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lunedì 28 ottobre 2013

Guida alla raccolta differenziata, tutto quello che si deve sapere per farla bene






Per evitare sprechi e salvaguardare l’ambiente è fondamentale saper differenziare correttamente i diversi prodotti che ogni giorno utilizziamo in casa, siano essi plastica, carta, vetro, alluminio, umido

COME FARE BENE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA. In genere, trovate le regole su come separare i materiali direttamente sui cassonetti adibiti alla raccolta ma non sempre è facile capire se quel determinato rifiuto va riciclato oppure se deve essere buttato via perché non recuperabile. Ad esempio nel caso dei cartoni sporchi con avanzi di cibo, sapevate che non devono essere riciclati nella carta ma devono essere destinati all’indifferenziato?

Ecco allora alcuni consigli utili su come procedere correttamente con la raccolta differenziata evitando errori.

RACCOLTA DIFFERENZIATA PLASTICA. Cominciamo con la plastica da conferire negli appositi contenitori posti ai margini delle strade. Tra tutti i materiali che è possibile riciclare, la plastica è  tra quelli che maggiormente si prestano a un riciclo completo. Largo spazio quindi a bottiglie, buste della pasta, buste della spesa, flaconi dei prodotti utilizzati per le pulizie, vaschette del gelato, cassette e retine di frutta e verdura, vasetti dello yogurt e ancora incarti trasparenti di brioches e caramelle. Non differenziate invece nella plastica tutti quei rifiuti che presentano residui di materiali organici, ad esempio il cibo che potrebbe fermentare nel cassonetto, o residui di sostanze pericolose come vernici e colle.
Ricordate sempre che tutti i contenitori devono essere puliti, svuotati e schiacciati. Togliete le eventuali etichette di carta e nel caso dei vasetti di yogurt lavateli prima di inserirli nel sacchetto della plastica.

DOVE BUTTARE IL VETRO. Le bottiglie, i bicchieri, i barattoli e i vasi di vetro devono essere invece conferiti nel cassonetto del vetro dove non dovete però buttare via anche lampadine, neon, specchi, bicchieri di cristallo e contenitori in pirex: tutti materiali che devono essere riciclati in maniera differente. Anche in questo caso è bene che i contenitori siano puliti e soprattutto vuoti: non inserite nel cassonetto bottiglie di vetro piene o semi-piene anche se si tratta solo di acqua.

COME RICICLARE LA CARTA. Per quanto riguarda  carta e cartone, potete riciclare giornali, scatole, cartoni ben piegati ma anche quaderni, scatole del latte, dei succhi di frutta, dei corn flakes e vaschette porta-uova in cartone. Non buttate nei bidoni della carta quella unta, piatti e bicchieri di carta e carta forno.

UMIDO. Gli avanzi di cibo, gli alimenti andati a male, le bucce della frutta, i sacchetti del tè e i fondi del caffè, i fiori secchi e i tovaglioli di carta vanno conferiti invece nel contenitore dell’umido, in genere di colore marrone. Non dimenticate di sistemare i materiali in sacchi ben chiusi prima di buttarli via.

COSA BUTTARE NELL’ INDIFFERENZIATA. I materiali unti e sporchi, i piatti e le posate che vi abbiamo detto di non riciclare nella carta, cd e dvd, i giocattoli, i fiori finti, i sacchetti dell’aspirapolvere, gli spazzolini e le videocassette devono finire invece direttamente nell’indifferenziata ossia nel cassonetto in cui rientrano tutti quei rifiuti che non possono essere riciclati.

COME SMALTIRE I RIFIUTI INGOMBRANTI. I rifiuti ingombranti come mobili, materassi ed elettrodomestici vari devono essere portati invece nelle stazioni ecologiche. Stessa cosa per gli apparecchi e i dispositivi elettronici che richiedono un trattamento speciale basato sulla rimozione delle componenti pericolose per l’ambiente prima di essere avviati verso un corretto smaltimento.
Gli indumenti e i tessuti vecchi che non vi servono più, dopo averli accuratamente lavati, li potete riporre nell’apposito cassonetto in genere di colore giallo mentre i medicinali scaduti non devono essere buttati nell’indifferenziata ma in appositi contenitori che trovate presso le farmacie e gli ambulatori Asl. Stesso procedimento per le pile esaurite che devono essere riciclate nei contenitori presenti nei negozi di elettronica.

In ogni caso, prima di acquistare un prodotto chiedetevi sempre se vi è veramente utile e per le pulizie di casa o l’igiene personale privilegiate prodotti con le ricariche in modo da ridurre il numero di contenitori oppure provate i detersivi alla spina che costano il 20 per cento in meno rispetto ai prodotti tradizionali: aiuterete l’ambiente e ridurrete i costi in bolletta.

Per la spesa adoperate una shopper riutilizzabile in cotone, riutilizzate gli scatoloni come contenitori e il retro dei fogli di carta per prendere appunti e se avete un giardino provate a utilizzare i rifiuti organici come fertilizzante.

Con un pò di organizzazione a poco a poco vedrete che fare la raccolta differenziata non è solo semplice ma anche divertente. Basta poco per salvaguardare l’ambiente e non sprecare.

Sul SITO DELL’AMSA alcune indicazioni pratiche







venerdì 25 ottobre 2013

Idee fai da te per Halloween: il riciclo delle posate di plastica






Manca poco alla notte magica del 31 ottobre ed è scattata la corsa ai preparativi alla notte degli spiriti.

Sebbene non appartenga alla cultura italiana, anche nel nostro Paese diventa sempre più intensificata la partecipazione alla festa di Halloween.

Avete già qualche idea originale da realizzare? In caso contrario abbiamo trovato alcune idee davvero originali, realizzabili con il riciclo creativo. Il riciclo creativo può essere utilizzato anche per effettuare simpatici lavoretti per Halloween, divertenti sia per i piccoli sia per i più grandi.

Sapevate, per esempio, che bastano delle semplici posate di plastica per costruire dei mostri dedicati alla festa di Halloween, come scheletri e pipistrelli. Una soluzione accattivante, originale per la quale non bisogna spendere tanto. Riducendo la produzione di rifiuti sarete soddisfatti di aver contribuito al rispetto dell’ambiente.



Con il riuso creativo e il riciclo si può dare nuova vita agli oggetti e, se da un lato il riciclaggio degli oggetti serve a garantire un certo risparmio in casa, dall’altro è possibile provvedere alla sostenibilità ambientale senza particolari complicazioni, solo mettendo in atto la nostra fantasia.

Il riciclo dei materiali è meglio se creativo e Halloween rappresenta un’occasione per sbizzarrirsi in questo senso. Se non bastano le idee per i travestimenti super ecologici per i costumi di Halloween, possiamo passare alle decorazioni fai da te.

Con i coltelli dentellati si possono simulare i denti aguzzi di paurosi pipistrelli. Vediamo come realizzare uno scheletro terrificante o simpatico, utilizzando delle posate di plastica.


Prendete un cucchiaino da caffè di plastica che utilizzerete come testa e mezzo busto dello scheletro. Aggiungete le forchette rivolte verso il basso per formare le braccia e le gambe. Disegnate la faccia del vostro scheletro sulla parte esterna del cucchiaio e tracciate delle righe nere sulle forchette. Con dei pezzi di cartoncino bianco unite tutti i pezzi, con della colla. Lasciate asciugare ed ecco che i vostri scheletri decorativi sono pronti per terrorizzare i vostri ospiti.



Non perdiamo l’opportunità per dedicarci al riciclaggio creativo, in modo da determinare un impatto ambientale ridotto e dare il nostro contributo ecoresponsabile in vista dalla conservazione ambientale.






giovedì 27 giugno 2013

Come costruirsi una barca, una canoa o un kayak riciclando e riusando bottiglie di plastica usate. Quest'estate costruitevi la vostra imbarcazione LOW COST




L'estate è arrivata, e probabilmente presto saremo pronti a goderci le meritate ferie estive. Se state già sognando le vacanze, è meglio iniziare a preparare l'occorrente. Non stiamo parlando di costume e telo mare, ma di barche e kayak a costo zero. Impossibile? No, se si utilizzano le vecchie bottiglie di plastica.

Un motivo in più per non superare la cattiva abitudine di gettare nel cassonetto dell'indifferenziata le bottiglie. Queste ultime infatti possono diventare la materia prima con cui costruire i mezzi 'marittimi' per i nostri passatempi estivi (e non). 

Ecco 5 soluzioni per costruire barche, canoe o kayak utilizzando con le bottiglie di plastica.

1. Il kayak di Federico Blanc

Con grande dedizione, il giovane argentino si è cimentato nella costruzione di questa piccola imbarcazione, usando come elemento principale delle grosse bottiglie azzurre. La prima prova si è svolta a Villa Elisa in Argentina. La costruzione del kayak è servita anche a sensibilizzare i bambini delle scuole del luogo all'importanza del riciclo.





 
2. La barca delle Fiji di Tom Davies

Quella creata da Tom Davies, neozelandese nativo delle Fiji, è una vera e propria barca realizzata con bottiglie di plastica da 600 ml. Lo scafo misura 4,5 metri ed è largo 1,4. Tutte le bottiglie sono state incollati insieme attraverso una speciale schiuma, posta alla base. Dopo aver effettuato alcuni test, Tom ha affermato orgogliosamente che la barca può ospitare fino a tre persone adulte. L'idea di Davies, però, va oltre il semplice riuso. Lo scopo è quello di raccogliere le bottiglie che sporcano le spiagge e al tempo stesso di preservare il bambù.




 
3. Il catamarano in PVC Plastiki

Fabbricato interamente usando 12.500 bottiglie di PVC, il catamarano Plastiki è una nostra vecchia conoscenza, resosi protagonista di un'impresa storica: una traversata oceanica che, da San Francisco, lo ha portato tre mesi dopo al porto di Sydney.




4. Ricetta per il kayak o la canoa fai-da-te

Per realizzarlo occorrono: rete metallica, bottiglie di plastica (il numero dipende dalla grandezza del vostro kayak), tessuto impermeabile, materiali di scarto di legno, plastica o metallo (lattine, ganci, vecchi utensili, e qualsiasi altro rottame, ma anche pezzi di mobili e arredi in legno, nastro adesivo, corda, colla e forbici. Ed ecco qui passo passo come costruire questa piccola monoposto.




5. La zattera per il mare


Le bottiglie riciclate dell’acqua minerale sono l’ideale per la costruzione di ottime zattere fai da te dato che il poliestere con il quale sono fatte è molto resistente e i tappi resistono senza problemi a pressioni oltre gli 8 bar. Poi l’alto numero di elementi, quasi 600 per ogni zattera, garantisce il galleggiamento anche in caso di urti o danni.

Riunite in gruppi di 19 con nastro da pacchi, le bottiglie sono inserite su tre listelli per mantenere un buon allineamento, ma la solidità è affidata a un rivestimento di rete per recinzioni che mantiene la coesione tra i singoli elementi. La struttura di sostegno, che permette di imbarcare l’equipaggio, è costituita da lunghe travi in legno e tavole trasversali. 

BOTTIGLIE, RETE E NASTRO



1. Ciascun elemento base usato per costruire i galleggianti è formato da 19 bottiglie dell’acqua minerale da 1,5 litri, legate in una matrice esagonale con un cavetto. Le bottiglie devono essere in buono stato e con il tappo serrato a fondo.
2. Usando nastro da pacchi si avvolgono le bottiglie alle due estremità dell’elemento, tirando forte e abbondando con gli strati.
3. Gli elementi sono tutti uguali tranne che quello di poppa, foderato con un sacco di plastica per “chiudere” il galleggiante, e quello di prua, nel quale le bottiglie sono scalate su due livelli in modo da formare una punta che possa fendere meglio l’acqua.
4. I galleggianti si formano infilzando dieci elementi su tre lunghi listelli che li attraversano sfruttando gli spazi tra le bottiglie. 
5. Quando gli elementi sono nella giusta posizione si fasciano con rete metallica plastificata per recinzioni che assicura una buona coesione dell’insieme. I lembi della rete si uniscono con una nutrita serie di fascette da elettricisti.
6. Ogni imbarcazione è costituita da tre galleggianti uniti da tavole trasversali e da travi longitudinali posti lungo ciascun galleggiante. In perfetto stile “scout”, le travi di rinforzo sono unitetra loro con cime anziché da chiodature che nell’acqua sarebbero attaccate dalla ruggine.


Il trimarano è completato legando strettamente le travi ai galleggianti con altre cime: in totale l’imbarcazione è formata da quasi 600 bottiglie per un volume totale di 850 litri, sufficienti per imbarcare in sicurezza un equipaggio di sei coraggiosi ragazzi. 

Che aspettate quindi ?? Non gettate via le vecchie bottiglie di plastica ma conservatele e quest'estate potrete divertirvi a costruire facilmente la vostra prima imbarcazione LOW COST e nel rispetto dell'ambiente !!!




domenica 24 febbraio 2013

Ottenere carburante dalla plastica ? Ora si può. Benzina, Diesel Low Cost ricavati dalla plastica

Benzina economica e a prezzi contenuti ?
Una tecnologia tutta italiana tramite procedimento inverso trasforma la plastica in carburante. L’innovativo metodo è capace di convertire ogni chilo di rifiuto in plastica in combustibile.


Da 1 kg di plastica ad un litro e più di olio sintetico (per l'esattezza 1,2 litri di olio), materia prima da cui ricavare il ben più prezioso carburante.

Benzina e diesel a costi molto più bassi (di circa due terzi) del solito rispetto a quelli derivanti dai combustibili fossili.
Peccato solo per un piccolo dettaglio: finchè lo Stato non concederà i dovuti permessi non sarà possibile utilizzare il carburante low cost che permetterebbe, (a parità di accise), di far risparmiare parecchi soldini a tutti gli automobilisti.

Sono stati in molti a sperimentare la conversione di materiale plastico in carburante.


Già nel 2009 un'azienda canadese, la John Bordynuik Incorporated (Jbi), aveva messo a punto il processo Plastic2oil per ricavare dai rifiuti di plastica di nuovo petrolio e carburanti. Lo stabilimento è in grado di trasformare quotidianamente 20 tonnellate di plastica sporca, da cui si ricava diesel, benzina, e alcuni idrocarburi gassosi tra cui metano, etano, propano butano. I materiali plastici vengono trasformati per il 90 per cento in idrocarburi liquidi, l'8 per cento in carburanti gassosi, mentre solo il 2 per cento viene smaltito in discarica. Anche le emissioni sembrerebbero sotto controllo.

Fra coloro che sono riusciti nell'intento di recuperare i carburanti dalla plastica vi è un’azienda italiana (si trova a Millesimo, in Liguria) che, col suo metodo di trasformazione dei rifiuti in combustibile, riesce ormai a produrre su larga scala benzina, diesel, gasolio e kerosene.

Il metodo ecologico e alternativo per produrre carburanti parte dal presupposto che la materia plastica deriva dal petrolio.

La Società Energy & Ecology è riuscita a fare il processo inverso, ovvero, trasformare nuovamente la plastica in carburante che potrebbe essere commercializzato, accise escluse, a 15/ 20 centesimi di euro al litro, contro gli attuali 65/67 centesimi di euro se si paragona ad esempio col prezzo del gasolio, arrivando ad avere un prezzo finale alla pompa comunque inferiore di 50 centesimi per ogni litro di carburante acquistato.


Risultato sbalorditivo che potrebbe far risparmiare i consumatori, pur mantenendo costanti le entrate nelle casse dello Stato.
Da un chilo di rifiuto plastico si ricava un litro di gasolio; con tutta la plastica che c’è in giro, per le strade, oltre che nelle discariche, praticamente sarebbe un grosso passo in avanti nella salvaguardia dell’ambiente e nella riduzione dei rifiuti oltre che un risparmio tangibile e concreto per le tasche degli italiani.

Non è certo la prima volta che si sente parlare di carburanti alternativi e sistemi non consueti per risparmiare sul prezzo di benzina e diesel. Peccato però che sempre più spesso, di tali progetti, dopo poco tempo non se ne senta più parlare.
Sarà un caso oppure ci sono dietro gli interessi dei poteri forti delle compagnie petrolifere?



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