di colore scuro, evitando le soluzioni animate, saremo in grado di incrementare la batteria del 10% al giorno.

5. Disattivare la vibrazione.  La vibrazione che si attiva ogni volta che tocchiamo un tasto, oltre a risultare alla lunga anche un po’ fastidiosa, consuma molta più batteria di quanto non si pensi, e allo stesso modo, la stessa cosa succede anche con la vibrazione che accompagna la suoneria. Se potete, disattivatela lasciando solo i toni.

6. Utilizzate la modalità blocco. È una funzione che vi permette di disattivare con un unico tocco la vibrazione, il trasferimento dati e il wi-fi, e andrebbe utilizzata tutte le volte che, per un determinato periodo di tempo, siete costretti a dover lasciar da parte tutte le funzioni di uno smartphone, ad eccezione delle telefonate. Questo sistema vi permetterà di risparmiare tantissima batteria, fino al 30% al giorno.

7. Disattivare Bluetooth, NFC e GPS e selezionate Wi-Fi intelligente.
Le prime tre tecnologie che abbiamo appena citato consumano tantissima batteria e, nel normale utilizzo quotidiano, sono quelle che vengono utilizzate di meno e possono essere tranquillamente lasciate spente, e attivate solo nel momento in cui servono. Per il wi-fi il discorso è leggermente diverso: nelle impostazioni, infatti, c’è la possibilità di lasciarlo acceso anche quando il telefono è in stato di stand-by, evitando lo spreco energetico dato dalla riconnessione alla rete tutte le volte che il dispositivo viene sbloccato.

8. Disattivare funzioni e controlli avanzati.
I controlli avanzati, ad esempio quelli gestuali o quelli che riconoscono i suoni, sono molto accattivanti ma purtroppo consumano tantissima batteria; disattivarli permetterà di risparmiare fino al 30% di carica al giorno.

9. Imparate a visualizzare le notifiche senza sbloccare il telefono.
Alcune suite, ad esempio Dynamic Notifications, permettono di visualizzare tutte le notifiche che riceviamo sul telefono, come quelle dai social network, le mail, etc, direttamente da blocco schermo, senza dover tutte le volte sbloccare il telefono per accedere allo schermo. Così facendo, il risparmio di batteria sarà di circa 10% al giorno.

10. Applicazioni sempre aggiornate.
Tanti degli aggiornamenti che coinvolgono le nostre applicazioni vengono rilasciati anche per incrementare la durata della batteria, trattandosi questo di un problema particolarmente sentito tra gli utenti di smatrphone. Aggiornare periodicamente le applicazioni vuol quindi assicurarsi l’ultima versione, spesso più snella ed energeticamente conveniente rispetto a quella precedente. Allo stesso modo, sforzatevi di eliminare tutte le applicazioni che non utilizzate da almeno due settimane: tante di queste applicazioni rimangono infatti attive in background, consumando batteria.

11. …ma in modo manuale!
Ci sono tante applicazioni che, una volta aperte, si connettono automaticamente alla rete per verificare che non vi siano nuovi aggiornamenti da installare Si tratta di una funzione comoda ma eccessivamente dispendiosa in termini di batteria: è molto meglio che gli aggiornamenti vengano fatti manualmente, periodicamente, magari con il telefono collegato al caricatore.

12. Disattivare le sincronizzazioni automatiche di social e profilo Google.
Le funzioni di sincronizzazione automatica consumano quantitativi vergognosi di batteria, in quanto spesso vengono eseguiti ogni 15 minuti circa. Le sincronizzazioni possono essere eseguite manualmente, di tanto in tanto o quando servono, “rubandoci” qualche secondo di tempo ma salvaguardando la durata della batteria.

13. Impostate la modalità aereo dove c’è poco segnale.
Se siete in una lunga galleria, sui tornanti di montagna, in un luogo sotterraneo o in qualsiasi altro posto che interferisca con la buona ricezione del segnale, mettete sempre il telefono in modalità aereo, in quanto la ricerca costante del segnale è in grado di prosciugarvi la batteria in pochissimo tempo.

14. State… al fresco!
Le batterie degli smartphone funzionano meglio se tenute al fresco, mentre se sottoposte a un eccessivo calore si scaricano più facilmente. State attenti quindi a dove lasciate il telefono, evitando di lasciarlo al sole o di tenerlo troppo a lungo in tasca.




Combattere l'obsolescenza programmata dei computer con l' Open source
Se dietro l'obsolescenza programmata si nascondono motivazioni prettamente economiche, una possibile arma di difesa degli utenti è quello di utilizzare prodotti open source. Tanto in campo software, quanto in campo hardware.

I sistemi operativi con codice sorgente libero, infatti, hanno la pregevole caratteristica di adattarsi a componenti hardware anche datate. In questo modo, anche se un computer desktop o laptop dovesse essere in là con gli anni, si può provare a riciclarlo installando una delle tante distribuzioni Linux presenti sul web.


Combattere l'obsolescenza programmata cambiando mentalità
Reagire a questa imposizione anche dal punto di vista materiale, tecnico, pratico è possibile. La prima cosa da fare è non dare per scontato quello che ci viene detto: se il rivenditore di turno suggerisce di cambiare la macchina piuttosto che sostituire il pezzo, informiamoci se per caso esistono strade alternative, vediamo se qualcuno ha condiviso lo stesso problema e magari una soluzione a esso. Non buttiamo quello che sembra superato e obsoleto, ci sarà sempre qualcuno a cui potrà essere utile.

Il riutilizzo, lo scambio dell’usato, il riciclo, persino la reinvenzione e lo studio, con un po’ di fantasia, di nuovi utilizzi per gli oggetti.

Numerose sono le iniziative che si stanno mettendo in campo per frenare (e perchè no, arrestare) il dilagare dell’obsolescenza programmata: dal riciclo creativo, che si propone di dare nuova vita ad oggetti destinati a finire nei rifiuti (abiti, pneumatici consumati, cartoni da imballo, ecc.), alla diffusione in internet di istruzioni e schemi per riparare elettrodomestici rotti o sbloccarli dall’obsolescenza.

Basterebbe molto poco per limitare il consumismo sfrenato: riparare un elettrodomestico invece di sostituirlo in caso di malfunzionamento, o allungare il ciclo di vita di un prodotto, invece di renderci vittime della pubblicità e della moda.


In Germania e in Olanda, ad esempio, la Repair Café Foundation sta creando una rete di caffé, dove si possono incontrare riparatori e persone che hanno oggetti da riparare, il tutto gratuitamente. Chi ha un’abilità, la mette a disposizione di chi ha oggetti da riparare; così, davanti ad una tazza di caffé, è possibile insegnare / imparare un mestiere, salvare un oggetto dalla discarica e socializzare, conoscendo nuove persone.


Anche il web ci viene in aiuto, con siti in grado di fornire guide e manuali per la riparazione di oggetti (howstuffworks.com e ifixit.com, per citarne alcuni), oltre ad offrire un luogo di incontro e di scambio di opinioni e consigli, su specifici forum.

L’abitudine all’usa e getta e al tutto e subito, ci fa dimenticare troppo spesso che tutte le nostre scelte consumistiche hanno e avranno un impatto sull’ambiente adesso e negli anni a venire. Dedicare un po’ di tempo in più a trovare una soluzione più economica e sostenibile, prima di dismettere qualunque oggetto che possediamo, è una scelta responsabile, che ci premierà nel tempo.







lunedì 23 giugno 2014

Come fare domanda, gli importi e le scadenze per richiedere l'assegno familiare Inps 2014







L’assegno per nucleo familiare, anche detto ANF, è un assegno concesso dal Comune ma pagato dall’INPS, per le famiglie con almeno tre figli minori e che hanno patrimoni e redditi limitati.

L’assegno familiare Inps 2014 spetta
a cittadini italiani o soggetti comunitari residenti in Italia che siano:
coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
piccoli coltivatori diretti;
titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).


L’assegno spetta per ogni familiare vivente a carico. E’ considerato vivente a carico il familiare che abbia redditi personali mensili non superiori ad un determinato importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente.

I familiari a carico per i quali possono essere richiesti gli assegni sono:

il coniuge, anche se legalmente separato purché sia a carico, solo se il richiedente è titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
i figli o equiparati anche se non conviventi:
di età inferiore a 18 anni;
apprendisti o studenti di scuola media inferiore (fino a 21 anni);
universitari (fino a 26 anni e nel limite del corso legale di laurea);
inabili al lavoro (senza limiti di età);
i fratelli, le sorelle e i nipoti, conviventi:
di età inferiore a 18 anni;
apprendisti o studenti di scuola media inferiore (fino a 21 anni);
universitari (fino a 26 anni e nel limite del corso legale di laurea);
inabili al lavoro (senza limiti di età);
gli ascendenti (genitori, nonni, ecc..) ed equiparati, solo se il richiedente è piccolo coltivatore diretto.
i familiari di cittadini stranieri residenti in Paesi con i quali esista una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia.


Per averne diritto è necessario che il reddito familiare non superi determinati limiti, stabiliti ogni anno dalla legge.

Il reddito familiare è costituito da quello del richiedente e di tutte le persone che compongono il nucleo familiare, prodotto nell’anno solare precedente; decorre dal I° luglio di ogni anno ed ha valore fino al 30 giugno dell’anno successivo.

Gli importi e le tabelle per l’asegno familiare 2014 sono stati aggiornati dall’Inps come di seguito :

Le nuove tabelle 2014 indicano i limiti di reddito validi per il periodo dal 1° luglio 2014 al 30 giugno 2015.
 Importo assegno familiare 2014: reddito fino a 14.354,66 euro

Vediamo il caso di un nucleo nucleo familiare con entrambi i genitori e almeno un figlio e nessun componente inabile con reddito fino a 14.354,66 euro:

importo assegno familiare mensile di 137,50 euro ( 3 persone)
importo assegno familiare mensile di   258,33 euro (4  persone)
importo assegno familiare mensile di   375 euro (5  persone)
importo assegno familiare mensile di   500 euro (6  persone)
importo assegno familiare mensile di   625 euro (7  persone)
importo assegno familiare mensile di   773,75 euro (8  persone)
importo assegno familiare mensile di   922,50 euro (9  persone)
importo assegno familiare mensile di   1071,25 euro (10  persone)
importo assegno familiare mensile di   1220 euro (11  persone)

importo assegno familiare mensile di   1368,75 euro (12  persone)


Come presentare la domanda per l'assegno familiare ?
La  domanda deve essere presentata esclusivamente con modalità telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto – servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”;
Contact Center – attraverso il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico
Patronati – attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;

L'assegno nucleo familiare 2014 da quando viene erogato ?
L’assegno spetta dal 1° gennaio dell’anno in cui si verificano i requisiti richiesti oppure dal 1° giorno del mese in cui si verifica il requisito della presenza dei tre figli minori.







giovedì 19 giugno 2014

Ecco come disdire l'abbonamento a Sky online dopo averlo provato gratuitamente a 1 euro






Sky online è il servizio di Sky pensato per chi non è cliente della TV satellitare, che permette di guardare i vari programmi senza dover effettuare alcun abbonamento e direttamente online.


Non essendo un vero e proprio abbonamento, non è necessario fare una reale disdetta per cessare il servizio.

Sky online prevede un periodo di prova che consente di provare ad attivare i ticket Cinema e Serie TV a solo 1 euro per i primi 7 giorni.

Se non si vuole proseguire il servizio a pagamento dei ticket dopo il periodo di prova è sufficiente entrare nella propria Area Personale e disattivare il rinnovo automatico.

Dall’Area Personale è possibile anche gestire in ogni momento i ticket mensili, selezionando quelli per cui si desidera il rinnovo ciascun mese ed eliminando quelli che non si vuole più nel proprio profilo.

Gli eventi sportivi vengono invece acquistati a prezzi diversi per ogni singolo evento, come i Mondiali di Calcio: per averli su PC, tablet, smartphone e smart TV si spendono 59 €.

Non è necessario eliminare il proprio account quindi, anche se per chi lo volesse tale opzione è presente nell’Area personale.







martedì 1 aprile 2014

Auto blu all'asta su ebay, come partecipare e la lista di modelli messi all'asta dal governo







Auto blu all’asta su eBay, come promesso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.

La prima auto blu ad essere messa all’asta è stata un’Alfa 166 2.4 Jtd del 2007; il prezzo di partenza dell’asta è di 5mila euro, la durata dell’asta 10 giorni.

Nelle prossime ore saranno messe all’asta altre 25 auto blu e da qui al 16 aprile il totale delle vetture vendute all’asta dovrebbero essere 151.

Le auto che il governo ha deciso di vendere, questa spending review della spesa pubblica, sono considerate non più essenziali alle istituzioni al punto di rappresentare soltanto un costo per lo Stato. Quello che si guadagnerà dalla vendita delle vetture non sarà un grosso importo, ma sarà comunque un primo, piccolo simbolico passo dell’impegno del governo al sacrificio e al taglio delle spese superflue.

Come partecipare all'asta per le auto blu ?

Per partecipare all’asta e cercare di aggiudicarsi una delle auto blu è sufficiente collegarsi all’indirizzo http://stores.ebay.it/Le-Auto-Blu-del-Governo/ , al momento sono in corso sei aste, e tutte hanno ricevuto già parecchie offerte. Nelle prossime ore saranno messe all’asta le prossime vetture per un totale di 25 nella giornata di oggi.

Ecco tutti i modelli in vendita su ebay :

La lista dei modelli delle auto blu che saranno messe in vendita su eBay è la seguente:

Dal ministero dell’interno
 40 Bmw 525;
 20 Lancia Thesis;
 10 Alfa 166;
 7 Alfa Romeo 156;
 1 Fiat Croma;

Dal ministero della Giustizia
 1 Jaguar S-Type R;
 1 Jaguar XF 3.0 L DS V6 Luxury;
 1 Lancia K;
 1 Subaru Impreza;
 2 Subaru Outback;
 1 Volvo S80;
5 Audi A6;
 5 Lancia Lybra;
 1 Lancia Thesis;
 1 Citroen C8;
 3 Volkswagen Pheton.

Dal ministero della Difesa
 1 Maserati V8;
 8 Maserati M139MS;
 10 Lancia Thesis;
 8 Bmw 525d;
 8 Alfa Romeo 166;
 14 Alfa Romeo 159;
 2 Volkswagen Passat.





giovedì 20 febbraio 2014

STOP momentaneo alla nuova Tassa su Bonifici Esteri e sui Versamenti, il ministero dell'Economia stoppa la tassa del 20%






Dopo un settimana di polemica è stato deciso il dietrofront sulla discussa norma che però non viene cancellata ma sospesa fino a luglio !!!


Viene cancellata la ritenuta fiscale automatica del 20% sui bonifici provenienti dall'estero. Lo ha disposto l'Agenzia delle Entrate su richiesta del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che precisa in una nota: "Gli acconti eventualmente già trattenuti dalle banche sulla base della norma saranno rimessi a disposizione degli interessati dagli stessi intermediari".

Dopo quasi una settimana di polemiche con tutte le opposizioni sulle barricate e un'indagine aperta da Bruxelles, il ministro del Tesoro ha dato il contrordine all'Agenzia delle Entrate disponendo la sospensione della norma. Per ora fino al primo luglio. 

Lo stop al prelievo, fanno sapere dal Tesoro, è stato determinato ''dall'evoluzione del contesto internazionale''. Ma il contesto interno ha avuto la sua parte. Nei giorni scorsi si sono mobilitate le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, l'istituto Leoni, diversi parlamentari delle opposizioni. L'obbligo del prelievo era scattato lo scorso primo febbraio in applicazione di un provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 18 dicembre. Sulla norma si erano subito accese le polemiche.

Molti osservatori avevano messo in risalto l'irrazionalità della norma, visto che i capitali "scudati" rientrarono versando un obolo del 5%, mentre il prelievo automatico avrebbe penalizzato chi lavora all'estero e manda i soldi a casa. "Contestualmente al provvedimento di sospensione degli effetti della norma - scrive il ministero dell'Economia - è stata predisposta, per le valutazioni del prossimo Governo - nell'ambito del disegno di legge concernente disposizioni per l'attuazione dell'accordo IGA con gli USA e per l'implementazione del Common Reporting Standard - una norma di abrogazione della ritenuta di cui sopra, ai fini di semplificazione". L'Agenzia delle entrate da parte sua fa sapere che "la sospensione del prelievo del 20% sui bonifici provenienti dall'estero vale fino al primo luglio". 

Ma come funziona questa nuova tassa ?
Scopriamolo insieme visto che a quanto pare lo STOP è solo momentaneo e dal prossimo giugno si tornerà a parlare di questa tassa !!

La ritenuta d’acconto del 20% è automatica e sarà compito del contribuente dimostrare che le somme non hanno natura di ‘compenso reddituale’ per chiedere la restituzione dell’imposta.

La misura è stata subito presa di mira dalle associazioni di consumatori, che minacciano azioni legali. Secondo Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef, “E’ una vergogna, sadismo fiscale” e annuncia “se non ritirano questo provvedimento lo impugneremo perché è illegale e incostituzionale: se qualcuno lo impugnasse davanti a una commissione tributaria, infatti, vedrebbe sicuramente riconosciuti i propri diritti.

E’ assurdo colpire qualcuno basandosi soltanto sulla presunzione di colpa, equivale a cacciare una persona in galera e farla uscire dal carcere se si scopre innocente”. Inoltre “è un boomerang per lo Stato, perché farà scappare persone e capitali”. Il meccanismo è piuttosto complesso, così come complesso sarebbe da parte del contribuente dimostrare che ciò che si riceve dall'estero non ha natura di compenso fiscale.

Per farlo, un funzionario della banca deve ricevere e valutare la dichiarazione di chi chiede la restituzione dell’imposta. “Il prelievo va in ogni caso effettuato, indipendentemente da un incarico alla riscossione, a meno che il contribuente non attesti, mediante un’autocertificazione resa in forma libera, che i flussi non costituiscono redditi di capitale o redditi diversi derivanti da investimenti all’estero o da attività estere di natura finanziaria”, si legge nel testo che annuncia il provvedimento. Il contribuente può quindi “richiedere all’intermediario la restituzione dell’imposta non dovuta o applicata in misura superiore a quanto dovuto entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del prelievo”.

La documentazione che, dunque, il contribuente dovrebbe presentare per riavere quanto trattenuto consiste in una semplice autodichiarazione con il quale il beneficiario attesta che il flusso finanziario estero incassato non è un reddito di capitale.

All'autocertificazione, bisogna allegare le copie della documentazione integrativa a supporto di quanto descritto nell'autocertificazione presentata. E non solo: il beneficiario potrebbe allegare anche il Modello Unico, da cui si evince che quella somma percepita non è ricollegabile agli investimenti eventualmente effettuati all'estero.








domenica 24 novembre 2013

Come scegliere le catene da neve e risparmiare acquistandole on line con le offerte di Amazon







Le catene da neve sono delle ottime alleate per chi si trova ad affrontare nevicate improvvise o a percorrere tratti a rischio neve. Se hai scelto  di non montare gli pneumatici invernali, le catene rappresentano l’unica alternativa sicura che ti consente di percorrere strade innevate senza correre il pericolo di slittare, bloccarsi o creare incidenti. Rispetto alle gomme termiche, le catene hanno il vantaggio di essere più economiche e di essere “utilizzate all’occorrenza”, ma al contempo è necessario saperle montare e consentono una velocità di percorrenza molto limitata.

Come scegliere le catene da neve
Per poter scegliere le catene da neve adatte al tuo mezzo devi assicurarti che quest’ultimo sia catenabile. Il libretto di uso e manutenzione dell’auto ti informa su molti aspetti tecnici, tra cui anche i dettagli relativi a pneumatici e catene. Se la tua auto è catenabile ti consiglio di appuntarti le dimensioni degli pneumatici che sono facilmente rintracciabili sul fianco del copertone o sul libretto di circolazione perché ti saranno utili nello scegliere le dimensioni delle catene compatibili con l’autovettura.

I modelli di catene in commercio
Oggi in commercio si trovano molti modelli di catene. Tra le più comuni ed usate si trovano:

Catene a Y, ideali per chi abita in zone dove le nevicate sono sporadiche e non di forte intensità. Le catene a Y hanno un ottimo rapporto qualità prezzo, ma non sono così semplici da montare e per questo stanno cadendo in disuso.
Catene a Rombo, progettate per affrontare in sicurezza frequenti fratti innevati senza perdere trazione e tenuta di strada, ideali per chi viaggia spesso con la neve. Le catene a rombo hanno una trazione migliore delle precedenti, sono facili da montare, ma hanno un costo un po’ più elevato che è compensato dal risparmio di tempo nel montaggio.
Ragni detti anche Spikes: facili da montare, ma più costosi . Il ragno rimane attaccato alla ruota attraverso il ghiaccio e consente di viaggiare in modo sicuro senza troppi sforzi di montaggio. Ideale per chi possiede un’autovettura in cui lo spazio tra il parafango e lo pneumatico è ridotto.

Meglio le catene da neve o gli pneumatici invernali?
Dipende dalle abitudini di guida, dalle strade percorse e dalla pazienza del conducente. Le catene hanno il grande vantaggio di poter essere utilizzate in caso di bisogno, di nevicate improvvise o solo occasionalmente in base al tratto di strada da percorrere, quindi sono l’ideale se si abitano in zone dove la neve è un fenomeno sporadico o eccezionale. Gli pneumatici invernali o gomme termiche hanno il vantaggio di essere già montate e quindi evitano rallentamenti di percorso e sostengono la tua guida in ogni situazione invernale limitando l’acquaplaning e garantendo una ottima trazione anche sul bagnato, in caso di forti piogge o fango. E’ importante ricordare che lo pneumatico invernale non è solo una gomma da neve, ma è uno pneumatico realizzato per accompagnati durate l’inverno che può presentare, oltre alla neve anche altri pericoli per la guida come fanghiglia, pioggia insistente e strade ghiacciate. Le catene non proteggono da questi fenomeni, quindi la scelta di dotare il proprio mezzo dell’uno o dell’altro dipende davvero molto da te e dalle tue abitudini di guida.



Consigli pratici
Le catene vanno montate sulle ruote motrici. La trazione dell’auto dipende dal modello di vettura:

Trazione anteriore: è adottata dalla maggior parte delle automobili e quindi le catene vanno montate sulle ruote anteriori.
Trazione posteriore: è tipica di fuoristrada, Suv o auto sportive come BMW e Mercedes. Questo tipo di trazione non è l’ideale per affrontare neve e ghiaccio, ma solitamente è abbinata a mezzi potenti dal carattere sportivo in grado di affrontare le condizioni più difficili. Le catene vanno montate sulle gomme posteriori o, se non espressamente vietato dal libretto del mezzo, su tutte e quattro le ruote.
Trazione integrale: tipica dei 4x4, Suv e fuoristrada. Solitamente i mezzi con trazione integrale hanno già un comportamento migliore in condizioni invernali, ma ciò non esclude il dover dotare il mezzo di catene che vanno montare su tutte e quattro le ruote.

Con l’uso delle catene è consigliabile andare ad agio. Uno dei limiti del montare le catene è la velocità di percorrenza che non può superare i 50 km/h. Superare questa velocità significa correre il rischio di rompere le catene o di creare danni al mezzo, per questo si consiglia di mantenere un’andatura morbida, senza repentini cambi di marcia, sorpassi o brusche frenate/accelerazioni.

Dopo aver montato le catene è necessario controllare che siano adeguatamente fissate, quindi è consigliabile fare una cinquantina di metri, fermarsi e controllare che le catene siano in sicurezza.

Sia che tu decida di acquistare le catene o gli pneumatici invernali, l’inverno è alle porte!

Qui di seguito puoi trovare una tabella riassuntiva che incrocia le dimensioni delle catene con le dimensioni dei pneumatici compatibili:











mercoledì 6 novembre 2013

Vivere gratis o quasi grazie al web. Come ottenere Oggetti Gratis grazie ad internet (Senza Spendere Soldi)








Internet è un ottimo strumento per ottenere gratuitamente informazioni, ma non tutti sanno che esistono alcuni siti che permettono addirittura di ottenere oggetti gratis. Ottenere oggetti gratis, può essere decisivo al fine di ridurre al massimo le nostre uscire e spendere pochi soldi.

Grazie alla rete e ad alcuni utilissimi siti web, oggi possiamo ottenere gratis quello che ieri dovevamo per forza comprare.

Di seguito quattro tra i più famosi siti web che permettono di ottenere oggetti senza l'impiego del denaro, cioè senza dover utilizzare quei soldi, che quotidianamente ci costringono a lavorare come schiavi.



Zerorelativo.it, progetto è attivo dal 12 dicembre 2006, è una community italiana di baratto, riuso e prestito gratuito, che mette in contatto persone  che vogliono barattare, prestare e donare i loro oggetti, senza l'intervento del denaro.

Chi scambia oggetti non ottiene nessun guadagno, se non l'oggetto stesso. Chiunque abbia un oggetto che non utilizza, lo può inserire gratuitamente come annuncio, al fine di regalarlo o scambiarlo con qualcosa che desidera. Non sono accettate inserzioni che contengono riferimenti a denaro o a prezzi di vendita.

L'intento chiaro e dichiarato è quello di  promuovere e diffondere modelli di consumo orientati al benessere sociale e ambientale, il fine ultimo è invogliare le persone ad adottare un sistema di consumo critico e promuovere una forma di scambio che può essere concretamente applicata alla vita quotidiana, senza l'utilizzo dei soldi.

Per iscriversi basta completare i campi richiesti nell’apposita sezione del sito, e si può da subito iniziare a ricercare gli oggetti che ci servono, senza spendere soldi. E’ possibile inoltre compilare una lista dei desideri, visibile a tutti, in modo da permettere, a chi possiede l’oggetto che ci serve, di contattarci per regalarcelo o scambiarlo con qualcosa che non ci serve più.


Coseinutili.it è in sistema di scambio senza denaro, che si basa sui crediti. Il funzionamento è molto semplice, prendo spunto da uno schemino presente sul sito stesso, per spiegarne al meglio il funzionamento:

Tu hai una pera che non ti serve più.
Pubblichi un annuncio.
L'altro sta cercando una pera e vede il tuo annuncio.
Clicca su lo voglio!
Ti arriva automaticamente una mail che ti chiede se vuoi dare la tua pera all'altro.
Se tu rifiuti, amici come prima, e l'annuncio torna disponibile per altre persone.
Se accetti, l'altro riceve i tuoi dati al fine di accordarvi.
La pera passa all'altro, e tu ricevi i suoi crediti (non soldi).
Con questi crediti acquisiti, puoi barattare, ora, quello che ti serve

Cose inutili ha però una marcia in più: Permette, tramite i crediti, non solo di scambiare oggetti, ma anche tempo, cioè, se abbiamo bisogno di una consulenza informatica, piuttosto che di qualcuno che ci dia una mano in giardino o che ci accompagni al cinema, possiamo scambiare i nostri crediti con queste “prestazioni in tempo”, che ci viene dedicato.

Anche in questo caso per iscriversi gratuitamente è sufficiente compilare il modulo con i dati necessari, presente nell’apposita sezione del sito, e si può iniziare da subito a cercare gli oggetti che ci servono, senza utilizzare il denaro.



Gruppi di Facebook

Facebook è terreno fertile per la nascita di gruppi di persone che intendono provare ad avviare meccanismi alternativi, nei quali non serve il denaro per comperare quello che ci serve, ma è sufficiente applicare il baratto o addirittura regalare qualcosa che non ci serve, all’unica condizione che chi la desidera, se la venga a prendere.

Nei social network il baratto è detto anche "swapping", da swap, cioè scambio, ed è una forma di scambio di oggetti di valore similare, basata sulla fiducia. Propongo di seguito tre gruppi facebook che applicano questa filosofia e grazie ai quali possiamo ottenere oggetti senza spendere soldi.

Unico requisito per partecipare: Avere un profilo su Facebook.


Riciclo con Scambi e Baratti

Prima di tutto è necessari iscriversi al gruppo, non serve pagare nulla, basta cliccare sull’apposito tasto “iscriviti al gruppo” posizionato in alto a destra. Una volta che la richiesta di iscrizione è stata approvata, è possibile inserire nella homepage della pagine di Facebook i propri annunci, sia per quanto riguarda quello che ci serve, che per gli oggetti che vogliamo scambiare/regalare.

Si viene poi contattati direttamente tramite la messaggistica di Facebook, dalle persone che sono interessate all’oggetto che vogliamo scambiare. Il meccanismo si basa sulla fiducia, i proprietari della pagina non garantiscono in nessun modo per i membri del gruppo ma, c’è da dire che, tranne rarissimi casi, chi abbraccia questa filosofia tende a comportarsi in maniera piuttosto onesta.

Te lo regalo se vieni a prenderlo, non è solo un gruppo, ma un insieme di gruppi localizzati per regione, questo perché, come si evince dal nome stesso, si tratta della possibilità di riceve oggetti senza dare in cambio denaro, semplicemente accollandosi l’onere di andare a prendere quello che ci serve, a nostre spese, a casa di chi detiene l’oggetto dei nostri desideri.

In questo caso quindi, la cosa ottimale da fare, è iscriversi al gruppo della propria regione, e per farlo basta utilizzare la funzionalità di ricerca di Facebook, digitando “Te lo regalo, vieni a prenderlo” seguito da un “trattino” e il nome della regione che ci interessa. Per esempio, per la Toscana, scriveremo: “Te lo regalo, vieni a prenderlo - Toscana” e il primo risultato della ricerca sarà appunto il gruppo di scambio, senza impiego di denaro, attivo in Toscana.

Anche in questo caso, è sufficiente iscriversi e iniziare a inserire o ricercare gli oggetti che vogliamo ottenere gratuitamente o quelli di cui ci vogliamo sbarazzare, perché per noi inutili. Per agevolare chi intendesse aderire gratuitamente a questo gruppo, riporto, in ordine alfabetico, i link alle pagine dei singoli gruppi, suddivisi per regione:

ABRUZZO
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO
UMBRIA
VALLE D'AOSTA
VENETO


Ottenere oggetti senza soldi, cosa è meglio fare?

Abbiamo visto che sostanzialmente, per ottenere oggetti che ci possono servire, senza spendere soldi, esistono numerosi siti o gruppi di Facebook specializzati; in questo articolo mi sono limitato a recensire quelli di cui, direttamente o indirettamente, ho avuto esperienza, in verità ne esistono molti altri, ma i portali che ho menzionato sono sicuramente i più importanti progetti a livello italiano e le piattaforme più affidabili.

Va tuttavia specificato che, Facebook, non è certo lo strumento più adatto per questo tipo di attività, nel senso che è difficile dare visibilità agli oggetti, e i post (soprattutto se i gruppi sono molto frequentati) spariscono in fretta, spesso rendendo vane le nostre aspettative di riscontro. Per questo motivo consiglio di privilegiare i siti di scambio, piuttosto che i classici gruppi sui social network.






Usare la lavastoviglie in maniera intelligente per risparmiare








La lavastoviglie è senza dubbio un elettrodomestico molto utile ma è anche quello che comporta il maggior costo d’utilizzo. Eppure basta poco per adoperare la lavastoviglie in maniera intelligente.

COME UTILIZZARE AL MEGLIO LA LAVASTOVIGLIE - Ecco alcuni consigli per risparmiare energia in un’attività molto frequente della vita domestica: un uso accorto può ridurre i consumi in modo consistente.

1 - La lavastoviglie consuma, in media, 2-2,5 kWh. Un consumo che si può azzerare, scegliendo di non averla e lavando le stoviglie a mano. Fate a meno della lavastoviglie se in famiglia siete in due o tre persone e non cucinate spesso.
2 - Se invece non riuscite a farne a meno, al momento dell’acquisto scegliete tra le lavastoviglie più recenti di classe A+ o superiore (sono quelle che consumano meno energia e meno acqua). Sceglietela inoltre della capienza più adatta alle esigenze della vostra famiglia e collegatela direttamente alla tubatura dell’acqua calda. Per maggiori informazioni potete consultare il sito www.topten.ch che segnala i migliori elettrodomestici in vendita in Europa.
3 - Usate la lavastoviglie sempre a pieno carico: risparmierete acqua ed energia.
4 – Evitate il prelavaggio, le stoviglie si possono risciacquare prima sotto il rubinetto (senza esagerare con l’acqua, però).
5- Preferite lavaggi rapidi a freddo o selezionate il programma “economico”. Ricordate che 45° sono più che sufficienti per un lavaggio adeguato e una temperatura maggiore rappresenta solo un’inutile spreco di energia, a meno che non si tratti di stoviglie particolarmente sporche.
6 - Eliminate l’asciugatura con aria calda: basta aprire lo sportello alla fine del lavaggio quando le stoviglie sono ancora calde per asciugarle. Diminuirete così il ciclo di 15 minuti e risparmierete ben il 45 per cento di energia.In alternativa, adoperate il dispositivo di asciugatura ad aria fredda.
7 - Pulite frequentemente il filtro e aggiungete con regolarità il sale (anche quello grosso da cucina) nel contenitore apposito per prevenire la formazione di calcare e garantire così una vita più lunga al vostro apparecchio.
8 - Prima di mettere i piatti e le pentole in lavastoviglie, date una sciacquata e ripassateli con un pezzo di carta, ottima quella di giornale, in modo da sgrassarli un po’. Questo permetterà di evitare i cattivi odori e di avviare la lavapiatti solo quando sarà a pieno carico.
9 - Non esagerate con la quantità di detersivo; qualche microbo in più è da preferire alla miriade di sostanze chimiche tossiche che altrimenti rilasciamo nella nostra cucina e, quindi, nei cibi che mangiamo e nell’aria che respiriamo. Non superate mai le dosi di detersivo consigliate nelle istruzioni del prodotto, anzi, potete tranquillamente diminuirle.
10 - Se la padella con cui avete cucinato la frittata è molto sporca non sottoponetela a lavaggi intensivi in lavastoviglie. Lasciatela invece qualche ora in ammollo. Un consiglio: usate l’acqua della cottura della pasta, l’amido è un ottimo sgrassante naturale.





sabato 19 ottobre 2013

La vostra rete è al sicuro ? Avete paura che qualcuno possa accedere alla vostra connessione internet ? In rete è facile reperire guide per craccare le reti WIFI WPA e WPA2







Ultimamente molti articoli e tutorial spiegano come craccare una rete Internet Wifi Wpa usando un programma come Reaver. Ma è tutto vero? Siamo in pericolo con la nostra rete? Facciamo un po' di chiarezza

Questo articolo è redatto al solo scopo informativo e per proteggere al meglio la nostra rete Internet cercando di comprendere com'è possibile che si riesca a superare una protezione Wpa o Wpa2, e se, soprattutto, tutto questo è un pericolo reale.

Innanzitutto segnaliamo che il programma in questione è denominato Reaver ed è stato costruito per sfruttare una falla nei router dotati di WPS (Wi-Fi Protected Setup). Troverete il link per il download in fondo a questo articolo.

Il programmino in questione non è magico, in realtà non fa altro che sfruttare una debolezza individuata dal ricercatore Stefan Viehblock che ha scoperto come nel WPS esista una metodica in chiaro per ridurre gli errori di login (restringendo quindi il campo nella ricerca della password giusta). Restringere sensibilmente il campo di una ricerca password apre la porta per un attacco brute-force. E' come dire: la password di questa rete è composta da non più di 8 lettere, è evidente che è un grosso vantaggio per gli attaccanti.
Ma procediamo con ordine.

Purtroppo subito una brutta notizia per i possessori di router con WPS, sembra che disabilitare questa funzione non serva a nulla ed attualmente un router più sicuro è senza il WPS integrato (basta controllare sulla scatola al momento dell'acquisto). Tenete presente che una vecchia legge in informatica spiega che qualunque procedura automatizzata per semplificare un compito (e il WPS lo è) rende sempre più insicuro il sistema, è sempre stato così e sempre lo sarà.
Altra seconda brutta notizia per la sicurezza della nostra rete: usare Reaver non è complicato, non occorre essere hacker per trovare la password di una rete Wifi Wpa.

Cosa serve per usare Reaver
Oltre al programma in questione, vi basterà un computer portatile ed individuare una rete Wifi Wpa con un buon segnale, possibilità di restare collegati per ore. Occorre inoltre un po' di fortuna nel possedere un portatile con una scheda rete WiFi compatibile. Come sistema operativo potete usare anche Windows, anche se un portatile con Linux sarebbe perfetto, in questo guida parleremo di portatili con Windows.
Ecco una piccola lista (non esaustiva) con schede WiFi compatibili con Reaver:

ath9k
rtl8187
carl19170
ipw2000
rt2800pci
rt73usb

In rete è possibile trovare i driver sia per Linux che per Windows per quasi tutte queste schede di rete. Le altre schede di rete non è che non funzionino sempre, ma dovrete tentare sul campo per saperlo con certezza.

Procedura per craccare una rete WiFi Wpa con Reaver
Poichè parliamo di portatili con Windows, dovrete prima scaricare un dvd di Linux BacTrack (la registrazione prima del download non è obbligatoria). Il download dovrà poi essere masterizzato, con questo Cd potrete avviare il vostro portatile in modalità Linux senza installare nulla sul vostro sistema Windows. Dovrete però selezionare il boot da Cd o, da Usb, se lo inserirete invece in una chiavetta USb. BackTrack funzionerà quindi tramite CD (sarà un po' lento nell'avvio) e dovrebbe riconoscere la vostra scheda di rete WiFi.

All'avvio di BackTrack selezionate "Back Track Text - Default Boot Text Mode", poi scrivete "startx" al prompt dei comandi, infine premete Invio dalla tastiera.
Purtroppo, pur avendo molti programmi per la gestione di rete, BackTrack non contiene Reaver e quindi sarà necessario installarlo.
Naturalmente dovrete essere connessi già ad una rete WiFi di cui conoscete la password per scaricare il programma. Per connettersi alla rete conosciuta basterà andare in Applicazioni>Internet>Wicd Network Manager cliccare Connetti, immettere la password e fare clic su Ok per connettervi (a volte occorre cliccare Connetti due volte.
Una volta che siete online cliccate il pulsante Terminal e digitate il classico comando Linux: apt-get update. Al termine dell'aggiornamento scrivere: apt-get install reaver. Una volta che Reaver è installato disconnettersi dalla rete WiFi conosciuta sempre tramite la gestione del Network (come visto prima) cliccando Disconnetti.

Informazioni sulla rete Wifi Wpa da attaccare
Innanzitutto occorre che la nostra scheda di rete sia in modalità "Monitor". Quindi nel terminal digitare: iwconfig. Dopo aver premuto invio dovreste visualizzare Wlan0 (se avete una scheda di rete wireless unica). Quindi digtate airmon-ng start wlan0
Ora dobbiamo identificare il router da attaccare ed occorre digitare il seguente comando: airodump-ng wlan0
Identificata la rete da craccare copiate il BSSID (lettere e numeri con due punti sulla sinistra della lista).

Avviare Reaver digitando dal terminale reaver-i moninterface -bssid -w  in pratica se l'interfaccia è wlan0 e il BSSID era 6D:AE:3D:76:1F:B5, il comando esatto da digitare sarà reaver-i-b wlan0 6D:AE:3D:76:1F:B5-vv
Dopo aver dato invio il programma potrebbe metterci anche molte ore prima di visualizzare in chiaro la password della rete Wpa-Wpa2.

Tutta la procedura sembra laboriosa, ma in realtà provando e riprovando sul campo si raggiunge un certo automatismo che rende il tutto più facile. Come ripetiamo è alla portata di utenti medi, non occorre essere hacker per scoprire la chiave di rete della vostra connessione Wifi Wpa o Wpa2 se avete l'applicazione WPS sul vostro router.

Come proteggere la propria rete da Reaver?
Purtroppo non esiste una contromisura efficace attualmente, se non quello di provare questo programma e verificare se siete davvero vulnerabili.
Ripetiamo: i router con la procedura WPS sono "bucabili", cambiate router e prendetelo senza WPS se la sicurezza è essenziale nella vostra rete.






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