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giovedì 27 giugno 2013

Come costruirsi una barca, una canoa o un kayak riciclando e riusando bottiglie di plastica usate. Quest'estate costruitevi la vostra imbarcazione LOW COST




L'estate è arrivata, e probabilmente presto saremo pronti a goderci le meritate ferie estive. Se state già sognando le vacanze, è meglio iniziare a preparare l'occorrente. Non stiamo parlando di costume e telo mare, ma di barche e kayak a costo zero. Impossibile? No, se si utilizzano le vecchie bottiglie di plastica.

Un motivo in più per non superare la cattiva abitudine di gettare nel cassonetto dell'indifferenziata le bottiglie. Queste ultime infatti possono diventare la materia prima con cui costruire i mezzi 'marittimi' per i nostri passatempi estivi (e non). 

Ecco 5 soluzioni per costruire barche, canoe o kayak utilizzando con le bottiglie di plastica.

1. Il kayak di Federico Blanc

Con grande dedizione, il giovane argentino si è cimentato nella costruzione di questa piccola imbarcazione, usando come elemento principale delle grosse bottiglie azzurre. La prima prova si è svolta a Villa Elisa in Argentina. La costruzione del kayak è servita anche a sensibilizzare i bambini delle scuole del luogo all'importanza del riciclo.





 
2. La barca delle Fiji di Tom Davies

Quella creata da Tom Davies, neozelandese nativo delle Fiji, è una vera e propria barca realizzata con bottiglie di plastica da 600 ml. Lo scafo misura 4,5 metri ed è largo 1,4. Tutte le bottiglie sono state incollati insieme attraverso una speciale schiuma, posta alla base. Dopo aver effettuato alcuni test, Tom ha affermato orgogliosamente che la barca può ospitare fino a tre persone adulte. L'idea di Davies, però, va oltre il semplice riuso. Lo scopo è quello di raccogliere le bottiglie che sporcano le spiagge e al tempo stesso di preservare il bambù.




 
3. Il catamarano in PVC Plastiki

Fabbricato interamente usando 12.500 bottiglie di PVC, il catamarano Plastiki è una nostra vecchia conoscenza, resosi protagonista di un'impresa storica: una traversata oceanica che, da San Francisco, lo ha portato tre mesi dopo al porto di Sydney.




4. Ricetta per il kayak o la canoa fai-da-te

Per realizzarlo occorrono: rete metallica, bottiglie di plastica (il numero dipende dalla grandezza del vostro kayak), tessuto impermeabile, materiali di scarto di legno, plastica o metallo (lattine, ganci, vecchi utensili, e qualsiasi altro rottame, ma anche pezzi di mobili e arredi in legno, nastro adesivo, corda, colla e forbici. Ed ecco qui passo passo come costruire questa piccola monoposto.




5. La zattera per il mare


Le bottiglie riciclate dell’acqua minerale sono l’ideale per la costruzione di ottime zattere fai da te dato che il poliestere con il quale sono fatte è molto resistente e i tappi resistono senza problemi a pressioni oltre gli 8 bar. Poi l’alto numero di elementi, quasi 600 per ogni zattera, garantisce il galleggiamento anche in caso di urti o danni.

Riunite in gruppi di 19 con nastro da pacchi, le bottiglie sono inserite su tre listelli per mantenere un buon allineamento, ma la solidità è affidata a un rivestimento di rete per recinzioni che mantiene la coesione tra i singoli elementi. La struttura di sostegno, che permette di imbarcare l’equipaggio, è costituita da lunghe travi in legno e tavole trasversali. 

BOTTIGLIE, RETE E NASTRO



1. Ciascun elemento base usato per costruire i galleggianti è formato da 19 bottiglie dell’acqua minerale da 1,5 litri, legate in una matrice esagonale con un cavetto. Le bottiglie devono essere in buono stato e con il tappo serrato a fondo.
2. Usando nastro da pacchi si avvolgono le bottiglie alle due estremità dell’elemento, tirando forte e abbondando con gli strati.
3. Gli elementi sono tutti uguali tranne che quello di poppa, foderato con un sacco di plastica per “chiudere” il galleggiante, e quello di prua, nel quale le bottiglie sono scalate su due livelli in modo da formare una punta che possa fendere meglio l’acqua.
4. I galleggianti si formano infilzando dieci elementi su tre lunghi listelli che li attraversano sfruttando gli spazi tra le bottiglie. 
5. Quando gli elementi sono nella giusta posizione si fasciano con rete metallica plastificata per recinzioni che assicura una buona coesione dell’insieme. I lembi della rete si uniscono con una nutrita serie di fascette da elettricisti.
6. Ogni imbarcazione è costituita da tre galleggianti uniti da tavole trasversali e da travi longitudinali posti lungo ciascun galleggiante. In perfetto stile “scout”, le travi di rinforzo sono unitetra loro con cime anziché da chiodature che nell’acqua sarebbero attaccate dalla ruggine.


Il trimarano è completato legando strettamente le travi ai galleggianti con altre cime: in totale l’imbarcazione è formata da quasi 600 bottiglie per un volume totale di 850 litri, sufficienti per imbarcare in sicurezza un equipaggio di sei coraggiosi ragazzi. 

Che aspettate quindi ?? Non gettate via le vecchie bottiglie di plastica ma conservatele e quest'estate potrete divertirvi a costruire facilmente la vostra prima imbarcazione LOW COST e nel rispetto dell'ambiente !!!




domenica 16 giugno 2013

Come riciclare i barattoli usati con tante idee utili e creative





Molto più che contenitori, i barattoli possono essere riutilizzati in tanti modi diversi: una serie di proposte che arrivano dalla rete
Barattoli, barattoli, e ancora barattoli! Le nostre case ne sono piene… Riciclarli nella raccolta differenziata del vetro è il minimo che si possa fare, ma se provassimo anche a riutilizzarli in modo creativo? Le idee non mancano: eccone alcune!

1)  CANDELE DI VETRO

candele_in_barattoli_di_vetroIniziamo dall’idea più semplice da realizzare. Vi basterà un set di barattoli in vetro di diverse dimensioni e altezza, delle candele di piccole dimensioni e, a vostro piacimento, qualche elemento decorativo da attaccare esternamente con la colla.
Potreste incollare un filo di perle, naturalmente finte, che non usate più o dei bottoni colorati. Liberi di utilizzare ciò che più vi piace.



2)   MINI HABITAT PER LE PIANTE
piante_sottovetroLe piante grasse si prestano magnificamente a questo esperimento di botanica da arredamento. Scegliete dei contenitori abbastanza grandi e create una base di sassolini. Aggiungete uno strato di terriccio misto a ghiaia e piantate i vostri baby cactus.
Fate attenzione all’acqua. Non bagnate troppo altrimenti, il ristagno, rischierà di far morire le vostre amiche verdi.



3) PORTA SALI DA BAGNO
portasaliL’arte dei sali, o della sabbia colorata se preferite, è perfetta da fare con i più piccoli. Prendete degli elementi di diversi colori, possibilmente a contrasto, e riempite il vostro vaso di vetro alternandoli a piacere. Il risultato finale sarà decisamente decorativo.






4) LANTERNE DA ESTERNI
candele_in_lanterna
Anche come lanterne colorate, i vostri vasi di vetro saranno utili e decorativi. Vi basterà munirvi di colla, fil di ferro, candeline e, se volete dare diverse tonalità all’opera, acquistate anche dei colori trasparenti e dei pennelli per dipingere il vetro. Realizzare le lanterne sarà facilissimo.
Prima operazione, il colore; tingetele e lasciatele asciugare all’aria aperta. Poi, prendete il fil di ferro e fermatelo all’imboccatura facendolo aderire al perimetro. Una volta fissato, date forma al manico. Le vostre lanterne da esterni sono pronte per dare luce alle calde serate estive.


5) VASO DA PITTORE
vaso_di_pennelliI protagonisti di questo vaso sono due, il vostro barattolo di vetro naturalmente e un set di vecchi pennelli che non usate più. A questi aggiungete un paio di elastici di gomma e voilà, il gioco è fatto.
Prendete il barattolo e posizionate lungo tutto il perimetro esterno i pennelli aderenti l’uno all’altro.
Per fermarli basterà inserire i due elastici.







6) UN PORTASPEZIE MAGNETICO
portaspezieUn elemento di design per la vostra cucina, il portaspezie magnetico richiederà un po’ di applicazione, ma ne varrà la pena. Vi servirà un pannello metallico sul quale applicherete i vostri barattoli, delle calamite e, tanti vasetti di vetro quanti ve ne serviranno per riempire la parete. I barattoli dovranno avere il tappo, questa volta sarà essenziale perché sarà proprio sul tappo che incollerete la calamita.



7) PORTAOGGETTI DECORATIVO
barattoli_e_spagoColla, barattolo e biglie colorate o, ancora più semplice, dello spago da cucina. Con questi tre semplici elementi, potrete creare il vostro portaoggetti che, all’occorrenza, può diventare un elemento decorativo da giardino o un vaso da mettere a centrotavola.









Tratto da Greenme



venerdì 5 aprile 2013

Risparmiare in tempo di crisi con il DOWNSHIFTING - ritorno ad una vita più semplice per vivere meglio




Per questioni economiche ma anche etiche, molte persone al giorno d'oggi hanno iniziato un processo di decrescita felice, modificando poco per volta il proprio stile di vita a favore di risparmio, riciclo e riuso, creatività e cultura.

Il cardine di questo movimento sociale risiede nella parola slow (lento), sulla quale vengono impostati diversi aspetti della vita: dallo slow food alla slow money passando per lo slow marketing. Il risultato? La creazione di un vero e proprio sistema di slow economy.


Com’è possibile stare meglio guadagnando di meno? La risposta non è nel denaro mancante, ma in quello che si risparmia modificando l’approccio alla propria vita quotidiana. Il downshifting infatti, è strettamente legato ai concetti di ecosostenibilità e risparmio. Rallentare i ritmi consente di avere più tempo libero, con tutti i benefici del caso. Si può coltivare un proprio orticello, fare il pane in casa, usare meno l’automobile.

Piccoli cambiamenti come questi consentono di spendere meno ma anche di rispettare l’ambiente.


Ecco il decalogo per essere un ottimo downshifter :

1- Accorciare le distanze: da dove proviene il cibo che consumiamo? Chi costruisce gli oggetti che acquistiamo? quanti km deve percorrere un prodotto prima di arrivare nelle nostre case? Accorciare le distanze tra produzione e consumo, in termini geografici e umani, significa valorizzare il proprio territorio prediligendo i prodotti della terra e dell'artigianato delle proprie zone. Acquistare direttamente dal produttore o tramite G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale) può creare nuovi legami con la gente del proprio quartiere e far risparmiare, oltre che trovare alimenti di indubbia qualità, e quando possibile di stagione, biologici e quindi più saporiti e più sani.


2 - Autoproduzione: se un domani le industrie fossero bloccate da una qualsiasi ragione legata all'esaurimento del petrolio o alle guerre, saremmo in grado di autosostentarci con le nostre sole forze? O la tecnologia e il progresso ci hanno talmente riempiti di comfort da averci resi incapaci di costruire o coltivare qualunque cosa? Già negli anni Trenta e poi durante la Seconda Guerra Mondiale, l'America conosceva l'esperienza degli orti urbani, spazi pubblici o privati adibiti a orti per sopperire alla mancanza di cibo, dove ortaggi, piante mediche, frutta e fiori venivano coltivati per la comunità. Gli orti urbani sono una tendenza che sta di nuovo prendendo piede per svariate ragioni, tra cui quella del risparmio, ma anche la necessità di tornare alla terra e avere consapevolezza di ciò che si mangia.


3 - Ridurre le emissioni: come la famiglia che per un mese ha provato a rinunciare a auto e moto, e come tanti che all'alzarsi del prezzo della benzina hanno dovuto diminuire l'uso di mezzi a motore, optare per mezzi non inquinanti e non costosi permette di risparmiare, ridurre le emissioni, migliorare la mobilità urbana, cambiare i ritmi della propria vita.
Si dice inoltre che sulle brevi distanze la bicicletta vinca su tutti i mezzi, compreso il motorino.


4 - NO-Shopping: è quasi certo che possediamo già ciò di cui abbiamo bisogno e anche oltre. Quanti sono gli oggetti che possediamo ma che non utilizziamo? Riceviamo vera gratificazione dall'acquisto compulsivo? Evitare di comprare cose nuove ma sfruttare quelle che già si hanno, scegliendo la riparazione, il riuso, il riciclo o il baratto e la creatività, è una delle chiavi per contrastare la sfrenatezza del consumismo, risparmiare, e ridurre anche i consumi che conseguono (trasporti, inquinamento industriale e sfruttamento dei lavoratori).


Così sono nati dei veri e propri movimenti, degli stili di vita basati sul baratto, che aiutano le persone a risparmiare, ridurre rifiuti e sprechi, contrastare il consumismo sfrenato, dare vita nuova agli oggetti dimenticati in cantina.

Gli incontri, chiamati spesso swap party, sono tematici o variegati, facili da organizzare, coinvolgono principalmente le donne nello scambio di accessori e abiti, ma sono in aumento in ogni tipo di realtà, che sia il paesino o la grande metropoli, e in ogni tipo di oggetto di scambio.



5 - Lavorare di meno: una vita sostenibile è anche fatta di un buon equilibrio fra dovere e piacere. Spendere di meno significa avere anche bisogno di guadagnare di meno, no? La mania dell'accumulo, del guadagno, degli status symbol legati al dio denaro, privano le persone del tempo libero per sé e la famiglia, delle energie e della positività e generano, in casi estremi, situazioni d'ansia e stress che, nonostante gli alti guadagni, non rendono la vita più felice.


6 - Condividere: per risparmiare e anche per intessere rapporti nuovi, la condivisione può declinarsi in molti modi. Lo scambio di case per le vacanze, o la creazione di piccole comunità che si autosostentano e seguono un progetto comune (co-housing); la condivisione di mezzi di trasporto (car-sharing) per ridurre le spese, le emissioni e il numero di auto nelle strade; i G.A.S. di quartiere; gli Swap Party, eventi dedicati al baratto, e molti altri esempi sono la dimostrazione che la decrescita sia necessaria e utile al miglioramento della società e di chi ne fa parte.

7 - Risparmiare energia: è incredibile quanto si possa risparmiare sulle bollette anche solo spegnendo regolarmente tutti gli impianti in stand-by quando non utilizzati, ben il 10%. Ma non basta solo questo: luci e televisore accesi quando non necessari, lavatrice e lavastoviglie ad altissima temperatura, doccia lunga e bollente, sono abitudini sbagliate ma che molti di noi hanno, e che generano sprechi inutili di energia.


8 - Mangiare sano: e per "sano" intendiamo con bassissime quantità di carne e pesce, pochi latticini e grandi porzioni di frutta, verdura, legumi e cereali. Perché? Perché oltre che migliorare la salute, una dieta vegetariana o quasi riduce le emissioni, i consumi d'acqua, i rischi di malattie cardiovascolari, e le spese.


9 - Ridurre i rifiuti: avete mai provato a pesare i vostri rifiuti prima di gettarli? Quanto va nell'indifferenziato e quanto nella differenziata? C'è chi lo fa, e attraverso la consapevolezza che deriva dal sapere quanti chili di spazzatura si producono al giorno, si possono ridurre gli sprechi senza ridurre la qualità della propria vita. Anzi, ne trae giovamento anche la coscienza. E come si può fare per diminuire i rifiuti? Eliminare l'usa e getta, scegliere prodotti senza imballaggi, evitare di riempire troppo il frigorifero con cibi che spesso, in parte, poi si buttano, cucinare anche con gli scarti.

10 - Donare: se ci sono oggetti o abiti che non donate e che non siete riusciti a scambiare o a rivendere, fate una donazione alla Caritas o alle associazioni che raccolgono abiti e cibo per i poveri o gli sfollati. Svuoterete un po' i vostri armadi, creerete più spazio in casa, ma soprattutto aiuterete qualcuno senza il minimo sforzo.

Se avete voglia di approfondire il Downshifting e il vivere meglio con poco vi consiglio alcuni libri davvero interessanti :



martedì 26 marzo 2013

Uova di Pasqua, tante idee originali per riciclarne la carta colorata



In un post precedente vi abbiamo consigliato di farvi le uova di Pasqua in casa per una Pasqua Low Cost.

Se proprio non poteste fare a meno di acquistarne di nuove o nel caso vi venissero regalate delle uova tradizionali, vogliamo darvi qualche consiglio su come recuperare e riutilizzare la carta colorata delle uova.

Per una Pasqua Low Cost ed Eco Friendly, più attenta all'ambiente che ci circonda.


Ecco quindi alcuni consigli per far felici i vostri bambini e l'ambiente riusando in modo alternativo le carte colorate delle uova di pasqua.

La carta delle uova di pasqua non è riciclabile quindi va gettata nell’indifferenziato e quindi è destinata all’incenerimento poiché non è possibile dividere le sue parti in plastica da quelle in alluminio.

Per alcuni la sua destinazione è nella sezione plastica (venendo equiparata alla pellicola degli alimenti o al nylon); un'altra scuola di pensiero conferma che può essere tranquillamente buttata nel bidone del multimateriale ovvero quello della plastica. In alternativa, la soluzione migliore e più ecologica di tutti è non metterlo proprio l'imballaggio. 

Come fare ?

Innanzitutto un'idea potrebbe essere acquistare, se volete fare la guerra alle classiche, uova di cioccolata avvolte in carta non riciclabile: Altromercato organizza da alcuni anni l'iniziativa "nUovo Mondo con uova confezionate con materiali riciclabili e il più delle volte riutilizzabili. Tra questi, ad esempio, un velo di carta di seta prodotta a partire dagli scarti delle fibre di seta e lavorata a mano dalle donne del Mennonite Central Committe in Bangladesh. 

Quindi nel nostro piccolo, o compriamo uova solidali o se possiamo, cerchiamo di non gettare quelle carte e riutilizziamole :

FARNE CARTA DA REGALO E COCCARDE: il modo più semplice per riutilizzare la carta dell’uovo è farne carta da regalo per altre occasioni oppure coccarde da apporre sui tuoi pacchi.


FARNE SEGNALIBRI: semplicemente tagliata a striscioline o incollando più pezzi insieme 

FARNE 'SPAVENTAPASSERI': spesso gli uccelli vengono nei nostri balconi e rovinano le nostre piante? provate ad attaccare ad un filo tanti pezzi di carta delle uova di Pasqua che essendo catarifrangente e muovendosi potrebbe spaventarli (almeno per un po')

FARNE FODERA PER CASSETTI: per impedire che i nostri cassetti si macchino o rovinino basterà ritagliare dei rettangoli con le misure del fondo, dalla carta delle uova di pasqua e fissarli con un poò di scotch. Anche l'effetto visivo sarà molto carino

FARNE GIOCHI PER BAMBINI
AQUILONE: ecco come creare un bellissimo acquilone con l'aiuto di qualche bacchetta e un po' di manualità




Vi serviranno:

-         1 uovo di Pasqua
-         2 bacchette di legno
-         Nastro adesivo
-         Colla ecologica
-         Spago
-         Filo da pesca

1)  Non rompiamo la carta!
Presi dalla foga di arrivare alla sorpresa, i bambini tendono a non preoccuparsi della carta che riveste l'uovo. È molto importante mantenerla intatta, quindi, per quest'anno, scartate l'uovo insieme a loro.

2)  Stendiamola per bene
È importante che la carta sia il più possibile tesa e senza troppe pieghe. Apritela su un tavolo e appoggiatevi sopra dei libri pesanti così da stirarla un po'.

3)  Costruiamo l'armatura
Munitevi di bacchette di legno lunghe quanto le diagonali del quadrilatero. È preferibile non tagliare la carta della confezione ma adattare le bacchette alle dimensioni del foglio. Esistono aquiloni di svariate forme e dimensioni, non deve essere per forza romboidale, anche quadrato andrà benissimo.

Incrociate le due bacchette ottenendo una croce e unitele con un po' di colla fissandole poi con dello spago.

Alle quattro estremità della croce, applicate dei taglietti nei quali farete passare altro spago in modo da creare la sagoma dell'aquilone.

4)  Attacchiamo la carta dell'uovo
È arrivato il momento di applicare la carta dell'uovo di Pasqua all'armatura. Potete utilizzare del nastro adesivo aderente allo spago e ai bordi del foglio.

Rinforzate le punte dell'aquilone con ulteriore nastro adesivo al quale applicherete anche del filo da pesca. I quattro fili da pesca dovranno convogliare in un nodo centrale da cui partirà il filo di sostegno dell'aquilone.


MANTELLO DA SUPEREROE: si può usare la carta per maschere di Carnevale o Halloween (pensate a quante hanno bisogno di un tessuto argentato, dall'astronauta al mostro... al supereroe)


FARNE DECORAZIONI PER FESTE O PER L'ALBERO DI NATALE: Festoni, coccarde e quant'altro, saranno ancora più belli e riutilizzabili più volte se fatti con la bella carta delle uova. Piccoli pezzetti di carta argentata sugli stuzzicadenti saranno anche simpatiche decorazioni da mettere sul buffet infilzati in dolci e panini. Poi ci sono i classici festoni ad anelli da fare così: Ritagliate delle strisce di carta di diversi colori, larghe almeno 4,5 cm e lunghe circa 15 cm. Pinzare la prima striscia ad anello ed infilare, una alla volta, tutte le altre strisce, dando origine ad una lunga catena come da disegno. Oppure quelli a forma di caramella: ritagliare con le forbici a zig-zag, tanti rettangoli della misura di 20 x 10 cm. 
Realizzare, con della carta di giornale, delle palline da inserire all'interno di ciascun rettangolo. Arrotolare come fossero delle caramelle fermando le due estremità con dei nastrini colorati. 
Preparare il decoro unendo tutte le caramelle con punti di cucitrice. Nei link di seguito qualche idea per realizzarli:


FARNE CORONCINE, BACCHETTE MAGICHE E ALI DI FATA: avete presente i giochi preferiti dalle bambine, popolati di principesse e fatine. La carta delle uova sarà un ottima base per vestirle adeguatamente nei loro giochi.

Siete rimasti sorpresi di quante cose è possibile fare semplicemente riutilizzando in modo alternativo le carte colorate delle vostre uova di Pasqua ?




domenica 24 febbraio 2013

Ottenere carburante dalla plastica ? Ora si può. Benzina, Diesel Low Cost ricavati dalla plastica

Benzina economica e a prezzi contenuti ?
Una tecnologia tutta italiana tramite procedimento inverso trasforma la plastica in carburante. L’innovativo metodo è capace di convertire ogni chilo di rifiuto in plastica in combustibile.


Da 1 kg di plastica ad un litro e più di olio sintetico (per l'esattezza 1,2 litri di olio), materia prima da cui ricavare il ben più prezioso carburante.

Benzina e diesel a costi molto più bassi (di circa due terzi) del solito rispetto a quelli derivanti dai combustibili fossili.
Peccato solo per un piccolo dettaglio: finchè lo Stato non concederà i dovuti permessi non sarà possibile utilizzare il carburante low cost che permetterebbe, (a parità di accise), di far risparmiare parecchi soldini a tutti gli automobilisti.

Sono stati in molti a sperimentare la conversione di materiale plastico in carburante.


Già nel 2009 un'azienda canadese, la John Bordynuik Incorporated (Jbi), aveva messo a punto il processo Plastic2oil per ricavare dai rifiuti di plastica di nuovo petrolio e carburanti. Lo stabilimento è in grado di trasformare quotidianamente 20 tonnellate di plastica sporca, da cui si ricava diesel, benzina, e alcuni idrocarburi gassosi tra cui metano, etano, propano butano. I materiali plastici vengono trasformati per il 90 per cento in idrocarburi liquidi, l'8 per cento in carburanti gassosi, mentre solo il 2 per cento viene smaltito in discarica. Anche le emissioni sembrerebbero sotto controllo.

Fra coloro che sono riusciti nell'intento di recuperare i carburanti dalla plastica vi è un’azienda italiana (si trova a Millesimo, in Liguria) che, col suo metodo di trasformazione dei rifiuti in combustibile, riesce ormai a produrre su larga scala benzina, diesel, gasolio e kerosene.

Il metodo ecologico e alternativo per produrre carburanti parte dal presupposto che la materia plastica deriva dal petrolio.

La Società Energy & Ecology è riuscita a fare il processo inverso, ovvero, trasformare nuovamente la plastica in carburante che potrebbe essere commercializzato, accise escluse, a 15/ 20 centesimi di euro al litro, contro gli attuali 65/67 centesimi di euro se si paragona ad esempio col prezzo del gasolio, arrivando ad avere un prezzo finale alla pompa comunque inferiore di 50 centesimi per ogni litro di carburante acquistato.


Risultato sbalorditivo che potrebbe far risparmiare i consumatori, pur mantenendo costanti le entrate nelle casse dello Stato.
Da un chilo di rifiuto plastico si ricava un litro di gasolio; con tutta la plastica che c’è in giro, per le strade, oltre che nelle discariche, praticamente sarebbe un grosso passo in avanti nella salvaguardia dell’ambiente e nella riduzione dei rifiuti oltre che un risparmio tangibile e concreto per le tasche degli italiani.

Non è certo la prima volta che si sente parlare di carburanti alternativi e sistemi non consueti per risparmiare sul prezzo di benzina e diesel. Peccato però che sempre più spesso, di tali progetti, dopo poco tempo non se ne senta più parlare.
Sarà un caso oppure ci sono dietro gli interessi dei poteri forti delle compagnie petrolifere?



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