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lunedì 14 aprile 2014

Altro che bonus in busta paga. E' ufficiale, dal prossimo mese avremo 80 euro in più in busta paga ma ci ritroveremo senza assegni familiari...a chi spettano realmente gli 80 euro e cosa cambia davvero ? Ecco chi avrà i benifici maggiori.






Solo nel corso della settimana il governo Renzi renderà noti tutti i dettagli tecnici sugli sgravi fiscali promessi a partire dal mese di maggio.

Scopriamo come cambierà la busta paga del prossimo mese per i lavoratori fino a 25 000 euro l'anno.

-Per un contribuente che dichiara appena 10mila euro lordi all'anno, cioè 700 euro circa al mese, con il nuovo sistema delle detrazioni il peso dell'irpef si ridurrebbe di appena 90 euro da qui a dicembre, con un aumento nella busta paga di 10 euro netti mensili (tenendo conto anche della tredicesime)
-Per un lavoratore con uno stipendio di 20mila euro annui, corrispondenti a poco più di 1.200 euro netti mensili, l'aumento in busta paga sarebbe invece di circa 60 euro.
-Il vantaggio maggiore, se le ultime ipotesi di riforma delle detrazioni si avverassero, lo otterrebbe chi guadagna 24mila euro lordi all'anno, cioè 1.450 euro circa al mese. In questo caso, l'aumento nella busta paga sarebbe infatti pari agli 80 euro promessi da Renzi.
-Anche i contribuenti che guadagnano di più otterrebbero un piccolo beneficio, destinato però ad annullarsi completamente attorno alla soglia di reddito dei 55mila euro lordi annui. Nel caso di un lavoratore con uno stipendio di 30mila euro annui, cioè di 1.700 netti al mese, ci sarebbe per esempio un aumento nella busta paga di poco inferiore ai 40 euro al mese.

Non va dimenticato, infine, che il governo Renzi è intenzionato a dare qualcosa anche anche agli incapienti, cioè a quei lavoratori che guadagnano talmente poco, meno di 8mila euro lordi all'anno, da non pagare neppure un centesimo di irpef. Per gli incapienti, c'è l'ipotesi che l'esecutivo dia al lavoratore un bonus di 350-400 euro da qui a dicembre (circa 40 euro al mese) che dovrebbe essere liquidato sullo stipendio dal datore di lavoro. L'azienda che versa le somme potrà poi recuperarle quando dovrà pagare l'irpef per tutti gli altri dipendenti, cioè quando dovrà girare al fisco le trattenute sulle buste paga.

Restano fuori pensionati, e la maggior parte dei lavoratori autonomi: solo gli studi che hanno organizzazioni stabili e dipendenti a carico potranno usufruire della riduzione dell’Irap a favore delle imprese che scatterà dal primo maggio. Il taglio, che nel complesso vale circa 2,5 miliardi di euro l’anno, dovrebbe consentire un abbattimento dell’Imposta sulle attività produttive del 10%.

Ma ecco che se molti di voi pensavano di poter gioire...arriva un'altra notizia che ci riporta con i piedi per terra...ecco è finita qui....Beppe Grillo dal suo blog annuncia la BUFALA Renziana...



Sembra infatti che a fronte degli 80 euro che troveremo in busta paga a partire dal prossimo mese ci ritroveremo senza assegni familiari per il coniuge a carico !!!

Ecco quindi che che se guadagneremo 80 euro a mese in realtà il guadagno netto sarà molto inferiore andando a perdere circa 65 euro in busta paga per il coniuge a carico !!!


Dal BLOG di Grillo leggiamo :

“Niente più detrazioni per il coniuge a carico: è scritto tra le pieghe della più becera ambiguità del cosiddetto Jobs Act, LEGGE DI DELEGA al Governo, attualmente al vaglio del Senato. La lettera c) dell’art. 5 infatti recita così: ” introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”
Cosa si nasconde dietro questa faziosa e ambigua dicitura? Un vero e proprio blitz sulla fondamentale detrazione per coniuge a carico, sostituito con un improbabile ed incostituzionalissimo tax credit! Oggi la detrazione per il coniuge a carico spetta a qualunque coniuge lavoratore/lavoratrice, uomo o donna che sia, che abbia moglie o marito a carico cioè che non abbia superato il reddito di 2.840,51 euro annuo, 5 milioni di vecchie lire. Questa detrazione ammonta all’incirca a 700/800 euro l’anno. Eliminarla sostituendola con questo cosiddetto tax credit significa ridurre enormemente la platea dei beneficiari!
Infatti la tax credit secondo la fuffa dell’articolo menzionato, spetterebbe come credito d’imposta alle imprese che assumono una donna alle seguenti condizioni, coesistenti:
- donne lavoratrici anche autonome;
- con figli minori;
- che si ritrovino al di sotto di un reddito complessivo;
Interpretando le pieghe di questa strana normativa si scopre che una donna che venisse assunta con questo meccanismo che avesse un coniuge a carico, oppure una coppia senza figli o senza figli minori, perderebbero la detrazione, che invece oggi spetta.
Queste categorie che si troverebbo scoperte, inoltre, sono per lo più proprio quelle alle quali sono stati promessi i famosi 80 euro in busta paga”.

Non si fa a tempo a sorridere ad un provvedimento apparentemente nuovo, che ne viene mostrato subito il lato oscuro !!




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