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domenica 3 novembre 2013

Come installare in casa un sistema di videosorveglianza con le Wifi Ip Cam: installazione, funzioni e configurazione






Con i tempi che corrono, a molti sarà passata per la testa l’idea di installare in casa propria, oltre al più tradizionale antifurto “a sirena”, un bell’impianto di videosorveglianza casalingo, in modo da incrementare le barriere (anche solo psicologiche) nei confronti di eventuali malintenzionati.

Fino a qualche anno fa, creare un sistema di questo tipo era discretamente dispendioso, e ci si doveva rivolgere necessariamente ad un tecnico specializzato.

Oggi, grazie ad internet, alle reti wireless, ai computer ed ai telefoni cellulari “evoluti” è possibile realizzare un piccolo impianto di videosorveglianza con una spesa davvero contenuta.

Le possibilità offerte dai moderni sistemi di videosorveglianza, però, vanno ben oltre la definizione wikipediana.
Oltre a “vedere” cosa succede in un determinato luogo mentre non siamo fisicamente lì presenti, con le nuove “Wifi Ip Cam” (ovvero, Videocamera (Cam), controllabile via internet (IP), senza fili (Wifi) ), avremo a disposizione moltissimi servizi aggiuntivi.

Come funziona il tutto ?
Il sistema si basa essenzialmente sulla presenza, in casa nostra o nel luogo dove dovremo piazzare la videocamera, di una connessione internet, a banda larga (adsl) sempre attiva (e auspicabilmente a tariffa “flat”, ovvero che non si paga a consumo).

Potremo infatti collegare la videocamera alla nostra rete di casa (e di conseguenza ad internet) ed avere così la possibilità di “vedere” con gli occhi della telecamera, collegandoci da qualsiasi computer connesso ad internet, fosse anche dall’altra parte del globo.

Ecco un elenco di “caratteristiche” che dovrebbe avere una videocamera Ip per essere considerata davvero completa:

Wireless: ovviamente, senza fili, per collegarsi alla rete di casa vostra senza utilizzare ingombranti cavi)
Con led per visione notturna: in modo da poter vedere anche di notte
Con “Pan and Tilt”: ovvero con la possibilità di muovere l’inquadratura su due assi (sù/giù, destra/sinistra), tramite apposito meccanismo motorizzato
Con zoom: per poter “avvicinare” l’inquadratura
Con webserver interno: ovvero con la possibilità di connettersi da qualsiasi browser web (ad es. Internet Explorer)
Con supporto DDNS: ovvero con la possibilità di assegnare alla videocamera un indirizzo internet “testuale” (vedi oltre)


Ovviamente non tutte le videocamere Ip wireless hanno le stesse caratteristiche, nel caso doveste decidere di acquistarne una con le caratteristiche summenzionate, vi tornerà utile questo elenco delle varie possibilità offerte. Vediamolo.

1- Vedere con gli occhi della videocamera
Potremo vedere le immagini prodotte dalla videocamera utilizzando un qualsiasi computer connesso ad internet. Basterà lanciare un qualsiasi programma per la navigazione internet (Firefox, Explorer, ecc.) e digitare l’indirizzo della videocamera (per sapere quale indirizzo, vedi oltre)  per accedere al pannello di controllo che ci darà accesso a tutte le funzionalità disponibili: potremo così “zoommare”, far ruotare la videocamera, scattare una fotografia, registrare un video o semplicemente guardare le immagini, in tempo reale, anche nel caso di stanza completamente buia.

2- Avvisi via email
Una delle caratteristiche più interessanti, a mio parere, è la possibilità di essere avvisati via email di eventuali “muovimenti sospetti”. La maggior parte delle videocamere di questo tipo, infatti, ha la capacità di “capire” quando nell’ambiente inquadrato avviene un qualsiasi movimento. Se ciò dovesse accadere, la videocamera (ricordo, sempre connessa ad internet), può inviare immediatamente una email con le foto (solitamente 5, ma è un parametro che si può modificare) della scena “incriminata” che ha attirato l’attenzione della videocamera. E’ inoltre possibile modificare la sensibilità del “sensore”, evitando così che ad ogni minimo muovimento venga inviata una email.

3- Impulso d’allarme
Molte di queste videocamere sono dotate di un apposito connettore tramite il quale è possibile inviare un impulso elettrico che mette in funzione altri dispositivi di allarme: un combinatore telefonico o una sirena (questi, ovviamente, da comprare a parte)

4- Accesso da smartphone
Alcune videocamere ip hanno la possibilità di essere “interrogate” anche tramite cellulare (o meglio, tramite smartphone, cellulare “evoluto”). Esiste ad esempio un software per iPhone che consente di accedere alle videocamere ip tramite rete cellulare. Se siete fuori casa, magari distanti chilometri, con questo programma potrete visualizzare, sullo schermo del vostro iPhone cosa sta succedendo in casa vostra o in ufficio. Potrete inoltre, se il vostro modello è supportato, spostare l’inquadratura e scattare delle istantanee.

5- Parlare e ascoltare
Moltissime modelli hanno la possibilità di attivare una modalità “ascolto”. Tramite il microfono interno è possibile infatti “ascoltare” i suoni provenienti dall’ambiente nel quale la videocamera è installata. Non solo: collegandoci da un computer dotato di microfono, potremo addirittura parlare dal Pc remoto, e la persona vicina alla videocamera potrà sentire quello che diciamo, e magari risponderci (o scappare… :-)  ).

Le possibilità sono davvero molte.

Vediamo in dettaglio la “lista della spesa”: ciò di cui avrete bisogno per installare un sistema di videosorveglianza fai-da-te.

Una connessione ad internet con tariffa “flat” (non a consumo) attiva 24 ore su 24
Un modem/router wireless
Un computer (Pc o Mac)
Un indirizzo email
Una o più ” Wi-fi Ip Cam” (definita anche “videocamera di rete”), come queste
Opzionale: uno smartphone evoluto (come l’iPhone o altri in grado di connettersi ad internet)



Vediamo, in breve ed in modo molto generico (ogni videocamera ha un procedimento più o meno specifico) come far funzionare il tutto.

Procediamo per passi.
Collegate la vostra Wi-Fi Ip Cam, tramite cavo Lan (cavo di rete), al vostro Router
Accertatevi che la connessione Wi-fi sia accesa e funzionante
Aprite il programma che utilizzate solitamente per navigare, e nella barra degli indirizzi, inserite l’indirizzo “IP” della Videocamera. Per sapere qual è l’indirizzo Ip della vostra videocamera di rete, si hanno, solitamente, due strade:
Leggere l’indirizzo “di default” (cioè assegnato come impostazione “di fabbrica”) sul manuale delle videocamera
Utilizzare il software per la scansione degli indirizzi Ip che vi dovrebbe essere stato fornito insieme alla videocamera. In assenza, potrete provare ad utilizzare questo.
Una volta digitato l’indirizzo Ip della vostra videocamera (che avrà una forma “numerica”, simile a 192.168.1.xx), accederete al pannello di configurazione. Inserite nome utente e password (impostate di default, per conoscerle leggete il manuale fornito) e date invio.
Nel pannello di configurazione, sarà possibile attivare il modulo wifi della videocamera. Per fare ciò, andate nell’apposita sezione, e impostate i parametri della vostra connessione wireless (nome della connessione e password)
Salvate. La Videocamera dovrebbe riavviarsi
Scollegate il cavo Lan e provate, digitando l’indirizzo Ip delle videocamera, a collegarvi via wireless
Una volta entrati nel pannello di configurazione, controllate che l’immagine venga correttamente visualizzata ed impostate i parametri desiderati. Potrete ad esempio voler modificare la sensibilità del sensore, abilitare l’impulso per allarme esterno oppure configurare un indirizzo di posta elettronica (dovrete  darne uno “a disposizione” della vostra videocamera affichè lei possa inviarvi le email di allarme).
Potrete inoltre impostare DynDNS (è un servizio gratuito che vi consente di ottenere un indirizzo “testuale” e non “numerico” come nel caso precedentemente illustrato, per ovviare al problema dell’ Ip dinamico. vedi oltre)
Vediamo una classica schermata del software interno della videocamera:


Come faccio a vedere la mia videocamera da internet ? Non funziona ! E’ una truffa !

No… come spesso accade, questi gadget tecnologici sono difficili da far funzionare, ma una volta configurati “a puntino” funzionano più che bene. E’ un processo non semplicissimo, ma non disperiamo.

Le cose fondamentali sono due:

1) Conoscere il proprio indirizzo Ip “esterno”

Non mi sembra la sede adatta per scendere in tecnicismi e definire cos’è un indirizzo Ip, per cui accontentatevi di qualche semplificazione che farà inorridire i più tecnici.

Abbiamo fin’ora visto due tipi di indirizzi Ip:

Conoscere l’indirizzo Ip “interno” (per interno si intende interno alla propria rete domestica privata) della videocamera (quello simile a 192.168.1.xx, leggi sopra) è un po’ come sapere dove sono le stanze all’interno di una casa. Dov’è il bagno ? In fondo a destra. E la cucina ? In fondo a sinistra. Allo stesso modo diremo: dov’è la videocamera ? A 192.168.1.12 (è solo un esempio, non prendere questo indirizzo Ip come vostro realmente !). E dov’è il mio Pc ? E’ a 192.168.1.10. E la mia xbox 360 collegata in rete ? Sta a 192.168.1.30. In pratica assegnare un indirizzo Ip significa “collocare” in un dato posto una periferica hardware collegata alla nostra rete domestica (ovviamente tutto in senso molto figurato). Gli indirizzi Ip possono essere assegnati in due modi: 1- tramite DHCP (ovvero li assegna il router in automatico) 2- manualmente (saremo noi, per ciascuna periferica collegata, ad assegnare un indirizzo)
L’indirizzo Ip “esterno“, invece è quell’indirizzo che dice ai computer esterni alla nostra rete, dove sta il nostro router, che è un po’ la porta di accesso che abbiamo verso internet (non a caso si chiama anche Gateway: cancello, porta d’accesso, traducetelo come volete). E’ un indirizzo un po’ diverso dal solito 192.168.qualcosa. Può essere 88.123.45.67 oppure 155.12.2.3 o qualsiasi altra combinazione (con alcune limitazioni, ma non è attinente in questa sede). Per assurdo, se fossimo collegati con un Router senza “protezioni” (il firewall o il Nat, anche questo non è attinente), e se comunicassimo a mezzo mondo il nostro indirizzo Ip esterno, potremmo dare la possibilità a qualche malintenzionato di accedere alle nostre risorse “interne” (cioè i computer e gli altri dispositivi collegati al Router), con evidenti rischi. Questo indirizzo è assegnato dal vostro “Service Provider” (tipicamente la compagnia telefonica alla quale vi appoggiate per avere la connessione ad internet). Questo indirizzo, se non stabilito diversamente nel contratto, è normalmente “dinamico”, ovvero varia di tanto in tanto e soprattutto nel caso voleste spegnere il vostro router. Tenete a mente queste informazioni, torneranno utili. Per conoscere il vostro indirizzo Ip esterno, potrete usare il pannello di controllo del router oppure usare My Ip address.
2) Aver configurato correttamente il router

Non semplice da spiegare. Provo a semplificare al massimo. Abbiamo detto che, tramite il router, disponiamo di un indirizzo Ip “esterno” che ci colloca all’interno di internet.

Questo indirizzo è fortunatamente “protetto” dal nostro router, nel senso che, di norma, se provate a collegarvi dall’esterno, magari tramite Internet Explorer, ad un indirizzo Ip Esterno del router di un amico che ve l’ha comunicato, otterrete ben poco. Questo poichè (ma non solo per questo) il router “chiude” le richieste che arrivano dall’esterno. E’ un po’ come una persona molto viziata: sempre pronto a chiedere (e a venire accontentato) ma molto poco disposto ad accontentare le richieste che gli vengono fatte.

C’è un però. Abbiamo detto che vogliamo vedere la nostra videocamera dall’esterno… per cui, dall’esterno, dovremo chiedere al nostro router le immagini della videocamera… il che vuol dire convincere il nostro router ad accontentare la nostra richiesta. Ci sarebbe un’ulteriore approfondimento da effettuare, ma non voglio esagerare con i tecnicismi. Limitatevi a prendere come “dato” questo: i dati, nelle reti, passano attraverso delle “porte”. Queste porte hanno dei numeri. I dati delle immagini della nostra videocamera, passano attraverso una porta con uno specifico numero (assegnabile da noi a piacere).


Cosa significa, in soldoni, tutto ciò ? Significa questo:

Router 1
screen capture 12 Videosorveglianza con le Wifi Ip Cam: funzioni e configurazione

Cioè, nel pannello di controllo del router (solitamente accessibile digitando l’indirizzo 192.168.1.1, ma ci sono molte varianti), dovrete configurare il cosiddetto “Port Forwarding” o “Inoltro delle Porte”.

Dovrete in pratica dire al vostro router che la per la videocamera che sta al 192.168.1.103, porta 83 esterna 83 interna (dovrete ovviamente impostare i relativi indirizzo ip e porta nel pannello di controllo della vostra videocamera ip), devono essere accontentate le richieste provenienti dall’esterno (voce: inbound filter: Allow all), ed in particolare queste richieste devono essere indirizzate all’indirizzo della vostra videocamera (che è, nel caso, 192.168.1.103).

In questo modo, dopo aver configurato il tutto, se da un computer esterno alla vostra rete, digiterete il vostro indirizzo ip esterno, seguito da ” :83 ” (ad esempio, sparo a caso, http://154.11.23.45:83) vi collegherete al vostro router, che saprà che a quella porta (83) corrisponde la “richiesta” di visione delle immagini della videocamera. A quel punto, sul vostro schermo, se avete fatto tutto correttamente, verrà visualizzato il pannello di login della videocamera, proprio come quando vi accedevate tramite rete interna (digitando 192.168.1.xx). Inserite nome utente e password ed il gioco è fatto.

Semplice ? Magari no, ma dà tanta soddisfazione !

Pensavate fosse finita qui ? Si eh ? Sbagliato !

Come vi ho detto, l’indirizzo che dovrete digitare dall’esterno, se volete contattare la ip cam che sta in casa, è “dinamico” (ovvero varia ogni tanto sulla base di ciò che decide il vostro Internet Service Provider).
Il problema è: come faccio a sapere ogni tre minuti che indirizzo ha il mio router in questo momento ? Non posso mica telefonare e chiedere a chi c’è in casa di collegarsi a My Ip address e dirmi che indirizzo esterno è stato assegnato al mio router ! Anche perchè se c’è sempre qualcuno in casa… che ve ne fate di una videocamera per sorveglianza ?

A questo problema ha messo una pezza il mitico www.dyndns.com.

Il servizio consente, gratuitamente, di ottenere una sorta di “dominio” (esempio: http://miodominio.mine.tk) da “accoppiare” all’indirizzo Ip dinamico del vostro router.

In questo modo potrete sempre accedere all’indirizzo “miodominio.mine.tk” e sarà come digitare l’indirizzo Ip dinamico esterno del vostro router sempre aggiornato.

Il servizio può funzionare principalmente in tre modi (che non approfondirò perchè andrei troppo fuori tema):

1- impostare il servizio via router: è il router che si occupa, periodicamente, di informare DDNS del nuovo indirizzo
2- impostare il servizio via software: un piccolo programmino si occua, ogni tanto, di informare DDNS del nuovo indirizzo
3- impostare il servizio via videocamera: molte videocamere possono essere configurate con DDNS come i router

Una volta configurato il tutto sarete, finalmente, in grado di accedere a tutte le possibilità offerte da questi fantastici gadget.

Se il vostro cellulare supporta la navigazione in internet, potrete collegarvi al vostro indirizzo ip esterno o al vostro dominio DDNS per visualizzare, in mobilità, le immagini della videocamera ip.

Per quanto riguarda l’iPhone, vi consiglio un ottimo software (a pagamento): Ip Vision Pro. Supporta molte wifi ip cam, anche generiche (anche se non è detto che supporti il “pan and tilt”).

Un accenno ai prezzi: sul mercato ci sono wifi ip cam di tutti i tipi e di tutti i prezzi.

Il minimo sembra essere 50 euro; un prodottino buono si aggira sui 100/140 euro (dipende molto dalle caratteristiche tecniche).

Quello che vi posso dire è: se non avete particolari esigenze, non spendete più di queste cifre. Ci sono anche modelli a 300 euro, ma effettivamente, a mio parere, per un impiantino di videosorveglianza domestico sono troppi.

Vi lascio con un video (in inglese) che offre una discreta panoramica delle varie possibilità offerte dalle wifi ip cam.









mercoledì 30 ottobre 2013

Halloween fai da te: tante idee curiose da realizzare insieme ai bambini - Idee dell'ultimo minuto, low cost e veloci da realizzare per una notte da incubo !!





Manca poco alla notte più spaventosa dell’anno: perché non provate a coinvolgere i bambini nella realizzazione di tante curiose decorazioni?

Non serve sprecare denaro, avete già in casa tutto quello che vi serve.

I bambini non vedono l’ora di travestirsi da strega, fantasma o zucca per andare in giro alla ricerca di biscotti e caramelle al suono di “Dolcetto o scherzetto”.

E i vostri bimbi sono già pronti per la festa più spaventosa dell’anno? Perché non provate a coinvolgerli nella preparazione di tante decorazioni creative con cui adornare la casa o apparecchiare la tavola in maniera semplice, divertente e soprattutto low cost?

Non serve sprecare denaro in costose lanterne o ghirlande: avete già in casa tutto quello che serve, dovete aggiungere solo un pizzico di fantasia e creatività.

RICICLO CREATIVO HALLOWEEN - Sapete ad esempio che un semplice flacone del detersivo se dipinto di arancione e caratterizzato con occhi e bocca si trasforma rapidamente in Jack o’ Lantern, la paurosissima zucca intagliata all’interno della quale si inserisce una candela per creare un’atmosfera da brivido?


Ecco tante idee curiose da realizzare insieme ai bambini:
COME REALIZZARE DEI PIPISTRELLI CON I ROTOLI DI CARTA IGIENICA
Tanto per iniziare, dai rotoli di carta igienica si possono ricavare tanti piccoli pipistrelli. Il procedimento è semplice: colorate di nero i rotoli e poi intagliate da un cartoncino delle ali che andrete ad attaccare al rotolo con un po’ di colla. Ritagliate da un foglio bianco anche gli occhi e la bocca ed ecco pronti i vostri eco-pipistrelli. Per un effetto “spaventoso” disponete i rotoli-pipistrello dietro i vetri delle finestre o su un filo sospeso in modo tale da dare l’idea che stiano svolazzando per la camera.


COME REALIZZARE UNA MUMMIA CON I ROTOLI DII CARTA IGIENICA
Non solo pipistrelli, i rotoli possono trasformarsi anche in tante curiose mummie. Anche in questo caso il procedimento da seguire per la loro realizzazione è molto semplice: vi basterà avvolgere in maniera disordinata la carta igienica attorno al rotolo e poi disegnare gli occhi del vostro fantasma fai da te.


COME REALIZZARE TANTE PICCOLE ZUCCHE CON I TAPPI DI PLASTICA
Vi abbiamo già illustrato tante idee curiose per non sprecare i tappi di plastica: oggi vi spieghiamo come trasformarli niente di meno che in zucche. Procuratevi qualche tappo, meglio ancora se di colore arancione: in caso contrario vi basterà dipingerli con questo colore. Sul retro del tappo incollate un filo di ciniglia verde che andrà a formare il ciuffo tipico dell’ortaggio, con un pennarello disegnate occhi e bocca e il gioco è fatto. Potete adoperare le vostre creative mini-zucche come segnaposto durante la cena di Halloween oppure come decorazioni per la casa. In alternativa potete attaccare al tappo-zucca una calamita ed utilizzarlo come magnete.



COME REALIZZARE LA ZUCCA DI HALLOWEEN
E infine, in un Halloween che si rispetti non può mancare il simbolo di questa festività: la zucca. Quando scavate la zucca mettete da parte la polpa e i semi (trovate qui tante ricette deliziose su come gustarli al meglio) e dopo aver intagliato gli occhi e la bocca, inserite al suo interno una candelina, preferibilmente in pura cera d’api e quindi di origine naturale.







lunedì 28 ottobre 2013

Piante aromatiche sempre a portata di mano sul vostro balcone è facile






Coltivare le erbe aromatiche in vecchie casse di legno o semplicemente in un cesto di rame.

Le erbe aromatiche sono uno dei fondamenti della nostra cucina e ci permettono di insaporire in modo sano le nostre pietanze. L'ideale sarebbe utilizzarle fresche, perciò abbiamo provato a trovare alcune idee per coltivare le erbe aromatiche in casa o sul terrazzo.
Per incomiciare abbiamo preso un ceppo di betulla e vi abbiamo realizzato dei fori in cui inserire i vasi delle aromatiche. Un portavaso semplice, naturale e decorativo.


Potete abbinarlo con dei sassi di fiume, per ricreare un angolo di natura in casa o sul terrazzo.


Vesna ha poi realizzato per noi uno dei suoi speciali cesti a maglia, stavolta in filo di rame. Per i meno esperti c'è anche una lavagna promemoria per evitare di mettere la salvia sul pesce e la maggiorana sulla pizza.

I riflessi del rame e il verde lussureggiante delle aromatiche esaltano gli oggetti più materici. Ci è piaciuto molto l'abbinamento con un uccello in ceramica raku e il legno grezzo.


Per mettere in ordine le erbe aromatiche nell'orto abbiamo pensato di dare loro degli spazi distinti. Così abbiamo utilizzato delle vecchie casse di legno da imballo e le abbiamo utilizzate come fioriera. Sul fondo abbiamo adagiato uno strato di sabbia per permettere un drenaggio idoneo.
Abbiamo riempito le casse con della terra a cui abbiamo aggiunto del compost. Le piante sono state scelte in base agli aromi e all'aspetto del loro fogliame.



Sempre perfetti ovviamente i vasi di coccio, che offrono una dimora salubre per le piante e un'estetica senza tempo.

E voi dove tenete le vostre erbe aromatiche?







Fai da te, come fare la manutenzione della caldaia in casa. Un ottimo modo di risparmiare riducendo i consumi energetici ed evitando pericoli.






Una caldaia che funziona bene significa un risparmio sulla bolletta: facciamo sempre quindi una revisione annuale, ricordando che la manutenzione delle caldaie è un’operazione molto delicata.

Obbligatoria per legge, è bene realizzarla con la dovuta tempestività e con il necessario supporto (un tecnico specializzato che conosce il vostro impianto).

Ricordate che il cattivo funzionamento di una caldaia è pericoloso per l’ambiente domestico, mette a rischio la vita dell’impianto e inoltre aumenta in modo esponenziale i consumi energetici.

Ecco alcuni consigli pratici per una buona e corretta manutenzione della caldaia:
Controllate l’accensione, lo spegnimento e il funzionamento della caldaia. E fatelo in estate, quando l’impianto funziona meno.

Spesso si verificano delle dispersioni dovute proprio al cattivo funzionamento di una delle funzioni di base della caldaia. La prevenzione in questo caso è d’obbligo.
Verificate il regolare funzionamento dei dispositivi di funzionamento e di comando dell’impianto. Qui più che i costi è in gioco la sicurezza della vostra famiglia.

Aggiornate sempre il libretto dell’impianto. Ogni caldaia ha il suo libretto che riporta tutti gli interventi fatti nel corso degli anni. Bisogna tenerlo in ordine, aggiornarlo e segnare con la firma del tecnico l’eventuale riparazione. E’ come un libretto sanitario: ci dice tutto in tempo reale sull’impianto
Controllate l’integrità dei rivestimenti in fibra ceramica. Sono destinati a consumarsi, e rappresentano una potenziale fonte di dispersione energetica.

Pulite eventuali incrostazioni degli scambiatori e degli elettrodi. Anche qui si nasconde un potenziale spreco dell’impianto.

Rimuovete eventuali ossidazioni dei bruciatori. Se non lo fate, rischiate di compromettere la caldaia e comunque consumate più energia.





domenica 27 ottobre 2013

Idea green e low cost, riutilizzare i vecchi pallet per arredare la vostra casa






Impazza nel web e non solo: è la favolosa ed ecologica mania di riciclare i pallet, più comunemente denominati bancali, per creare oggetti di ogni tipo e dimensione. È risaputo, infatti, che smaltire queste pedane per il trasporto merci, o rinviarle al mittente, molto spesso ha costi più alti che non comprarle nuove e di conseguenza non è conveniente per le aziende che ne fanno uso. Nei cortili di ditte di ogni sorta, restano quindi impilati e stipati numerosissimi bancali che, chiedendo ai proprietari, potrete liberamente portarvi a casa. Ma come utilizzare i pallet? Per arredare casa magari! Vediamo insieme in questa guida qualche idea creativa sul loro possibile impiego all'interno delle nostre abitazioni.

Assicurati di avere a portata di mano:
Bancali
Fantasia e creatività


Un progetto semplice da realizzare velocemente anche per chi non è pratico di bricolage, è il tavolo da salotto: costituito da un solo pallet levigato a dovere con la carta vetrata e munito di 4 ruote piroettanti alla base, può essere colorato a piacimento e verniciato. Munito poi di un piano d'appoggio in vetro tagliato a misura, diventerà un tavolino "super-stiloso" e praticissimo.



Avete costruito il tavolino ma non avete un divano? Nessun problema: con i bancali potete costruire anche quello! Serviranno 4 pallet per la base e due per la testata. Dopo aver levigato e dipinto i pallet del colore prescelto, unitene due nel senso della lunghezza con viti ed avvitatori; poggiate sopra gli altri due e fissateli sia fra di loro che con quelli sottostanti. Avvitate anche i bancali per la testata perpendicolarmente alla seduta, posizionate un materasso e dei cuscini colorati ed avrete realizzato un divano comodo, allegro e a costo zero.



Allo stesso modo sarà semplice realizzare anche la struttura di un letto con i nostri amati bancali: per un letto matrimoniale serviranno 4 pallet affiancati e non sarà nemmeno necessaria la rete in quanto dormirete sonni tranquilli e sani su doghe di legno..


Dai bancali si possono ricavare mensole, sedie sdraio, tavoli per la cucina, lampadari di design, scarpiere, cantinette per il vino, mobili porta TV e anche pareti attrezzate. Non c'è limite alla creatività e alla fantasia per riutilizzare queste robuste pedane in legno, sia che si usino intere, sia che vengano smontate per poterne assemblare i vari pezzi, in modo da creare gli oggetti più disparati. E se non siete tanto fantasiosi da crearvi i vostri propri "piani d'azione" per un arredamento moderno, non preoccupatevi: online è possibile visionare gratuitamente tutorial e video, è possibile scaricare disegni e progetti di mobili di ogni tipo e prendere ispirazione da molti designer del riciclo creativo per arredare casa vostra in uno stile tutto nuovo, ecologico, economico e sicuramente all'avanguardia.

Non dimenticare mai:
Ogni zona della casa può essere arredata con mobili costruiti usando vecchi bancali: date spazio all'immaginazione!







Come realizzare una scrivania porta computer LOW COST per il vostro nuovo studio e per la cameretta dei vostri figli






Il computer quando è di tipo fisso ha bisogno di una scrivania su cui appoggiare il monitor, mentre l'ideale è avere un vano a disposizione nella parte inferiore per poter posizionare il case. Di fondamentale importanza è tuttavia nella parte anteriore una mensola scorrevole in grado di ospitare la tastiera ed il mouse, possibilmente a scomparsa quando non il computer non si utilizza. In commercio esistono diversi modelli e qualità di scrivanie per computer, tuttavia l'ideale è quello di costruirne una in base alle proprie esigenze, per cui in questa guida vediamo come realizzare una scrivania con porta PC.

Assicurati di avere a portata di mano:

Piano di legno per scrivania
Murali in legno
Colla vinilica o colla di pesce
Staffe ad "elle"
Binari acciaio
Viti, cacciaviti e seghetto



Per realizzare la scrivania, conviene cominciare dal piano di appoggio. Ci rechiamo quindi in un negozio di bricolage o di legnami all'ingrosso ed acquistiamo un piano di legno massello di 120x60X2; inoltre acquistiamo anche dei murali della misura di 4X4 centimetri. Con gli stessi murali realizziamo alcuni quadrati che fanno da sostegno. Nel negozio conviene anche farsi tagliare un'altra tavola di legno della misura di 120X40X2 che possiamo utilizzare come piano estraibile per appoggiarvi la tastiera ed il mouse.

Alcuni binari di metallo possono essere applicati ai lati dei piedi della scrivania in modo da potervi alloggiare il piano estraibile. Con tutto il materiale a disposizione iniziamo quindi la costruzione della scrivania cominciando dall'ossatura principale che comprende il piano d'appoggio e i piedi. Il fissaggio di questi ultimi avviene con colla vinilica o colla di pesce e con staffe ad angolo per ottenere maggiore stabilità. A questo punto sui quadrati fatti con i murali a circa 2,5 centimetri, fissiamo i binari in cui inseriamo il piano estraibile. Capovolgendo la scrivania realizzata, facciamo in modo che il piano non fuoriesca del tutto per cui a 3/4 del binario stesso creiamo un punto di arresto incollando due quadratini di legno che fungono da fine corsa. Rimettendo il tavolo della scrivania in posizione naturale, abbiamo ottenuto tutto il necessario per ospitare il computer.


Adesso ci occupiamo di sistemare il case, quindi acquistiamo delle staffe di metallo abbastanza robuste ad "elle" che fissiamo sul lato destro della scrivania in corrispondenza dei suoi due piedi.  Sulla parte più corta della staffa ad elle, ci avvitiamo una tavoletta di 2 centimetri di spessore su cui a mezza altezza appoggiamo il case.

A questo punto non ci resta che rifinire la scrivania con vernice o cera colorata dopo di chè, posizionarvi tutto ciò che serve per il computer e per poter navigare in internet in modo comodo.




venerdì 25 ottobre 2013

Idee fai da te per Halloween: il riciclo delle posate di plastica






Manca poco alla notte magica del 31 ottobre ed è scattata la corsa ai preparativi alla notte degli spiriti.

Sebbene non appartenga alla cultura italiana, anche nel nostro Paese diventa sempre più intensificata la partecipazione alla festa di Halloween.

Avete già qualche idea originale da realizzare? In caso contrario abbiamo trovato alcune idee davvero originali, realizzabili con il riciclo creativo. Il riciclo creativo può essere utilizzato anche per effettuare simpatici lavoretti per Halloween, divertenti sia per i piccoli sia per i più grandi.

Sapevate, per esempio, che bastano delle semplici posate di plastica per costruire dei mostri dedicati alla festa di Halloween, come scheletri e pipistrelli. Una soluzione accattivante, originale per la quale non bisogna spendere tanto. Riducendo la produzione di rifiuti sarete soddisfatti di aver contribuito al rispetto dell’ambiente.



Con il riuso creativo e il riciclo si può dare nuova vita agli oggetti e, se da un lato il riciclaggio degli oggetti serve a garantire un certo risparmio in casa, dall’altro è possibile provvedere alla sostenibilità ambientale senza particolari complicazioni, solo mettendo in atto la nostra fantasia.

Il riciclo dei materiali è meglio se creativo e Halloween rappresenta un’occasione per sbizzarrirsi in questo senso. Se non bastano le idee per i travestimenti super ecologici per i costumi di Halloween, possiamo passare alle decorazioni fai da te.

Con i coltelli dentellati si possono simulare i denti aguzzi di paurosi pipistrelli. Vediamo come realizzare uno scheletro terrificante o simpatico, utilizzando delle posate di plastica.


Prendete un cucchiaino da caffè di plastica che utilizzerete come testa e mezzo busto dello scheletro. Aggiungete le forchette rivolte verso il basso per formare le braccia e le gambe. Disegnate la faccia del vostro scheletro sulla parte esterna del cucchiaio e tracciate delle righe nere sulle forchette. Con dei pezzi di cartoncino bianco unite tutti i pezzi, con della colla. Lasciate asciugare ed ecco che i vostri scheletri decorativi sono pronti per terrorizzare i vostri ospiti.



Non perdiamo l’opportunità per dedicarci al riciclaggio creativo, in modo da determinare un impatto ambientale ridotto e dare il nostro contributo ecoresponsabile in vista dalla conservazione ambientale.






lunedì 21 ottobre 2013

Halloween 2013 all'insegna del LOW COST e del risparmio - Idee per maschere, trucchi e...viaggi per il ponte di ognissanti, alla scoperta delle città low cost da visitare





Halloween e il ponte di Ognissanti si avvicinano e molti stanno pensando di trascorrerlo fuori, una breve vacanza per interrompere la routine e rendere le festività natalizie meno lontane.

A seconda delle esigenze e del proprio budget, si possono scegliere mete italiane o all’estero.

Se si sceglie di rimanere in Italia, una buona idea soprattutto se si hanno bambini sono i parchi divertimento che, in occasione di Halloween, organizzano delle serate tematiche.



In Toscana, a Borgo Mozzano, sul Ponte del Diavolo, si svolge dal 27 al 31 Ottobre la Halloween Celebration, che si conclude con lo spettacolo dei fuochi d’artificio sul fiume Serchio. Oppure, si può semplicemente trascorrere qualche giorno in montagna per ammirare il cambiamento del colore delle foglie sugli alberi, molto pittoresco.

Se si sceglie l’estero, Londra, New York e tutte le mete anglosassoni sono ideali per assistere ai festeggiamenti di Halloween. Oppure l’Olanda e il Belgio se si cercano ambientazioni autunnali.

In rete si trovano delle buone occasioni, l’importante è scegliere la meta con astuzia. Noi abbiamo trovato sul sito viagginews.com un elenco delle 5 città low cost da scegliere per il ponte di Ognissanti 2013.

Evitando le mete esose al mare o lunghi viaggi oltreoceano, possiamo fare un giro in Italia e in Europa per trovare qualche bella città da girare tra shopping, arte e tradizioni locali, il tutto ovviamente con occhio sempre attento al portafogli.

Napoli: approfittando del bel tempo che il meteo sembra garantire almeno per inizio mese, il capoluogo partenopeo potrebbe essere la scelta ideale per un weekend lungo senza allontanarsi troppo da casa. Ancora non affollato per i mercati natalizi ha comunque moltissimo da offrire tra arte, gastronomia e scorci caratteristici

Madrid: la città più elegante della Spagna ha sempre qualche cosa da regalare, in qualsiasi periodo dell’anno. A novembre potrete ammirare le foglie autunnali al Parco del Buen Retiro. Se scegliete di viaggiare in un weekend di fine mese potrete già scorgere qualche luminaria natalizia. Altra occasione da non perdere: il 9 novembre è Santa Almudena, patrona cittadina, festeggiata allegramente

Berlino: anticipare il grande freddo invernale è la miglior strategia per ammirare al meglio la città, senza contare che anche in caso di pioggia qui gli svaghi non mancano, di giorno così come di notte

Praga: Ecco la scelta migliore per chi preferisce una vacanza romantica. Un centro urbano ricco di sorprese dietro ogni angolo, ancor più belle se non si deve camminare tra la neve come succede invece nei mesi più freddi

Lisbona: i visitatori estivi se ne sono oramai andati e non resta che tuffarsi tra le vie cittadine per scoprire tutto il fascino di Lisbona senza eccessivo caos. Non aspettatevi però di trovarvi da soli per piazze e vie: i turisti non mancano mai in questa splendida città, ma il suo fascino vi sorprenderà e ve ne innamorerete.






Come risparmiare energia elettrica usando il ferro da stiro e stirando meno







Sapete che stendere il bucato in maniera corretta vi permetterà di risparmiare tempo ed energia elettrica al momento di stirare? Ecco alcuni suggerimenti utili per stirare il meno possibile, far scendere i costi in bolletta e rispettare il pianeta.

Tra i piccoli elettrodomestici, il ferro da stiro è indubbiamente quello che consuma maggiormente energia. Stirare è infatti un’attività casalinga che non solo ci fa perdere molto tempo ma ci fa anche sprecare eccessivamente energia, incidendo sulla bolletta dell’elettricità.

COME STIRARE RISPARMIANDO ENERGIA ELETTRICA - Ecco qualche consiglio da seguire per stirare il meno possibile, risparmiando tempo e denaro e rispettando il pianeta.

COME STENDERE IL BUCATO
Stendete i capi evitando che si formino le pieghe.
Mai stendere i vestiti a cavallo del filo: lascia l’impronta e una piega poco carina. 
Meglio in ogni caso stendere dal rovescio perché a volte le mollette lasciano il segno. 
Le magliette vanno accostate al filo lasciandole penzolare con il collo verso il basso, il peso del tessuto bagnato stirerà al posto nostro.
Lo stesso vale per i pantaloni, per evitare le pieghe sui pantaloni basta sbatterli un paio di volte prima di stenderli, rigorosamente con l’orlo verso il basso.
Per le camicie: una volta tirate fuori dalla lavatrice, i bordi andrebbero passati tra le dita, specialmente dove ci sono i bottoni. Se le indossiamo d’inverno sotto un maglione, sarà sufficiente limitarsi a stirare colletto e polsini.

LE ALTERNATIVE AL FERRO DA STIRO
Potete arrotolare gli asciugamani da un verso e dall’altro così saranno ben piegati senza la necessità di passarli sotto il ferro.
Maglie a collo alto, pantaloni aderenti, calzini e biancheria intima si adeguano alla forma del vostro corpo e le pieghe che vedete spariscono al momento di indossarli.
Capi di lana e pile come golfini e scialli non si stirano.
La stiratura dei pantaloni con la piega può essere ridotta ai minimi termini da una accurata messa in piega serale. A patto di metterli a posto con millimetrica precisione, li si può addirittura collocare sotto il materasso, e dormirci su. Al mattino saranno stirati.


STIRARE SI, MA A RISPARMIO ENERGETICO
Per i capi per cui proprio non potete fare a meno di accendere il ferro da stiro, fatelo nelle ore di scarsa richiesta energetica (la sera) e cominciate dalle cose da stirare a freddo mentre il ferro si scalda, poi passate quelle ad alta temperatura e, dopo aver staccato il ferro, finite con le ultime cose a bassa temperatura mentre si raffredda.

L’APPRETTO NATURALE 
Le bombolette spray vengono smaltite insieme alle lattine, ma perché produrre un rifiuto quando è possibile produrre da sé un’alternativa naturale? Ecco come fare.

Sciogliete in acqua dell’amido in granuli, potrete decidere la concentrazione che preferite per creare il vostro prodotto.

Un appretto confezionato costa circa 3 €/litro, la scatola di amido da 250 grammi costa meno 1,5 euro e consente di fare più o meno 13 litri di prodotto a seconda della concentrazione desiderata. Per stirare ancora meglio basterà aggiungere all’acqua nella quale si è sciolto l’amido qualche goccia di aceto bianco, in questo modo il ferro scivolerà più facilmente.

Infine, ecco alcuni accorgimenti utili che vi permetteranno non solo di risparmiare energia ma anche di prolungare la vita del vostro ferro da stiro:


COME EVITARE LA FORMAZIONE DEL CALCARE 
Fate molta attenzione alla formazione di calcare che riduce l’efficienza del ferro da stiro ed aumenta i consumi di elettricità.

Per evitare il calcare ci sono due cose importanti da fare:
La prima è preventiva: svuotate sempre il serbatoio dell’acqua quando avete finito di stirare.
La seconda cosa, invece, riguarda la pulizia naturale dell’apparecchio, senza spendere soldi con inutili prodotti chimici.
Per la pulizia del calcare nel ferro da stiro basta infatti riempire il serbatoio di acqua soltanto a metà e aggiungere un tappo di aceto per vedere vaporizzare una sostanze giallastra: è il calcare che sta evaporando.

SCEGLIETE UN FERRO DA STIRO CHE RISCALDA PIU’ VELOCEMENTE
Scegliete ferri da stiro che si riscaldano più velocemente, meglio se in alluminio, un materiale di grande conducibilità grazie al quale si consuma fino al 50 per cento in meno di corrente. Anche umidificare il bucato prima di iniziare a stirare e spegnere l’apparecchio quando ormai mancano solo pochi panni sono piccoli trucchi che aiutano a risparmiare corrente elettrica.







sabato 19 ottobre 2013

La vostra auto diventa una super car con il Raspberry Pi, ecco la guida per realizzare un super computer di bordo per la vostra auto in modo facile e soprattutto low cost






L'uscita del Raspberry Pi ha portato un'improvvisa ondata di innovazione ed idee low cost per favorire l'automazione con soluzioni fatte in case.

Oggi vi mostriamo come realizzare un computer di bordo per la vostra auto in maniera semplice e sopratutto economica, senza rinunciare a nulla.

Si chiama Raspberry Pi Car Computer ed è un progetto di un realizzato da Derek Knaggs di Flamelily IT.

In realtà quella di usare un Pi come base per un computer di bordo non è proprio una novità, ma questo progetto è veramente semplice, comprensibile e sopratutto poco costoso, perchè adopera componenti facilmente reperirbili. Altra caratteristica non trascurabile, sembra veramente si tratti di un prodotto uscito dalla fabbrica.


Per realizzare il vostro computer di bordo avrete bisogno di:

1 Raspberry Pi
1 XTRONS Auto lettore DVD
1 Monitor 7 "TFT (di quelli per che si attaccano ai sedili posteriori)
1 cavo video composito
1 cavo audio da 3,5 mm
1 adattatore Wireless USB
1 tastiera wireless con touchpad integrato
1 caricabatteria per auto Micro USB

Trovate tutte le spiegazioni su come realizzare il vostro computer di bordo leggendo Progetto Raspberry Pi Car Computer di Derek Knaggs








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