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mercoledì 15 agosto 2012

Come risparmiare in casa su detersivi e prodotti per la pulizia, piccola guida al risparmio ecologico e al ritorno alle vecchie tradizioni

Oggi vi proponiamo una guida pratica per risparmiare in casa usando prodotti naturali che provengono dai metodi delle nostre nonne, sicuramente più “risparmiosi” e meno inquinanti di quelli che utilizziamo oggi.

Ma, spesso questi prodotti per la pulizia hanno un neo: richiedono più tempo rispetto ai mezzi convenzionali e moderni.



Detersivi naturali fatti con gli avanzi di cucina

Per i più risparmiosi sarà interessante sapere che l’acqua con la quale si è cotto degli spinaci è utilissima per lavare i golf, le calze di lana e gli altri indumenti purché siano neri. Invece l’acqua nella quale abbiamo messo a bagno i dei legumi come ceci e fagioli, dopo averla fatta bollire è ottima per la biancheria chiara che abbiamo precedentemente insaponato con un sapone leggero e naturale. Basta passarcela sopra, e risciacquare bene.

Come si fa in casa il detersivo per i piatti ecologico



Come si lavano i piatti risparmiando su acqua e detersivo

Per lavare i piatti e risparmiare è consigliabile riempire un lavello di acqua calda e metterci i piatti, posate e pentole dove avremo precedentemente tolto con della carta (già usata) i resti rimasti del pasto.
Quindi in alternativa al detersivo si possono usare scaglie di sapone di Marsiglia o i saponi che abbiamo a casa (e per le feste natalizie ce ne arrivano a vagonate) oltre che premurarci di aggiungere nell’acqua calda anche dell’aceto.
Quindi si insapona la spugna, anche la luffa (spugna vegetale) va benissimo perché è anche abrasiva e, tenendo l’acqua corrente chiusa, si procede a lavare il maggior numero di piatti utilizzando l’acqua calda del lavandino.
Per primi verranno messi a mollo e lavati i bicchieri che sono più difficili da lavare se inzuppati dall’unto delle stoviglie.
Una volta riempito di piatti lavati il secondo lavello, procedere aprendo l’acqua fredda al minimo flusso sciacquando quanto basta e facendo passare l’acqua del risciacquo anche sopra agli altri oggetti insaponati che così incominceranno a perdere un po’ di insaponatura.
Se si devono lavare le stoviglie dove è stato del pesce meglio spremere un po’ di succo di limone nella spugna e passare più volte con il sapone.
Finito di lavare il tutto se si vuol pulire dalle macchie di calcare l’acquaio in acciaio basta aceto molto caldo o del limone. Per pulire invece il marmo le nonne consigliavano di strofinarci una buccia di mela.
Attenzione al limone, sul marmo è corrosivo.


Come fare in casa il sapone al tè


Il bucato con la cenere: come si lava la biancheria naturalmente

Il vecchio rimedio della nonna è sempre attuale per chi può usufruire di un camino o reperibile cenere pulita con facilità. Bisogna armarsi di pazienza e un po’ di tempo, due giorni per l’esattezza.
Il primo giorno i panni si lavano con una buona insaponata con sapone di Marsiglia.
E ci si organizza per reperire una tinozza con un foro alla base chiuso con un tappo. Quindi si dispongono sul fondo della stessa dei rami di scopa, erica per intenderci, in modo che la biancheria possa rimanere sollevata dal ranno che colerà verso il basso.
A questo punto si mettono i panni a strati uno sull’altro avendo cura di iniziare da quelli più sporchi. Gli strati si dividono con un pezzo di tela. Alla fine si racchiude il tutto con un lenzuolo bianco a tessuto fitto dove si spargerà sopra, uno strato di cenere, all’incirca un chilo ogni dieci litri di acqua.
Sopra il tutto si fa scivolare l’acqua calda ma non bollente. Dal foro di fondo della tinozza uscirà l’acqua che verrà raccolta da un secchio.
Verrà nuovamente riscaldata e ripassata sui panni ogni volta con l’acqua sempre più calda. Quando l’acqua della tinozza uscirà bollente sarà il momento di smettere con le lavature.
Dopo dodici ore, capo per capo si procederà ad un nuovo lavaggio con il sapone di Marsiglia per essere poi stesa al sole.

Come lavare la biancheria con liscivia e aceto

Il bucato con la lisciviatrice



Unico grosso problema è trovare la lisciviatrice che non è altro che la mamma della lavatrice.
Praticamente la lisciviatrice è una caldaia o per meglio dire un grosso secchio di ferro zincato con un doppiofondo bucherellato e sormontato da un tubo vuoto terminante con una rosa di annaffiamento.
Si consiglia una lisciviatrice che contenga venticinque litri di acqua così che potrà contenere fino a cinque chili di bucato. Dunque al momento dell’uso si utilizza saponina per 50 grammi per litro d’acqua che dovrà passare di un solo dito il fondo bucherellato della caldaia.
Attorno al tubo si disporrà la biancheria ben insaponata e bagnata.
Si aggiunge l’acqua necessaria che non arrivi all’orlo del tubo. Si chiude il coperchio e si mette sul fuoco.
Una volta che l’acqua giunge ad ebollizione salirà dal tubo innaffiando i panni ritornando in basso farà di nuovo l’operazione.
Dopo tre quarti d’ora si toglie la caldaia dal fuoco e si lascia raffreddare.
Una volta freddi si sciacquano i panni che saranno perfetti.


Non avete il tempo o la voglia di tornare alle vecchie e sane tradizioni ? Seguite allora questi consigli per risparmiare energia quando lavate i panni con la vostra lavatrice : ecco 5 consigli, per riuscire a reindirizzare queste pratiche verso il principio dell’eco-sostenibilità.

1) Usarla meno! Per alcuni capi d’abbigliamento (calzini, mutande e intimo in generale), un bucato tradizionale fatto con sapone di Marsiglia e olio di gomito non rappresenta una pratica impossibile da affrontare. Sono capi che si lavano e asciugano velocemente. Inoltre non richiedono di essere stirati, un po’ più faticoso è vero, ma decisamente più salutare per l’ambiente. 

2) Ma quando la usate…
Riempitela fino alla sua massima capienza. Il risparmio in questo caso non è solo energetico, anche per quanto riguarda il detersivo è certamente una soluzione per farvelo durare più a lungo. Altro consiglio è anche quello di utilizzare una temperatura di lavaggio non eccessiva (salvo sporco intenso). Più si riscalda l’acqua, infatti, e più si consuma energia. Inoltre è consigliabile azionare la lavatrice nelle ore serali in cui molti gestori elettrici applicano tariffe più convenienti. Perché? Nella fascia serale si inquina meno e si aiuta a far funzionare in modo più regolare la rete elettrica. Fuori dagli orari lavorativi, infatti, il consumo di energia elettrica totale è molto minore e quindi servirebbe molta meno corrente, ma le centrali elettriche non si possono accendere e spegnere a piacere. Quindi consumando un po' meno corrente di giorno si fanno lavorare meno "sovraccariche" le centrali e consumandone un po' di più di notte si mette a frutto la corrente prodotta dalle centrali termoelettriche che non possono essere spente.

3) Invece, quando lavate: tempismo! Strettamente collegato a quanto detto sopra, non aspettate troppo tempo per lavare gli indumenti sporchi. Macchie come, ad esempio, quelle di fango prima si lavano e prima si tolgono. Se vengono lasciate nella cesta dei panni sporchi per molto tempo, sarete costretti ad utilizzare un lavaggio a temperatura maggiore, più detersivo e – ovviamente – più consumo. Stesso discorso per quando asciugate, se stendete subito i vostri panni, con precisione e attenzione potreste, addirittura, omettere la stiratura e con questo evitare un ulteriore spreco energetico.

4) Comprare i detersivi giusti…
Ormai sono venduti dovunque. Stiamo parlando dei detersivi biologici, leggermente più cari, ma meno dannosi per l’ambiente. Anche quelli alla spina, come abbiamo visto diverse volte, sono una valida soluzione in quanto contribuiscono a ridurre gli imballaggi e i rifiuti. E per le macchie difficili, provate con i rimedi naturali e fai-da-te di cui abbiamo parlato prima !

5) E per ultimo, quando asciugate i panni…
Se per voi il tempo è prezioso e fate di tutto per risparmiarlo e ottimizzarlo, non è necessario un’asciugatrice elettronica per andare più veloci. Se avete spazio, asciugateli il più alto possibile. E’ risaputo, infatti, che l’aria calda va in quella direzione. Esistono, a tal proposito, stendi-panni posizionabili proprio ad altezza soffitto. Altra valida soluzione in inverno potrebbe essere quella di appoggiare i panni sopra il calorifero, ma senza sovraccaricarlo troppo perché il rischio poi è di non far riscaldare l’ambiente.


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