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GUIDA LOW COST...una vita a costo zero o quasi!!! Siete al verde? La crisi economica vi ha messo ko? Oggi c'è la Guida alle migliori risorse di internet per risparmiare e iniziare ad avere un piccolo guadagno extra...sondaggi, barre pubblicitarie, email paganti, scegli il tuo modo migliore ed inizia subito con il tuo lavoro on line !!!

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venerdì 26 settembre 2014

Come rinnovare un vecchio PC grazie ad Android e ad una chiavetta USB da 5 euro - Ecco la guida per avere un PC nuovo per 5 euro o meno !!







Avete in casa un vecchio computer Pentium, ormai talmente lento che non avete più voglia di accenderlo ? Ma non avete abbastanza soldi per comprarne uno nuovo ?

Forse abbiamo la soluzione ai vostri problemi !!! ^____^

Forse non lo sapete....ma oggi il vostro vecchio computer può trasformarsi in un vero e proprio PC performante con ANDROID !!!


Il vostro vecchio computer potrà diventare a costo zero :

- ridare vita e splendore al vostro vecchio PC

- trasformare il vostro vecchio PC in un lettore multimediale dotato anche di connessione internet

- trasformare il vostro vecchio PC in una stazione adatta al montaggio video e alle operazioni di fotoritocco grafico

- un perfetto sistema di videosorveglianza in grado di riconoscere anche i movimenti di un eventuale ladro di appartamento

Il vostro buon vecchio Pentium o qualunque vostro vecchio computer è più che sufficiente per trascorrere qualche minuto di relax con qualche divertente giochino, gestire una suite da ufficio per stilare e archiviare i propri documenti e anche per una completa gestione dei nostri file multimediali.

Il desktop diventa mobile 
Il trucco che permette di realizzare questo piccolo “miracolo” si chiama Android-x86 Project, un progetto open source che porta l’ultima versione del noto sistema operativo mobile di Google (Android KitKat 4.4) su tutti i PC.


La particolarità è che per utilizzare questa versione di Android basta una chiavetta USB anche solo da 4 gigabyte (su Internet si trovano ormai anche a meno di 5 euro) che permette di avviare il sistema operativo in modalità Live (non è dunque necessaria alcuna installazione sul PC e tutti i nostri dati potranno essere salvati sulla pendrive, senza quindi lasciare traccia sull’hard disk).

Come se non bastasse, potremo anche utilizzare tutte le nostre app mobile preferite anche sul computer (qualcuno ha detto forse WhatsApp ed Angry Birds?).

Insomma, non è ancora arrivato il momento di disfarsi del nostro vecchio PC!

PREPARIAMO IL NOSTRO MINI PC  
Bastano soltanto quattro passi per completare la procedura di configurazione della pendrive con Android-x86 Project e renderla avviabile per utilizzarla su qualsiasi vecchio computer.

Scarichiamo Android-x86 Project. 

Al termine, scompattiamolo in una qualsiasi cartella dell’hard disk (ad esempio, sul Desktop): al suo interno troviamo l’immagine in formato ISO della distribuzione Android che ci servirà per creare la nostra chiavetta “bootable” delle meraviglie.

Scarichiamo anche UnetBootin, il tool per copiare Android sulla chiavetta.

Avviamolo e dall’interfaccia principale selezioniamo Immagine ISO: clicchiamo sui tre puntini per scegliere il file ISO salvato sul Desktop e premiamo OK per avviare il processo di creazione.

Pochi secondi e la chiavetta è pronta per essere utilizzata.

Colleghiamola al nostro vecchio computer e riavviamolo da USB.

Per farlo, prima che appaia il logo di Windows, premiamo Canc (oppure F11/ F12, a seconda del modello di scheda madre) per accedere al BIOS e modificare la sequenza di avvio del sistema, scegliendo la periferica USB come predefinita.

Salviamo le modifiche apportate al BIOS premendo il tasto F10 e riavviamo nuovamente il sistema: verrà caricato il contenuto della chiavetta USB collegata al vecchio computer.

Nella prima schermata che appare premiamo Invio per caricare la configurazione predefinita di Android-x86 Project.

Pochi secondi ed ecco il desktop del nostro nuovo PC da 5 euro!   



CONFIGURIAMO LA CHIAVETTA MINI-PC 
Vi abbiamo spiegato come installare l’ultima versione di Android su un “comune” vecchio PC grazie ad una chiavetta USB da 4 GB. Nulla ovviamente ci vieta di comprarne una di dimensioni ben maggiori: dopo aver seguito la guida, tutta la restante memoria disponibile può benissimo essere usata per archiviare ciò che vogliamo, compresi i file e i documenti creati con Android-x86 Project!

File che saranno poi accessibili da un qualunque computer: l’unica accortezza starà nel non modificare tutte le cartelle che ritroveremo all’interno della pendrive e che contengono i file per il corretto funzionamento del sistema operativo che ospita.

Per non creare confusione sarà quindi sufficiente, ad esempio, creare una cartella che chiameremo DATI al cui interno andremo a memorizzare film, musica, foto, documenti di ogni genere e qualsiasi altra cosa ci possa servire.

Teniamo conto che ormai chiavette USB da 32 GB di memoria si trovano anche a meno di 20 euro.







La guida a UFO WARDRIVING 4 INVASION (WPA TESTER PER WINDOWS) Ecco come trovare le password dei modem router WIFI con 2 CLICK e navigare su internet GRATIS scroccando la rete







Trovare la password del modem WIFI del vicino di casa può essere un'operazione davvero semplice....

Oggi è possibile scaricare un programmino molto semplice da usare che è in grado di rivelare le password standard delle principali compagnie che forniscono l'accesso ad internet.

Vi sveliamo come fare in questa esauriente guida all'uso di UFO WARDRIVING 4  !!!


Da questa pagina potrai infatti effetturae il download dell’ultima versione di Ufo Wardriving, per ora l’ultima release è la versione 4 Invasion.

Ufo Wardriving 4 Invasion è un software creato da asterix (Cristian Steri) e Grifisx (Antonio G. Imbesi).

E’ un software scritto in Python con interfaccia QT compatibile con tutti i sistemi operativi Windows e Linux.

La versione è stata aggiornata a v4 con nome in codice “Invasion“.

Cosa fa UFO WARDRIVING 4 ?

Ecco le principali FUNZIONI DI UFO WARDRIVING 4



- Trova le password default dei router wifi:

Alice
DLink
Vodafone (no IT)
EasyBox-
Arcor-
PBS-
Fastweb
Huawei
Infostrada
Jazztel_
WLAN_
Speedtouch
Thomson
INFINITUM
Discus-
Discus–
BBox
BTHomeHub
Otenet
Sapo
Dmax
Orange
Cyta
Privat
BigPond
Meo
O2Wireless
TeleTu
Tele2
YaCom
WLAN
WiFi


 - Scanner Wifi

Lo scanner ha una funzione per connettersi ad una rete senza dover inserire la password manualmente
Riesce a stabilire quali reti sono vulnerabili



- Funzioni aggiuntive

MAC Changer: Uno strumento per cambiare il MAC della scheda di rete
Alice Magic: Uno strumento per aggiungere nuovi magic numbers alla lista
NM: UW 4 è provvisto di un Network Manager in traybar:





VIDEO UFO WARDRIVING 4 INVASION
Ecco un video dimostrativo all’uso del software:




Esistono due versioni di UFO WARDRIVING... una per WINDOWS ed una per sistemi con LINUX, ecco i link da cui scaricare i programmi :

DOWNLOAD UFO WARDRIVING



- Ufo Wardriving 4 Invasion (Windows):

Download Ufo Wardriving 4 exe Windows



- Ufo Wardriving 4 Invasion (Linux):

su questa versione la funzione di connettersi automaticamente con un click non è stata ancora completata.

Download Ufo-Wardriving 4 zip Linux



- File di lingua (Spagnolo)

Download es_ES.po

Download es_ES.mo



Homepage (English): www.ufo-wardriving.com
Homepage (Italiano): www.ufo-wardriving.it





martedì 16 settembre 2014

Risparmiare con il FAI DA TE !! Tutti i migliori siti on line dove è possibile imparare di tutto ! Giardinaggio, bricolage, manutenzioni varie...perchè pagare quando puoi imparare a farlo da solo.






Il bello del web è che le tante risorse utili, sono disponibili disponibili 24 ore su 24 direttamente a casa propria.


E' sufficiente una connessione ad internet ed un computer e tante enciclopedie sono a disposizione per imparare da soli seguendo delle guide, tutorial passo passo.

Quello che un tempo si faceva nel giro di qualche pomeriggio, adesso può essere svolto in poche ore.

Risparmiando non solo tempo, ma anche denaro.

Per cercare informazioni o trovare soluzioni su internet, basta digitare le parole giuste sui motori di ricerca, ed un attimo dopo si può accedere ai contenuti richiesti.

In mezzo a una moltitudine di informazioni, può risultare difficile trovare ciò che serve. Ecco quindi una lista completa di siti web specifica di risorse, guide, e tutorial per il fai da te, utili in svariate circostanze.

Instructables: vera e propria bibbia del fai da te, per imparare a costruire qualsiasi cosa partendo da zero. Istruzioni approfondite, tutorial, foto, video che spiegano i procedimenti per costruire anche le cose più impensabili.

Ehow: ottima risorsa web per imparare a fare qualcosa in poco tempo. Pur non essendo molto dettagliate, le guide disponibili arrivano dritte al punto della questione.

Molti i settori trattati: sport, economia, istruzione, elettronica, business, ecc. Sono disponibili contenuti testuali e risorse video.

WikiHow: più di 76mila articoli indicizzati, su svariati temi di interesse realizzati dagli utenti. I contenuti sono disponibili in diverse lingue e suddivisi in 20 categorie. Quasi impossibile non riuscire a trovare le informazioni desiderate.

About video: Centinaia di esperti condividono il loro patrimonio di conoscenze con i visitatori attraverso guide video tutorial sui temi più disparati.

Dall’auto agli affari, dalla finanza ai viaggi, l’ informatica, la tecnologia, l’elettronica, il tempo libero, i consigli per la famiglia, la cucina, gli hobby, ecc.

Make: Fai da te normale, avanzato ed estremo, con applicazioni che portano la tecnologia nella vita quotidiana. Ottima risorsa a disposizione di geek, appassionati di tecnologia e amanti del fai da te.

Expli: Sito tedesco dedicato al fai date, ricco di guide, articoli, tutorial, e video sui temi più disparati.

Ehelpfultips: suggerimenti guide e manuali messi a disposizione da esperti di elettronica, giardinaggio, salute, denaro, automobilismo, fitness, educazione, animali, affari e lavoro, ecc.

Video Jug: migliaia di tutorial gratuiti, video, e articoli messi a disposizione gratuita degli utenti. Si possono fare domande e ricevere risposte da specialisti di ogni settore.





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Copyright © 2014, Direct Line Insurance S.p.A.






venerdì 12 settembre 2014

Assicurazioni auto a 150 euro dal 2015 ? La bufala si diffonde sul web !! Attenzione alle truffe della rete, non esiste ad oggi nessun tetto massimo sulle assicurazioni !!






Sarebbe bello poter dire che è tutto vero. Ma invece no.


Il Corriere del Mattino non si smentisce e ci prende in giro ancora con un’altra bufala che ha catturato l’attenzione della rete.

Ovvero l’approvazione di una legge che fissa il tetto massimo del costo dell’assicurazione Rc Auto a 150 euro annuali.

Una notizia ha fatto il giro del web annunciando un tetto massimo delle assicurazioni auto a partire dal 2015: una nuova provocazione del Corriere del Mattino.

Una legge approvata che inserisce un tetto massimo per le assicurazioni auto di 150 euro l’anno? La notizia sembra avere tutti i fondamenti con tanto di citazione di vecchie leggi mai rispettate e approvazioni della commissione bilancio.

Secondo la notizia, riportata dal noto sito di notizie create proprio per destare scalpore ma rigorosamente false, Il Corriere del Mattino, la legge presentata dal Senatore del Movimento 5 Stelle Ermes Maiolica e firmata anche dal Pd e dalla Lega Nord sarebbe una risposta del M5S agli 80 euro di Renzi, dimostrazione più concreta che riduce le spese dei cittadini.

La notizia riporta che il limite massimo di 150 euro annuali era già previsto da una legge del 1978, la numero 180 (G.U. 990 del 24 dicembre 1969) all’articolo 2054, legge che non è mai stata rispettata da nessuna compagnia assicurativa.

Ovviamente per quanto la notizia possa far piacere a tutti gli automobilisti, è una bufala per quanto ben congeniata e per quanto ben strutturata.

Non era facile scoprire la bufala visto che esiste una legge 180 del 1978, ma una rapida ricerca ci porta a scoprire che in Italia essa regola “accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”.

Inoltre non esiste nessun senatore del M5S che si chiama Ermes Maiolica, che è un nome d’arte dietro di cui si nascondono numerose bufale e notizie false.

Ripetiamo, è una bufala. Anche se qualcuno ci abbiamo sperato tutti.

Per il momento se volete risparmiare sull'assicurazione di auto e moto l'unica soluzione sono le compagnie on line :



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giovedì 11 settembre 2014

Drone mania... tutti lo vogliono... ma quanto ci costa ?? Zero se ce lo costruiamo da soli !!! Ecco la guida FAI DA TE per costruire un QUADRICOTTERO DIY LOW COST






Se ne sente parlare ovunque. In rete girano decine di video. In televisione vengono impiegati per effettuare riprese dall’alto spesso in sostituzione degli elicotteri....

I droni sono una realtà con la quale ci stiamo confrontando da pochi anni ma che col passare del tempo diventerà una consuetudine, paragonabile all’impiego di qualsiasi altro device utilizzato per lavoro, come il tablet, la macchina fotografica o il computer.


Definiamo la parola DRONE :

Il drone è velivolo a controllo remoto, quindi senza pilota, utilizzato per impieghi di vario genere. Ha le eliche ma non è un elicottero. Alcuni hanno  anche le ali ma in tal caso non possono stazionare in cielo in “un punto fisso”. Le forme con cui sono realizzati sono diverse a seconda dell’utilizzo che ne viene fatto. Quelli con 4 o più eliche si assomigliano ma possono differire per potenza, capacità di carico, sistemi di controllo e autonomia.

La tecnologia è ovviamente di provenienza militare, sdoganata e riadattata ad un impiego civile per ambiti molto diversi tra loro. Monitoraggio, sorveglianza, mappatura del territorio, protezione civile. I droni coadiuvano tecnici e personale specializzato in operazioni di messa in sicurezza del territorio, telesoccorso, rilevamenti fotografici, video riprese, cinema, ecc…

I droni si possono acquistare anche con 100 Euro ma possono arrivare anche a costare decine di migliaia di euro....

Ecco alcuni link dove acquistare dei Droni pronti al volo già assemblati !!!

Se invece siete dediti al FAI DA TE e avete diverso tempo a disposizione in rete si trovano diverse guide più o meno complete che ci permettono di costruire un vero Drone radiocomandato provvisto anche di Webcam per le riprese aeree.

Una di queste guide mostra come costruirsi un quadricottero usando una scheda kk.

Questo tipo di approccio è il più indicato per chi ha poca conoscenza di elettronica e programmazione, ma apre la strada verso configurazioni molto più complesse.

Innanzitutto come e più di ogni aeromodello o elimodello bisogna usare la massima prudenza durante l’assemblaggio, i test al banco e soprattutto nel volo; questo perché a differenza di un elicottero, i rotori possono partire al massimo in una frazione di secondo e non avrete il tempo di fermare la loro corsa impazzita, con drammatiche conseguenze.



Cominciamo col descrivere il materiale necessario per l'assemblaggio di un drone DIY LOW COST :

partiamo dalla scheda di controllo, vero cervello del vostro futuro quadricottero.

La scheda comunemente chiamata kk è un insieme di 3 giroscopi gestiti da un software tramite un micro-controllore, tutte le info su questa scheda le trovate in: http://www.kkmulticopter.com/ , punto di riferimento fondamentale per scaricare eventuali aggiornamenti e configurazioni, si avete capito bene, in questa scheda possono essere caricati (singolarmente) oltre 12 configurazioni diverse di veicolo, continuamente aggiornate!

Per adesso ci soffermiamo sulla configurazione quadricottero ad x.

Ed adesso viene il bello, decidere se è meglio pilotare con configurazione ad x o a +, cosa significa?

La configurazione a + potrebbe essere quella che più si avvicina al vostro modo di pilotare, avrete un motore avanti, uno dietro, uno a destra ed uno a sinistra rispetto al vostro “volato”.

Dei chiari punti di riferimento, visibili soprattutto se userete eliche di diverso colore o led colorati in modo diverso su ogni singolo braccio, questo vi aiuterà molto nella visione dell’assetto in volo, ma vi sarà di grosso intralcio se vorrete usare una videocamera a bordo per riprese amatoriali; infatti uno dei motori risulterà sempre nell’inquadratura video, rovinando il bel paesaggio.

Nella configurazione a x, in questo caso il senso di marcia del vostro quadricottero sarà al centro rispetto a 2 dei 4 motori.

Potrete comunque usare eliche colorate o led per meglio comprendere i vari assetti, ma come primo approccio potrebbe risultare “strano” come modo di volare.

La difficoltà principale, anche per chi è comunque bravo a pilotare elicotteri, rimane la comprensione dell’assetto, insisto su questo argomento perché siate preparati a pilotare un modello che non ha: “ne testa ne coda”, non ha fusoliere, derive, musetti, ecc..

Per quanto tentate di dargli una forma comprensibile con fusoliere o colori, a 200m di distanza non capirete come stabilizzarlo con conseguenze ben comprensibili.

Quindi tornando alla sicurezza, allenatevi molto su brevi distanze e ovviamente senza pubblico!



Torniamo alla nostra scheda di controllo.

Il prezzo della kk è variato nel tempo e come è ovvio si parte dai 100€ sul listino ufficiale per arrivare ai 25€ in Cina. Su Amazon potete acquistarla a circa 25 euro !! Approfittatene : ecco il link per l'acquisto della scheda KK.

Anche volendo autocostruirla, solo il prezzo dei 3 singoli giroscopi supera i 30€ , quindi non vi consiglio questa strada, a volte è bello anche trovare “il piatto pronto e caldo”.




Come potete osservare si possono collegare:
fino a 6 regolatori-motori o servocomandi , 4 ingressi per la ricevente e 6 pin per l’eventuale programmatore (opzionale nel caso abbiate acquistato la scheda con la versione firmware che vi interessava).

La freccia sulla scheda indica chiaramente la direzione di marcia e nel nostro caso dovrà puntare in mezzo ai 2 motori anteriori, avendo la cura di fissare la scheda esattamente al centro dei 4 motori.

I 3 potenziometri che trovate sulla sinistra servono per regolare la sensibilità dei rispettivi giroscopi, ma anche per inserire delle procedure di installazione quali la calibrazione dei regolatori (indispensabile per ottenere una rampa del gas perfettamente uguale in tutti gli esc) e l’eventuale inversione dei giroscopi.

Una volta acquistata questa scheda, dobbiamo procurarci gli altri importantissimi componenti, che non andranno scelti a caso e nemmeno dovrete inventarvi strane configurazioni.

La cosa migliore, almeno per la prima volta, sarà usare configurazioni già sperimentate con successo da altri, io non voglio essere troppo insistente, ma, considerate che ho costruito oltre 15 multirotori di vario genere, tra cui: tricotteri anfibi, Y6, quadricotteri acrobatici, per riprese video, fpv, un tricottero ripiegabile da ben 4 metri di apertura, ecc... è semplice fare un po’ di conti, direi che ho acquistato almeno 90 motori e rispettivi regolatori, quindi un piccolo consiglio posso darvelo.

Scritto questo, passiamo a compilare una lista della spesa:

ovviamente una scheda kk , possibilmente con atmega 168 (ci permetterà di caricare firmware più sofisticati) [la potete acquistare qui]


4 motori con peso compreso tra i 40 e i 70g e dai 900 ai 1200kv (io consiglio degli economici keda 20-26M) [potete acquistare i motori qui]


4 regolatori da 20  a 35A , che abbiano la possibilità di essere programmati con l’apposita card (io consiglio gli economici turnigy plus 25 A) [potete acquistare i motori qui]


4 eliche 10”X4,5  -2dx e 2sx (morbide e colorate) + una decina di scorta [le potete acquistare qui]


1 card per programmare i regolatori.


1 cicalino per allarme lipo scarica [potete acquistarne uno qui]


1 lipo 3s 2000mA 30c (a seconda del tempo di volo da 1500 a 4000mA) [potete acquistare le batterie qui]


Il resto della spesa la farete in qualche brico o ferramenta:

2 metri di tubetto quadrato di alluminio da 10X10mm .

2 basette di vetronite (anche quella usata per circuiti stampati ramata)  10X10 cm.

20 viti M3 X 16mm con i rispettivi dadi autobloccanti.




Gli attrezzi che ci serviranno saranno veramente pochi : un trapano, chiavi per le viti, frena-filetti forte, saldatore, seghetto.



Iniziamo con tagliare il tubetto di alluminio in 4 parti lunghe 25cm, in questo modo il nostro quadricottero  avrà un interasse motori di quasi 50cm, l’ideale per una buona stabilità nell’apprendimento.

Decidiamo ora come fissare i motori; le soluzioni sono molte: possiamo forare semplicemente il tubetto in prossimità dei fori del motore, fissarlo con delle fascette oppure creare un morsetto.







Ricordate che meno fori farete nel tubetto e più sarà resistente in caso di caduta.

Mantenete comunque 2-3 cm di tubetto in eccesso: risulterà molto utile per salvaguardare il motore.  In questo punto, che risulterà essere l’estremità del braccio, meglio costruire dei tappi di gomma anti infortunistici, quello verde che vedete nella foto è stampato con la colla a caldo.





A questo punto assembliamo il tutto usando del frena-filetti forte.


La parte più difficile sarà saldare in parallelo tutti i rispettivi cavi di alimentazione dei regolatori e riunirli in 2 unici connettori di alimentazione, a cui aggiungeremo il cicalino per l’allarme bassa tensione delle lipo ed un connettore sotto fusibile da 1 A per eventuali led colorati da fissare sui bracci, il fusibile in caso di caduta eviterà possibili corto circuiti sull’alimentazione (prevenire è meglio di curare).




La lipo andrà ulteriormente fissata con una fascetta di velcro.



Finalmente siamo arrivati ai collegamenti sulla scheda!


Rispettiamo la numerazione e la rotazione dei motori.



Ho volutamente messo questa foto per ricordare di fissare la scheda di controllo con la freccia rivolta verso la direzione di marcia, nel vostro caso la freccia punterà tra il motore n 1 e il n 2;

come spero abbiate notato la configurazione della foto non è x ma +!

Esistono numerose versioni di firmware per la configurazione a x ed alcune usano una disposizione dei motori diversa, quindi mi raccomando, controllate bene le specifiche della scheda che acquisterete!

La scheda andrà fissata al frame con del buon biadesivo a spugnetta (anche in più strati) ma non esagerate con lo spessore, altrimenti invece di assorbire le vibrazioni, le amplificherà.

Collegate la ricevente alla scheda seguendo le indicazioni e sarete pronti……

Mi sono dimenticato qualche cosa??

Le eliche?

Non le ho dimenticate, anzi, ricordate che queste andranno fissate solo dopo accurati test pre- volo e dopo aver eseguito tutte le procedure di iniziazione della scheda.

Questo vi salverà le dita, quindi non cercate di correre troppo e seguite tutti i passaggi.


A lavoro ultimato risulterà più o meno così.

Ovviamente eliche escluse!

A questo punto dovrete programmare ogni singolo regolatore



Fondamentale, anche se strano, il tipo di celle che dovrete impostare: NI-xx infatti esclude il taglio delle lipo in caso di bassa tensione, questo salverà il vostro quadricottero da molte cadute accidentali dovute al taglio del singolo regolatore.

Se i regolatori tagliassero tutti contemporaneamente e lentamente non sarebbe grave, ma fidatevi se vi dico che uno solo alla volta taglierà se non usate le impostazioni che vi ho indicato, con le conseguenze che potete immaginare.

Ovviamente se il valore di tensione scenderà troppo, rovinerete le lipo, per questo vi ho scritto di collegare un cicalino di allarme.

Prima di collegare i regolatori alla scheda dovete togliere il positivo da 3 dei 4 connettori, altrimenti 4 bec in parallelo potrebbero andare in conflitto.

Fatto questo dovrete “istruire” ogni singolo regolatore perché usino tutti la stessa rampa di gas adatta alla vostra trasmittente.

Questa procedura sarà la scheda di controllo a farla (come indicato sul manuale kk).

Preparate un programma aereo sulla tx con un solo servo per gli alettoni.

1. Setting transmitter channels

CHANNEL Aileron Elevator Throttle Rudder
JR/SPEKTRUM REVERSE REVERSE NORMAL REVERSE
FUTABA NORMAL NORMAL REVERSE NORMAL
HITEC NORMAL REVERSE NORMAL NORMAL
Others

Accendete la tx mettendo il gas al massimo, impostate il trim dello yaw a 0 ed alimentate la scheda.

A questo punto dopo una serie di lampeggi della scheda udirete un suono di conferma dei regolatori, riportate il gas a 0, attendete la conferma sonora dei regolatori e scollegate l’alimentazione.



Ora iniziamo con i test al banco per verificare se tutto corrisponde.

Controllate che tutti i potenziometri della scheda siano a metà (50%), accendete la radio ed alimentate il vostro quadricottero, mantenendolo fermo per i primi secondi, ovviamente le eliche non le dovete ancora montare!!

A seconda del fw installato servirà armare la scheda: si tratta di una procedura di sicurezza per evitare partenze accidentali dei motori.

Poi dovete mettere il gas al minimo e muovendo lo yaw (timone, direzionale) armare o disarmare la scheda, il led acceso indicherà che la scheda è armata.


Queste sono alcune delle procedure riguardanti uno specifico fw koreano , che permettono di cambiare anche il tipo di volo.

Una volta armata la scheda, aumentando il gas, i motori devono partire tutti nello stesso istante e con il verso di rotazione indicato nel manuale, se così non fosse dovete invertire 2 dei 3 fili che vanno dal regolatore al motore incriminato.

Se avete saldato i fili, li dovete dissaldare, mentre se avete usato i connettori risulterà più facile, le saldature rimangono comunque molto più affidabili e le consiglio, le vibrazioni potrebbero infatti creare dei falsi contatti molto pericolosi.

Ora prendete il quadricottero saldamente in mano, mettete i motori al minimo e iniziate a scuotere nelle varie direzioni il modello.

A questo punto, se inclinate indietro il quadricottero i motori anteriori devono rallentare e quelli posteriori aumentare.

Mentre inclinandolo verso sinistra, quelli di destra devono diminuire mentre quelli di sinistra aumenteranno.

Se fino ad ora tutto procede bene siete a buon punto, mentre, se le reazioni del modello dovessero risultare opposte a quanto scritto, significa che uno o più giroscopi sono invertiti (se, per esempio, inclinando il modello a sinistra e a destra i motori, anziché smorzare l’oscillazione tendono ad accentuarla, significa che il giroscopio degli alettoni risulta invertito).

A questo punto mettete il potenziometro del roll a zero, accendete la trasmittente e alimentate la scheda .

Il led dovrebbe lampeggiare velocemente 10 volte,  sulla trasmittente muoverete lo stick corrispondente al canale da invertire, in questo caso gli alettoni; il led dovrà lampeggiare continuamente per confermare la selezione.

Adesso il giroscopio risulterà invertito, non vi resta che riportare il potenziometro al 50%.

Ricontrollate per sicurezza che tutto coincida, ripetendo la prova dello scuotimento.

Ok il gioco è fatto, potete montare le eliche (nel giusto senso).

L’operazione di test va ora ripetuta facendo molto più attenzione: usate un abbigliamento protettivo, occhiali compresi.

In questo caso tenete il quadricottero molto più saldamente e lentamente portate il gas al 25%, poi inclinatelo nei diversi assi, verificando che il modello contrasti i vostri movimenti, se tutto vi sembra corretto verificate anche l’asse dello Yaw (coda-direzionale-timone), ruotandolo su se stesso.

Quest’ultimo asse risulta sempre un po’ meno facile da verificare perché il suo effetto è proporzionale con l’anticoppia generata dai diversi sensi di rotazione delle eliche.

Prima di provare a fare un po’ di hovering dovete ridurre le corse ed impostare un buon differenziale sulla vostra tx: 50% di riduzione di corsa su alettoni e cabra-picchia, con 30-40% di esponenziale; sullo yaw aumentate le corse al massimo con pochissimo esponenziale.

 Se il modello dovesse risultare poco visibile vi consiglio una buona illuminazione a strisce di led.


Se amate il fai da te ma preferite andare sul sicuro esistono dei veri e propri kit Quadcopter acquistabili su internet che hanno già pronti tutti i componenti. E' sufficiente acquistare il kit e assemblare i componenti.



Ecco il link di uno di questi kit acquistabili !!








giovedì 4 settembre 2014

Ecco la guida per difendersi dalle multe di eccesso di velocità ! La guida completa con le mappe degli autovelox di ogni regione rese pubbliche dalla polizia di stato.






Le multe per violazione del codice della strada sono diventate l'ultimo fardello degli italiani.


Ecco quindi in soccorso la nostra guida che cerca di fare un pò di chiarezza sul codice della strada e su come difendersi dalle multe per eccesso di velocità.

Se avete il timore di aver preso una multa, non è vero che potete sentirvi "al sicuro" una volta passati i 90 giorni previsti dal Codice della strada per la notifica: le modalità di conteggio dei termini lasciano nell'incertezza per più tempo.

L'ultimo esempio viene da Milano: il Comune – messo in difficoltà dalla mole di verbali da notificare in questi mesi dopo aver attivato sette nuovi autovelox automatici - ha interpretato le norme facendo partire i 90 giorni non più dalla data dell'infrazione, ma da quella in cui i vigili in ufficio visionano il fotogramma.

Autovelox
L'Italia è l'unico paese occidentale in cui i controlli di velocità vanno presegnalati e resi visibili. Tuttavia, non fatevi ingannare. I controlli a sorpresa ci sono: sia perché si possono fare da un auto della polizia in movimento (anche se sono rari) sia perché sono diversi gli autovelox nascosti o poco visibili. In quest'ultimo caso, è possibile fare ricorso e fare annullare il verbale. Ma ricordatevi di portare delle prove (foto dell'autovelox) così da rendere più sicuro l'appello al giudice di pace. Tra il segnale di avviso di rilevatore di velocità e autovelox deve esserci una distanza minima (250 metri in autostrada, 150 in strade urbane di scorrimento e 80 metri per le altre strade) e una massima (fino a quattro chilometri). Anche una pattuglia della polizia stradale che sta effettuando controlli di velocità deve avere un display di avviso posto a una distanza adeguata.

La polizia di Stato ha reso pubbliche le tratte stradali dove sono operativi, giorno per giorno, gli strumenti di controllo della velocità


Infatti, la Polizia di Stato ha reso pubbliche le tratte stradali dove sono operativi, giorno per giorno, gli strumenti di controllo della velocità.


Un modo per invitare gli automobilisti a moderare l'andatura rispettando i limiti e prevenire così gli incidenti.

Ecco la mappa regione per regione e strada per strada.

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania 

Lazio

Liguria

Molise

Marche

Lombardia

Emilia-Romagna

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino

Umbria

Friuli Venezia Giulia

Val D'Aosta

Veneto

Postazioni fissi in autostrada

Occhio alla notifica del verbale 
Se avete il timore di aver preso una multa, non è vero che potete sentirvi al sicuro una volta passati i 90 giorni previsti dal Codice della strada per la notifica: le modalità di conteggio dei termini lasciano nell’incertezza per più tempo.

Ticket strisce blu
Attenzione a dove parcheggiate l'automobile. Perché se lasciate scadere il ticket per la sosta sulle strisce blu e non integrate il pagamento per il tempo che rimane il rischio di beccare una multa è altissimo. Infatti, nonostante lo scorso marzo il ministro delle Infrastrutture abbia fatto intendere che non si può applicare alcuna sanzione, la realtà è diversa. E l'Anci non ha mai emanato disposizioni operative. Unico consiglio nel caso in cui prendeste una multa? Fare ricorso alla prefettura (che dipende dal ministero dell'Interno e dovrebbe seguire le linee guida del governo) e non al giudice di pace.

Etilometro impreciso
Purtroppo lo strumento è di per sé impreciso, in quanto non misura direttamente il tasso di alcol nel sangue, ma lo presume da quello che rileva nell'aria respirata. E tale presunzione si fa in base a una formula matematica di dubbia affidabilità. Nonostante ciò, gli agenti non sono tenuti a far eseguire l'analisi del sangue. Ergo, in caso di ricorso, è bene fare una analisi del sangue per conto proprio e portarla al giudice.








giovedì 24 luglio 2014

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mercoledì 16 luglio 2014

Obsolescenza programmata sugli SMARTPHONE - Come difendersi e come correre ai ripari con l'aiuto di internet - La guida completa per combattere le strategie del mercato HIGH TECH






I vostri dispositivi si rompono troppo spesso o diventano improvvisamente vecchi?

Ecco come contrastare l'obsolescenza programmata uno dei mali che affligge tutti i più moderni prodotti HIGH TECH, nati "per durare poco" !!



Le origini dell' " OBSOLESCENZA PROGRAMMATA "
Sembrerà strano, ma tutto iniziò con una lampadina ad incandescenza. Era il 23 dicembre 1929 e i produttori mondiali di lampadine decisero che i loro prodotti avevano una vita troppo lunga e loro un margine di profitto troppo esiguo. Trovarono quindi un accordo per accorciare artificialmente la durata delle lampadine, portandola a circa 1.000 ore dalle precedenti 2.500 ore.
Quello che passò alla storia come accordo Phoebus o Cartello Phoebus (anche se qualcuno parla di complotto delle lampadine) fu la prima occasione in cui si parlò di obsolescenza programmata.


L’obsolescenza programmata è una strategia messa in atto dai produttori di telefoni e gadget elettronici che vorrebbe portarci a sostituire i nostri dispositivi molto più spesso di quanto non sarebbe necessario.

Ecco la GUIDA COMPLETA su come difenderci e come correre ai ripari con l’aiuto di internet.

Uno degli esempi di OBSOLESCENZA PROGRAMMATA più evidenti è quella di alcuni SMARTPHONE di ultima generazione.

Spesso se ci si reca in negozi di telefonica e si espone il problema di una batteria non più perfettamente funzionate, ci viene proposto di sostituire direttamente l’intero smartphone, secondo una strategia messa in atto dai produttori di telefoni, chiamata “obsolescenza programmata”.

Questa strategia prevede la realizzazione e la messa in vendita di prodotti difficili da riparare, sempre meno resistenti rispetto ai loro predecessori, con pezzi di ricambio praticamente introvabili, che costringono quindi i consumatori a cambiarli con una frequenza molto più alta rispetto agli anni passati.

Il costo di una batteria nuova, però, è solo una frazione minima rispetto al costo di un dispositivo nuovo, e spesso le batterie non sono nemmeno così difficili da trovare, soprattutto se ci si arma di pazienza e ci si mette a fare una bella ricerca in internet, dove abbondano i siti specializzati in ricambi, sia originali che compatibili, per telefoni di tutte le marche, forme e dimensioni.

Inoltre, sostituendo solo la batteria invece dell’intero telefono, si realizza un considerevole risparmio economico e si contribuisce anche a ridurre la produzione di rifiuti elettrici ed elettronici, che sta raggiungendo livelli impressionanti.

Se poi si mettesse in atto qualche piccolo trucco per far durare di più la batteria si prolungherebbe naturalmente la durata della batteria.

Ecco alcuni trucchi per aumentare la durata della batteria sui dispositi APPLE e ANDROID :

- consigli sul corretto uso dei dispositivi Apple per l'aumento della durata della batteria

I dispositivi mobili di Apple sono straordinari grazie alle loro innumerevoli funzioni messe a disposizione dell’utente ma l’unico difetto ancora irrisolto sembra essere la scarsa durata della batteria.


Nuumerosi utenti hanno lamentato un vero e proprio prosciugamento della batteria a vista d’occhio.

Esistono alcuni trucchi per far durare di più la batteria del proprio iPhone, iPad e iPod Touch!


1. Spegni il dispositivo durante la notte
Perchè sprecare energia utile se durante la notte nessuno utilizzerà il dispositivo? In media, ogni notte, dormiamo circa 8 ore e ovviamente in questo tempo non utilizziamo l’iPhone ne l’iPad.
Per evitare inutili sprechi facciamo riposare anche il dispositivo spegnendolo regolarmente per le ore di lunga inattività.



2. Disattiva il bluetooth, il WiFi, la connessione internet 3G e il GPS
Se prevedi che non dovrai utilizzare il wireless, il Bluetooth, internet 3G o il GPS per i prossimi 30 minuti, ti conviene disattivare il servizio dalle Impostazioni di iOS: impiegare qualche secondo per attivare/disattivare le funzioni ti farà recuperare diverse ore di autonomia.


Per disattivare il:

WiFi: Impostazioni > Wi-Fi
internet 3G: Impostazioni > Generali > Rete > disattiva “Abilita 3G” e “Dati cellulare”
Bluetooth: Impostazioni > Generali > Rete > Bluetooth
GPS: Impostazioni > Localizzazione


3. Mantieni attiva la localizzazione solo per alcune apps
Quasi tutte le applicazioni per iOS richiedono il consenso per utilizzare la localizzazione del dispositivo anche se il servizio non è essenziale per il corretto funzionamento. Gli sviluppatori sfruttano la localizzazione a fini statistici e per mirare le campagne iAd pertanto possiamo limitare al minimo indispensabile la localizzazione di queste apps.

Puoi attivare la localizzazione per: Mappe, Facebook, Twitter, Instagram e Trova il mio iPhone.

La gestione delle apps puoi farla dal menù Impostazioni > Localizzazione, attivando/disattivando le appuminosità con gli appositi toogle.



4. Disattiva la regolazione della luminosità automatica e settala manualmente impostando il cursore al 60%
Non è necessario trasformare l’iPhone in una abat-jour pertanto in base all’utilizzo e alle capacità della vista, regoliamo la luminosità del display degli iDevice in modo razionale.

Ti suggerisco questa configurazione: vai in Impostazioni > Luminosità e imposta lo slider al 60%, un pò più avanti della metà e disattiva la luminosità automatica che effettua spesso futili variazioni di luminosità.


5. Disattiva le notifiche inutili
Così come per la localizzazione, ogni app richiede la possibilità di inviarti notifiche Push al fine di annunciarti novità dallo sviluppatore. Poichè la nostra vita è fin troppo piena di pubblicità, limitiamo le push notification alle app essenziali e in particolare a quelle che richiedono il nostro intervento immediato.

Per decidere da quali applicazioni possiamo ricevere notifiche, andiamo nel menù Impostazioni di iOS oppure in Impostazioni > Notifiche.

Ti consiglio di attivare le notifiche per le seguenti apps: Twitter, Facebook (Messaggi, Richieste di amicizia e Post in bacheca), Messaggi e Mail.


6. Aggiorna sempre iOS all’ultima versione ma non essere frettoloso
Poichè ogni nuova relase non porta sempre e solo vantaggi, aspetta qualche giorno dal rilascio prima di effettuare l’update e cerca di trovare in rete le opinioni degli altri utenti riguardo l’ultima versione rilasciata: se ritieni che sia priva di bug, procedi con l’aggiornamento del software.



7. Carica correttamente la batteria
La salute della batteria è importante per ottenere buone performance in termini di durata per questo motivo è necessario effettuare un ciclo di ricarica completo almeno una volta al mese.

Cosa devi fare? Utilizza il dispositivo finchè la batteria non si scarica completamente. Quando sarà esaurita e proverai ad accendere l’iDevice ti comparirà un immagine che ti indica di collegare il dispositivo al caricabatterie. Non collegarlo subito, attendi almeno un paio di ore lasciando il melafonino a riposo e poi mettilo in ricarica utilizzando preferibilmente l’adattatore a parete fornito in dotazione.


8. Privilegia l’uso del caricabatterie a parete
Se inserisci l’adattatore mentre l’iPhone/iPad è acceso, spegnilo normalmente; se il tuo iDevice è completamente scarico, si accenderà automaticamente dopo qualche minuto dal momento in cui lo colleghi al caricabatterie, anche in questo caso spegnilo: sul display non compariranno informazioni sulla ricarica, ma il processo si completerà correttamente.

Ricordati di usare gli accessori originali Apple forniti in dotazione o prodotti di aziende ben affermate nel settore; evita l’impiego di caricabatterie e cavi dock acquistati dai siti o negozi “made in China”.


9. Attiva la modalità “Uso in aereo”
La maggior parte dei telefoni cellulari, smartphone e tablet offrono la cosiddetta modalità Aereo, Airplane mode o Volo che in iOS prende il nome di “Uso in aereo”. E’ necessario utilizzare questo profilo quando siamo a bordo di un aeromobile poichè le connessioni wireless del device potrebbero interferire con le apparecchiature radio della vettura.

Attivando “Uso in aereo” viene disattivata la linea telefonica, internet 3G, Bluetooth, Wi-Fi e GPS ma è possibile ascoltare musica, guardare video, usare le apps e leggere le mail scaricate in locale.

Poichè non vogliamo risparmiare la batteria solo quando siamo in volo, ti consiglio di attivare la modalità “Uso in aereo” anche quando sei in un posto in cui la copertura di rete non è abbastanza forte così il dispositivo non dovrà ricercare continuamente la rete sprecando energia utile.


10. Chiudi le apps aperte in background (multitasking)
Elimina dal multitasking le app che usi meno frequentemente: premi due volte il tasto Home, comparirà l’elenco delle apps aperte in background; mantieni poggiato il dito sull’icona di un’applicazione finchè tutte le icone inizieranno a tremolare e apparirà un pallino rosso in alto a sinistra; premi quel pallino per chiudere le app aperte nel multitasking.


Blocca l’iPhone
Molto probabilmente metti già in atto questa precauzione e per questo motivo che indico un’efficacia bassa anche se in realtà è medio-alta.

iOS offre la possibilità di bloccare gli iDevice semplicemente premendo il tasto ON/OFF del dispositivo; in questo modo, il display si spegnerà mettendo l’iPhone in standby a basso consumo energetico. Nei momenti in cui non dovrai usare il dispositivo (anche tra un SMS e l’altro) non dimenticare di bloccarlo. Puoi impostare il blocco automatico da Impostazioni > Generali > Blocco automatico, impostando l’intervallo di tempo che deve trascorrere prima dell’attivazione del blocco.


- consigli sul corretto uso degli SMARTHONE che utilizzano ANDROID per l'aumento della durata della batteria


1. Utilizzare solo batterie originali.
È il primo e più elementare consiglio che possiamo offrirvi, ma è anche quello che viene meno seguito, in quanto per risparmiare qualche soldo sono tante le persone che si dotano di accessori e di batterie non originali, che a parte l’illusione di convenienza data dal risparmio iniziale, alla fine hanno una durata nettamente inferiore rispetto ai modelli originali.

2. Ridurre il tempo per lo spegnimento dello schermo.
Tante persone impostano tempi di spegnimento piuttosto lunghi, anche di alcuni minuti, per lo spegnimento automatico, nell’errata convinzione che altrimenti il telefono possa spegnersi loro in mano. In realtà, finché c’è attività sullo schermo, il conto alla rovescia per lo spegnimento automatico non si innesca. Normalmente, inoltre, l’utente medio sblocca il telefono una quarantina di volte al giorno e lo rimette in borsa o in tasca ancora acceso: con lo spegnimento impostato anche solo a un minuto, vuol dire che il telefono rimane attivo con schermo alla massima luminosità per 40 minuti extra al giorno. Se si porta la durata a 15 secondi, i minuti diventano automaticamente 10.

3. Disattivare la luminosità automatica dello schermo.
Il sistema di luminosità automatica dello schermo lascia al software la decisione dell’intensità di luce da attribuire allo schermo, decisa in base alle informazioni ricevute da un sensore: purtroppo, però, spesso lo schermo si setta automaticamente a una luminosità troppo intensa di quella che realmente servirebbe.

4. Usare sfondi di colore scuro.
A prima vista può sembrare un inutile dettaglio, ma gli sfondi di colore chiaro consumano molta batteria, soprattutto in dispositivi dotati di schermi AMOLED (ad esempio, la quasi totalità dei Samsung). Se scegliamo sfondi e immagini di colore scuro, evitando le soluzioni animate, saremo in grado di incrementare la batteria del 10% al giorno.

5. Disattivare la vibrazione.  La vibrazione che si attiva ogni volta che tocchiamo un tasto, oltre a risultare alla lunga anche un po’ fastidiosa, consuma molta più batteria di quanto non si pensi, e allo stesso modo, la stessa cosa succede anche con la vibrazione che accompagna la suoneria. Se potete, disattivatela lasciando solo i toni.

6. Utilizzate la modalità blocco. È una funzione che vi permette di disattivare con un unico tocco la vibrazione, il trasferimento dati e il wi-fi, e andrebbe utilizzata tutte le volte che, per un determinato periodo di tempo, siete costretti a dover lasciar da parte tutte le funzioni di uno smartphone, ad eccezione delle telefonate. Questo sistema vi permetterà di risparmiare tantissima batteria, fino al 30% al giorno.

7. Disattivare Bluetooth, NFC e GPS e selezionate Wi-Fi intelligente.
Le prime tre tecnologie che abbiamo appena citato consumano tantissima batteria e, nel normale utilizzo quotidiano, sono quelle che vengono utilizzate di meno e possono essere tranquillamente lasciate spente, e attivate solo nel momento in cui servono. Per il wi-fi il discorso è leggermente diverso: nelle impostazioni, infatti, c’è la possibilità di lasciarlo acceso anche quando il telefono è in stato di stand-by, evitando lo spreco energetico dato dalla riconnessione alla rete tutte le volte che il dispositivo viene sbloccato.

8. Disattivare funzioni e controlli avanzati.
I controlli avanzati, ad esempio quelli gestuali o quelli che riconoscono i suoni, sono molto accattivanti ma purtroppo consumano tantissima batteria; disattivarli permetterà di risparmiare fino al 30% di carica al giorno.

9. Imparate a visualizzare le notifiche senza sbloccare il telefono.
Alcune suite, ad esempio Dynamic Notifications, permettono di visualizzare tutte le notifiche che riceviamo sul telefono, come quelle dai social network, le mail, etc, direttamente da blocco schermo, senza dover tutte le volte sbloccare il telefono per accedere allo schermo. Così facendo, il risparmio di batteria sarà di circa 10% al giorno.

10. Applicazioni sempre aggiornate.
Tanti degli aggiornamenti che coinvolgono le nostre applicazioni vengono rilasciati anche per incrementare la durata della batteria, trattandosi questo di un problema particolarmente sentito tra gli utenti di smatrphone. Aggiornare periodicamente le applicazioni vuol quindi assicurarsi l’ultima versione, spesso più snella ed energeticamente conveniente rispetto a quella precedente. Allo stesso modo, sforzatevi di eliminare tutte le applicazioni che non utilizzate da almeno due settimane: tante di queste applicazioni rimangono infatti attive in background, consumando batteria.

11. …ma in modo manuale!
Ci sono tante applicazioni che, una volta aperte, si connettono automaticamente alla rete per verificare che non vi siano nuovi aggiornamenti da installare Si tratta di una funzione comoda ma eccessivamente dispendiosa in termini di batteria: è molto meglio che gli aggiornamenti vengano fatti manualmente, periodicamente, magari con il telefono collegato al caricatore.

12. Disattivare le sincronizzazioni automatiche di social e profilo Google.
Le funzioni di sincronizzazione automatica consumano quantitativi vergognosi di batteria, in quanto spesso vengono eseguiti ogni 15 minuti circa. Le sincronizzazioni possono essere eseguite manualmente, di tanto in tanto o quando servono, “rubandoci” qualche secondo di tempo ma salvaguardando la durata della batteria.

13. Impostate la modalità aereo dove c’è poco segnale.
Se siete in una lunga galleria, sui tornanti di montagna, in un luogo sotterraneo o in qualsiasi altro posto che interferisca con la buona ricezione del segnale, mettete sempre il telefono in modalità aereo, in quanto la ricerca costante del segnale è in grado di prosciugarvi la batteria in pochissimo tempo.

14. State… al fresco!
Le batterie degli smartphone funzionano meglio se tenute al fresco, mentre se sottoposte a un eccessivo calore si scaricano più facilmente. State attenti quindi a dove lasciate il telefono, evitando di lasciarlo al sole o di tenerlo troppo a lungo in tasca.




Combattere l'obsolescenza programmata dei computer con l' Open source
Se dietro l'obsolescenza programmata si nascondono motivazioni prettamente economiche, una possibile arma di difesa degli utenti è quello di utilizzare prodotti open source. Tanto in campo software, quanto in campo hardware.

I sistemi operativi con codice sorgente libero, infatti, hanno la pregevole caratteristica di adattarsi a componenti hardware anche datate. In questo modo, anche se un computer desktop o laptop dovesse essere in là con gli anni, si può provare a riciclarlo installando una delle tante distribuzioni Linux presenti sul web.


Combattere l'obsolescenza programmata cambiando mentalità
Reagire a questa imposizione anche dal punto di vista materiale, tecnico, pratico è possibile. La prima cosa da fare è non dare per scontato quello che ci viene detto: se il rivenditore di turno suggerisce di cambiare la macchina piuttosto che sostituire il pezzo, informiamoci se per caso esistono strade alternative, vediamo se qualcuno ha condiviso lo stesso problema e magari una soluzione a esso. Non buttiamo quello che sembra superato e obsoleto, ci sarà sempre qualcuno a cui potrà essere utile.

Il riutilizzo, lo scambio dell’usato, il riciclo, persino la reinvenzione e lo studio, con un po’ di fantasia, di nuovi utilizzi per gli oggetti.

Numerose sono le iniziative che si stanno mettendo in campo per frenare (e perchè no, arrestare) il dilagare dell’obsolescenza programmata: dal riciclo creativo, che si propone di dare nuova vita ad oggetti destinati a finire nei rifiuti (abiti, pneumatici consumati, cartoni da imballo, ecc.), alla diffusione in internet di istruzioni e schemi per riparare elettrodomestici rotti o sbloccarli dall’obsolescenza.

Basterebbe molto poco per limitare il consumismo sfrenato: riparare un elettrodomestico invece di sostituirlo in caso di malfunzionamento, o allungare il ciclo di vita di un prodotto, invece di renderci vittime della pubblicità e della moda.


In Germania e in Olanda, ad esempio, la Repair Café Foundation sta creando una rete di caffé, dove si possono incontrare riparatori e persone che hanno oggetti da riparare, il tutto gratuitamente. Chi ha un’abilità, la mette a disposizione di chi ha oggetti da riparare; così, davanti ad una tazza di caffé, è possibile insegnare / imparare un mestiere, salvare un oggetto dalla discarica e socializzare, conoscendo nuove persone.


Anche il web ci viene in aiuto, con siti in grado di fornire guide e manuali per la riparazione di oggetti (howstuffworks.com e ifixit.com, per citarne alcuni), oltre ad offrire un luogo di incontro e di scambio di opinioni e consigli, su specifici forum.

L’abitudine all’usa e getta e al tutto e subito, ci fa dimenticare troppo spesso che tutte le nostre scelte consumistiche hanno e avranno un impatto sull’ambiente adesso e negli anni a venire. Dedicare un po’ di tempo in più a trovare una soluzione più economica e sostenibile, prima di dismettere qualunque oggetto che possediamo, è una scelta responsabile, che ci premierà nel tempo.







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