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giovedì 19 febbraio 2015

Modello 730 precompilato: Appuntamento al 15 aprile. Ecco come sarà la dichiarazione dei redditi del 2015.


Manca ormai poco all'arrivo dei nuovi 730 precompilati, dal 15 aprile debutta la nuova dichiarazione fiscale con i dati già scritti e pubblicati sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il Modello,che riguarda pensionati, dipendenti pubblici e privati, sarà compilato con i dati forniti dal sostituto d'imposta (stipendio o pensione), dall'anagrafe tributaria (familiari a carico e rendite immobiliari) e soggetti terzi (banche, assicurazioni, ecc.). Dal 2016 saranno indicate anche le spese sanitarie note.

Entro il 7 luglio 2015 il contribuente potrà accettare la dichiarazione così come gli perviene oppure integrarla presentandola tramite CAF e intermediari.
Il vantaggio fondamentale per il contribuente (oltre a quello relativo all'ulteriore semplificazione nella compilazione del modello) è legato ai controlli. Infatti, se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche, direttamente oppure al sostituto d’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sulle spese comunicate all'Agenzia dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese di assicurazione e dagli enti previdenziali (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali).
Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti di questi ultimi.
Resta ferma la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie (730 ordinario o modello Unico PF).

COSA SI DEVE FARE?


La dichiarazione non arriverà per posta ordinaria ma sarà semplicemente consultabile attraverso internet (nel sito dell'Agenzia delle Entrate, per chi è dotato di un nome-utente e una password). In alternativa, i contribuenti potranno farsi consegnare la dichiarazione dal datore di lavoro o dai Caf (i centri di assistenza fiscale creati dai sindacati e dalle associazioni di categoria).

Il nuovo 730, che dal 2015 sarà pre-compilato, andrà presentato entro il 7 luglio ma dal 15 aprile sarà già consultabile online e scaricabile dal sito della Agenzia delle Entrate. Per farlo, però, è necessario dotarsi di un Pin, di una password d’accesso individuale.

Il codice identificativo (il Pin) consentirà anche di pagare imposte, tasse e contributi, oltre che registrare i contratti di affitto. Premessa importante è recuperare fedelmente codice fiscale e importo della dichiarazione dei redditi 2014 sui redditi 2013 (dal modello 730 o Unico). Il consiglio è di stampare e conservare una copia dei documenti scaricati.

1. Cerca Fisco online sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta aperto il sito www.agenziaentrate.gov.it cerca nella colonna a destra della pagina l’icona denominata Fisco online.

2. Cerca la voce “Registrazione”.
La pagina contiene le ultime informazioni fiscali: sulla parte sinistra cerca la voce “Registrazione”.

3. Clicca su “Registrazione fiscoonline”.
Clicca sopra l’icona “Registrazione fiscoonline” per cominciare la procedura di attivazione Pin.

4. Indica il tuo profilo fiscale. 
Delle quattro voci indicate scegli quella che fa al caso tuo, verosimilmente la voce “Persone fisiche”.

5. Inserisci codice fiscale e ultimo importo dichiarazione redditi.
In questo momento vanno inseriti i dati personali, il codice fiscale e l’importo esatto dell’ultima dichiarazione dei redditi (dal 730 o da Unico 2014 per i redditi 2013). Clicca su “invio”, si trova in basso sulla pagina.

6. Riepilogo e conferma. 
La nuova schermata riepiloga i dati e chiede, una volta presa visione, di confermare. Occhio all'esattezza dei dati: hai tre tentativi dopo i quali la procedura si blocca. Clicca il tasto “conferma”.

7. Prime cifre del Pin. 
Il resto del codice ti arriva a casa via posta. Siamo alla fine. Sulla pagina si vedranno codice fiscale e la prima parte del codice identificativo, il Pin. Per la parte mancante devi aspettare che ti venga inviata a domicilio per posta entro 15 giorni. Stampa tutto, l’operazione al computer è conclusa.



I DOCUMENTI DA ALLEGARE
Al 730, ordinario o precompilato, vanno allegati i seguenti documenti: CU rilasciato dal datore di lavoro o dall'ente pensionistico; fatture, ricevute, scontrini di spese deducibili sostenute nel corso dell'anno; ricevute dei bonifici con cui sono state pagate le opere di ristrutturazione deducibili, attestati di versamento delle ritenute operate sui compensi dei professionisti, attestati di versamento degli acconti d'imposta effettuati dal contribuente. Inoltre andrà allegata l'ultima dichiarazione presentata, se vi fosse stata presente un'eccedenza d'imposta. La documentazione tributaria va conservata fino al 31 dicembre del quarto anno successivo alla presentazione, nel caso di accertamenti da parte del fisco.

SCADENZA
Entro il 28 febbraio vengono trasmessi all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese deducibili e detraibili dal 730.
Entro il 7 marzo, i sostituiti di imposta  inviano all'Agenzia, i dati relativi al nuovo modello CU2015 che sostituisce il vecchio CUD per pensionati, dipendenti ora anche per la certificazione unica autonomi
Nuova scadenza dichiarazione dei redditi modello 730/2015 è il 7 luglio mentre il 10 novembre diventa la scadenza ufficiale per l'eventuale trasmissione delle dichiarazione dei redditi integrativi e rettificativi.
In attesa di istruzioni precise, si consiglia, in ogni caso, di monitorare le scadenze fiscali divise per mese sul sito dell’Agenzia delle Entrate. 




Tratto da Blitzquotidiano , Pmi , Agenziadellentrate


martedì 20 maggio 2014

Arriva la IUC 2014. Imposta Unica Comunale su casa e rifiuti...Che cos'è e come funziona?

Il 2014 segna l’esordio di una nuova imposta unica comunale sugli immobili, introdotta nella Legge di Stabilità 2014,  che ingloba tasse e tributi dovuti in relazione all'abitazione principale (IMU) e alla produzione di rifiuti (ex Tia, Tarsu e TARES).

La IUC si basa su due presupposti:

• il primo costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore;
• l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali.


Questa nuova imposta comprende, al suo interno, tre distinti tributi: Tasi, Imu e Tari.
  1. La Tasi rappresenta la tassa  sui servizi indivisibili forniti dal Comune. Tale tassa è applicata in base alla rendita catastale della prima casa e riguarda in pratica il pagamento di servizi come l’illuminazione pubblica delle strade, la manutenzione del manto stradale e altre opere del genere. Dal 2014 dovrà essere corrisposta da tutti i proprietari di immobili e dagli inquilini, in base ad una specifica aliquota definita dal comune in base all'utilizzo dell’immobile.

  2. La Tari sostituisce la Tarsu come tassa per la gestione e la raccolta dei rifiuti urbani, e viene commisurata alla quantità prodotta da ogni proprietario in reazione ai dati catastali dell’immobile di riferimento, sia esso uno di tipo privato oppure un esercizio commerciale.La tariffa e il tipo di pagamento vengono decisi di comune in comune dall’ente preposto al servizio.

  3. L’Imu è la vecchia imposta che è entrata in scena il 1 gennaio 2012, ma con la Legge di Stabilità 2014 Viene abolita solo per la 1° casa ma resta per gli altri immobili. Si paga sul possesso del bene 


SCADENZE 2014
La legge di stabilità per l’anno 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147) ha previsto per la scadenza IUC 2014, la distinzione tra:

  • scadenza IMU 2014: 16 giugno e il 16 dicembre;
  • scadenza Tari 2014:  almeno due rate a scadenza semestrale i cui termini sono stabiliti da ciascun comune in maniera anche differenziata fra i due tributi. E’ prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno.
  • scadenza Tasi 2014: la stessa cosa prevista per la Tari.
SCADENZE 2014: LE TASSE SULLA CASA


*ALIQUOTE 
Per la Imu le aliquote non hanno subito variazioni rispetto alla norma originaria, mentre per la Tari, saranno i Comuni a stabilire le tariffe da applicare. E’ la Tasi da guardare con sospetto.
La legge di Stabilità indica per questo tributo un’aliquota da applicare che va da un minimo dell’ 1 per mille a un massimo del 2,5 per mille. Stabilisce però anche che la somma delle aliquote Tasi + Imu non potrà superare il 6 per mille per le abitazioni principali e il 10,6 per mille per gli altri immobili. Praticamente le aliquote massime dell’Imu. Ma successivi ritocchi alle aliquote hanno portato ad un aumento, che oscilla dallo 0,1 per mille allo 0,8 per mille. Quindi al momento il comune potrà deliberare un’aliquota Tasi fino a un massimo del 3,3 per mille (2,5 + 0,8 = 3,3 per mille), arrivando dunque al tetto massimo Imu + Tasi dell’11,4 per mille (10,6 + 0,8 = 11,4 per mille).

UN CASO PARTICOLARE 
Nel caso in cui si possieda un immobile, che non sia l’abitazione principale, che sia sfitto e si trovi nel comune in cui si ha la residenza, bisognerà considerare che su questo, oltre all’Imu come altra abitazione, alla Tari e alla Tasi, andrà pagata anche l’Irpef sulla prossima dichiarazione dei redditi, ma per fortuna solo al 50% di quanto dovuto.

ULTIM'ORA: TASI RINVIATA NEI COMUNI RITARDATARI 
Per chi ha deliberato aliquota scadenza resta al 16 giugno. Solo 10% deciso aliquota
L'ANSA scrive "Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il pagamento della prima rata della Tassa sui servizi indivisibili è stata spostata da giugno a settembre ma solo per quei Comuni che il 23 maggio non hanno ancora deciso quale aliquota applicare, per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno. La decisione è stata presa dal Governo dopo un incontro tecnico con i Comuni. Si spera così anche di raffreddare la polemica politica. Alle scorse Politiche era l'Imu a tenere banco nei comizi, ora rischia di esserlo la Tasi...."





*Tratto da Firenzepost
  Tratto da ANSA

mercoledì 28 agosto 2013

Bypassare i limiti di scadenza di un software in versione Trial per usare illimitatamente centinaia di software in prova gratuita !!



La gran parte dei software per Windows è spesso disponibile in “versione Trial“, ovvero funzionanti per un periodo di tempo limitato (solitamente dai 15 ai 30 giorni), dopodiché tutte le funzionalità vengono bloccate ed è necessario procedere all’acquisto per continuare ad utilizzarli. Per calcolare il periodo di tempo disponibile ed evitare che una semplice reinstallazione possa azzerare il conteggio dei giorni residui, la maggior parte di essi effettua dei controlli incrociati sulla data di sistema e sulla data dei files presenti nel computer; normalmente di fronte a questo tipo di limitazioni molti tentano di scaricare ed applicare dei crack o di utilizzare dei key generators e cose simili.

Tenete però presente che si tratta di metodi che non sono assolutamente legali e che quindi, soprattutto se si tratta del computer dell’ufficio, il rischio di incorrere in qualche controllo (e relativa sanzione) c’è sempre!

RunAsDate è una piccola e semplice applicazione gratuita che consente di bypassare i limiti di tempo dei software in versione trial in maniera legale, ovvero senza modificarne in alcun modo il codice compilato e senza effettuando una registrazione con una chiave generata o ottenuta in maniera non ufficiale.


Il trucco è tutto sommato semplice: RunAsDate avvia l’applicazione trial in modo da intercettare tutte le chiamate, relative alla gestione del tempo (GetSystemTime, GetLocalTime, GetSystemTimeAsFileTime), che essa effettua verso il kernel del sistema operativo, e sostituendo i valori reali ottenuti in modo da consentirci di “fermare” il passaggio del tempo. Il tutto avviene senza modificare alcun parametro relativo alla data/ora del sistema operativo.

RunAsDate funziona su Windows Vista/XP/2000 e non richiede alcuna procedura di installazione: per utilizzarlo dovete semplicemente scaricare l’eseguibile ed avviarlo, specificando il software trial da “ingannare” e la data/ora da “iniettarvi”.
Scarica RunAsDate oppure visita il sito ufficiale










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