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lunedì 14 aprile 2014

Ottimizzare il riscaldamento durante la primavera per risparmiare ed evitare gli sprechi di energia e denaro






Perché non approfittiamo della bella stagione e delle temperature in salita per ottimizzare il consumo di energia in casa e iniziare a risparmiare sui costi del riscaldamento?


Ecco tutti i consigli utili per risparmiare energia e denaro:

- stabilite degli orari limitati nel corso della giornata durante i quali riscaldare la casa: mattino presto o la sera quando rientrate da lavoro

- evitate di accendere i termosifoni se al mattino notate che la temperatura in casa è ancora alta a causa del riscaldamento serale o se siete in casa e volete aprire le finestre per far cambiare l’aria

- chiudete bene gli infissi in modo da evitare gli spifferi: più la casa è fredda maggiori saranno i costi del riscaldamento

- scegliete condizionatori ad alta efficienza energetica in grado di adattare la velocità del motore al reale fabbisogno di caldo o freddo all’interno dei diversi ambienti della casa

- scegliete i climatizzatori a pompa di calore: sono perfetti per tutte le stagioni e permettono di ottenere un risparmio di energia che va dal 40 al 60 per cento






mercoledì 20 novembre 2013

Scegliere la luce appropriata per ogni situazione e momento della giornata per ridurre gli sprechi e risparmiare sui costi in bolletta.







L’illuminazione di una stanza è importante. La luce è infatti in grado di valorizzare o meno un determinato ambiente. Ad esempio se dovete organizzare una cena, scegliete di illuminare la stanza con una luce diffusa: solo così potrete creare l’atmosfera giusta per passare una serata rilassante e piacevole.

RISPARMIO ILLUMINAZIONE CASA - Illuminare casa nel modo giusto senza sprecare energia è possibile.

Ecco come:
In cucina se possibile, all’illuminazione centrale del lampadario associate anche tutta una serie di piccoli spot luminosi così da rischiarare gli angoli meno luminosi, il piano cottura e il tavolo.

Per il salotto e la sala da pranzo invece fornitevi di un varialuce in modo da regolare l’intensità dell’illuminazione a seconda dei diversi momenti della giornata. Evitate invece i lampadari e gli spot luminosi che provocano ombre e effetti di controluce. Arricchite l’ambiente con abat-jour e candele luminose.

Cercate di non sovraccaricare le prese elettriche della camera dei bambini. Evitate le piccole abat-jour che i piccoli potrebbero accidentalmente rompere mentre giocano e al loro posto scegliete lampade a muro o da soffitta.

Se invece dovete svolgere un’attività specifica, ad esempio leggere, scrivere o lavorare al computer, avete bisogno di una luce diretta che vi aiuti a concentrarvi sul vostro lavoro.
In tal caso, se nella stanza non siete in tanti e non vi occorre una luce diffusa che illumini completamente tutto l’ambiente, invece di usare una lampada centrale che assorbe molta energia scegliete una luce più piccola e mirata: ad esempio una lampada da tavolo.
Ancora meglio se la vostra luce mirata è trasportabile: potrete cosi spostarla nei diversi angoli della casa e servirvene a seconda delle diverse necessità.

Ricordate che scegliere la luce appropriata per ogni situazione e momento della giornata è il primo passo per ridurre gli sprechi di energia e realizzare consistenti risparmi sui costi in bolletta.





sabato 12 ottobre 2013

Fare la spesa senza sprechi, cucinare, mangiare bene, in modo salutare e soprattutto economico !! Guida alla spesa LOW COST, il segreto della lista della spesa perfetta






Sono i nostri piccoli gesti quotidiani che influenzano l'ambiente e l'ecosistema.
Il risparmio delle risorse ambientali e la difesa dell’ecosistema passano attraverso i nostri piccoli gesti quotidiani. Un importante contributo nel risparmio delle risorse ambientali e nella difesa dell'ecosistema può essere dato dalle scelte alimentari, soprattutto dal modo in cui facciamo la spesa e selezioniamo gli ingredienti delle nostre ricette.

LA LISTA DELLA SPESA "PERFETTA" - Il segreto per fare acquisti con la testa è semplice: munirsi di una lista della spesa efficace. Soprattutto capace di imbrigliare gli acquisti d’impulso, che hanno sempre fatto ricchi i supermercati e assottigliato i budget familiari degli italiani. E non solo.

Se ciascuno di noi comperasse soltanto quello che gli è strettamente indispensabile per vivere - parlo di una esistenza decorosa, quindi con di togliersi qualche soddisfazione con gli acquisti auto gratificatori - la maggior parte di super e ipermercati avrebbe chiuso da tempo. L'acquisto d'impulso è quello non programmato, fatto  in funzione di uno stimolo improvviso che non tiene conto  convenienza e tantomeno dell'utilità della merce che si sta mettendo nel carrello. Nella terminologia della grande distribuzione, quasi interamente mutuata dal marketing made in Usa, si parla addirittura di impulse goods, beni di impulso e di impulse buyer, consumatori che acquistano casualmente qualunque prodotto appena lo vedono, senza averne programmato l’acquisto.

Attenti a non cadere però nella trappola del “proibizionismo”: vietarsi di acquistare qualunque cosa sia al di fuori della lista della spesa ha sovente l’effetto contrario: la proibizione innesca il desiderio. Con gli alcolici, le sigarette, i dolci. E pure con la spesa. Semmai si tratta di imbrigliare queste pusioni all’acquisto. razionarizzarle e tenerle sotto controllo.

Innanzitutto la lista della spesa dev’essere organizzata per categorie merceologiche in base alla sequenza di consumo a tavola.

Le bevande vengono prima di tutto, poi gli antipasti, i primi come pasta e riso, i secondi (carne, pesce, pollame e formaggi), i condimenti e le conserve (dalla passata all’olio), la verdura e la frutta.

Nel riempire il carrello si deve seguire quest’ordine, anche se comporta di attraversare in lungo e in largo il supermercato perché si ottiene un primo risultato tangibile: non si segue l’ordine di disposizione dei prodotti nel supermercato, studiato dagli store designer proprio per stimolare nei clienti l’acquisto d’impulso. Anche se il reparto dell’acqua è il più lontano dall’ingresso è da là che devo partire. Prima regola: non seguire il percorso suggerito dai banconi.

Escludere gli extra dalla lista della spesa è un errore, è più facile farsi prendere la mano e acquistare oggetti non utili proprio quando non li includiamo nella nostra lista. Così possiamo aggiungere alla nostra lista della spesa uno spazio per i prodotti non in lista ma che decido comunque di acquistare lo stesso. L’ideale sarebbe scrivere anche i prezzi.

Per ridurre al minimo le tentazioni possiamo introdurre nella nostra lista della speza una sezione che potremmo chiamare : «Stavo per comperare...». Dove mettiamo tutti gli acquisti d’impulso che siamo riusciti a scongiurare. Con i relativi prezzi. Il totale di questa colonna è probabilmente la voce di risparmio più consistente nelle liste della spesa della stragrande maggioranza degli italiani.

Oltre agli extra previdamo comunque un’altra categoria di acquisti che talvolta ci possiamo concedere magari in chiave gratificatoria, gli «Speciali». Può trattarsi di un prodotto di elettronica, ad esempio un hard disk da un terabyte, come un pesce particolarmente costoso ma che desidero mangiare da tempo.

L’importante, però, è arrivare al supermercato con la parte degli «Speciali» già compilata e non sgarrare. L’ideale, infatti, è tenere tutte le liste della spesa e una volta tornati a casa, compilarle con i relativi importi, guardando lo scontrino. Così si scoprono fra l’altro errori di prezzatura da parte del supermercato. Rari ma non impossibili.


LA SCELTA DEGLI ALIMENTI - Preferire alimenti di produzione locale, che hanno “viaggiato poco” per arrivare nel piatto, e di stagione. Privilegiare i prodotti poco elaborati, con un imballaggio ridotto e con pochi additivi, conservanti e coloranti.

ATTENZIONE AGLI SPRECHI - La sostenibilità di un piatto è data non solo dai suoi ingredienti ma anche  dalle risorse impiegate per prepararlo: optiamo perciò per i procedimenti che utilizzano una mole minore di acqua e di energia. E soprattutto valutiamo bene quantità e utilità al momento dell’acquisto, per limitare un trend negativo che vede ogni anno buttate circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo.

DIFENDIAMO L’ECOSISTEMA - Evitiamo di consumare specie in pericolo: se parliamo ad esempio di pesce meglio tralasciare nasello, platessa, tonno rosso e pesce spada e preferire sgombro, trota, rombo e acciughe. Nella scelta della carne consideriamo l’impatto ambientale della sua produzione: per 1 kg di quella bovina occorrono 15mila litri d’acqua, per la stessa quantità di quella di pollo circa 3.900. Ma anche altri prodotti comportano un importante consumo idrico, come il caffè (140 litri per una tazzina) o paradossalmente le stesse bottiglie d’acqua confezionate: meglio perciò optare per quella del rubinetto.

DA NON DIMENTICARE 
Le buste da casa: portatevele di plastica più resistente, di tela, ecoshopper, sacchetti biodegradabili da spese precedenti. Va bene tutto, purchè non sprechiate sempre denaro nel comperare nuovi contenitori inquinanti che si accumulano inesorabili in casa

Portatevi gli occhiali da vista per leggere bene da vicino: le cose più importanti sono sempre scritte in piccolo, non siate timidi

Non temete il discount: come ci ha già spiegato l’autrice di Discount Or Die, già Personaggio non Sprecare, gli alimenti del Discount sono ottimi. Non tutti, ovvio, basta saper scegliere. Non dimenticate che il discount può permettersi prezzi competitivi perché ha costi di gestione inferiori.

Non buttate i volantini con gli sconti: tutta la carta che infesta le caselle della posta potrebbe contenere interessanti offerte da non sottovalutare. Ricordatevi di andare subito a comperare i prodotti che vi interessano così da non correre il rischio di non trovarli.

Seguite le offerte on line e le guide: Guida Low Cost così come molti altri siti vi tengono sempre aggiornati sulle offerte disponibili e sugli eventuali coupon o sconti da stampare.

Le app per risparmiare sulla spesa al supermercato: facciamoci aiutare dalla tecnologia!

MyVolantino. Sia su web che dall’app è possibile sfogliare i volantini promozionali suddivisi per categoria, dalla grande distribuzione all’elettronica, dai viaggi ai prodotti per bambini. I volantini sono gelocalizzati, quindi si riferiscono alle offerte attive nella propria zone e si possono sfogliare, organizzare nei preferiti oppure è possibile inviarli da smartphone a PC per migliorarne la visualizzazione.

DoveConviene. Attraverso il GPS l’app localizza l’utente e gli indica i negozi vicini, incrociando le offerte con la vivinanza (molto utile per risparmiare soldi e tempo).

RisparmioSuper. Si parte dalla nlista della spesa, che settimana dopo settimana si ripete sempre simile a quella precedente. L’app permette di individuare i singoli prodotti al prezzo più conveniente, oppure si possono consultare i volantini o fare ricerche sui singoli supermercati.

Menopercento. Il servizio geolocalizza le convenzioni legate a tessere associative, carte di pagamento, carte fedeltà, buoni pasto. L’utente può scoprire attraverso l’app dove e quando usare le sue card, con quali vantaggi e/o con quale risparmio.


AUTOPRODUZIONE - Ultimo passo è quello di produrre in casa ciò che normalmente si compra. Si può partire dal pane per poi passare alla coltivazione dell’orto in giardino o sul balcone con ortaggi ed erbe aromatiche e alla preparazione di conserve confezionate con materie prime stagionali.






domenica 6 ottobre 2013

Curare la febbre nei bambini piccoli in modo semplice, naturale e senza sprechi.






La febbre non è una malattia, ma una difesa naturale del corpo, una reazione dell’organismo per difendersi dalle infezioni. Nonostante le rassicurazioni dei pediatri, spesso però la febbre soprattutto se il bimbo è molto piccolo, crea sempre molta ansia nei genitori.

Ecco come intervenire per far scendere la temperatura, anche in maniera naturale.

Raffreddore, tosse e febbre: sono molti i bambini che a causa dei continui sbalzi di temperatura tipici del periodo si ritrovano già a fare i conti con l’influenza. E la febbre si sa, soprattutto se il bimbo è molto piccolo, è qualcosa che crea sempre molta ansia nei genitori.

Ma come intervenire in caso di febbre alta? E soprattutto quando è il caso di ricorrere alle cure mediche e quando la febbre può essere trattata anche in maniera naturale?

Spesso infatti anche i semplici rimedi della nonna sono sufficienti per far scendere la temperatura e far stare meglio il piccolo.

COS’E’ LA FEBBRE E PERCHE’ SI MANIFESTA - È importante sapere che la febbre non è una malattia, ma una difesa naturale del corpo, una reazione dell’organismo per difendersi dalle infezioni: l’aumento della temperatura aiuta a distruggere i germi.

"Se il bambino ha 39°C di febbre ma è tranquillo e gioca senza lamentarsi, non occorre nessuna terapia. Va trattata solo quando rende il piccolo sofferente e irritabile, non lo lascia dormire o mangiare normalmente”.

RIMEDI NATURALI PER FAR SCENDERE LA FEBBRE - Ecco allora alcuni consigli utili per curare la febbre nei bambini in maniera semplice e naturale:

Innanzitutto evitate di coprire troppo il piccolo e cercate di farlo bere molto: i bambini tendono a disidratarsi più facilmente rispetto agli adulti in caso di febbre. Spazio quindi a acqua, succhi di frutta, spremute, brodo di pollo, camomilla e latte.

Per dare sollievo al piccolo potete provare a praticare delle spugnature rinfrescanti.

Mantenete i bambini a riposo ma non necessariamente a letto: l’importante è che l’ambiente in cui si trova abbia la giusta temperatura.
Non mostratevi nervosi o preoccupati perché così rischiate di irritare il piccolo e piangere favorisce l’aumento della temperatura.



CURARE LA FEBBRE NEI BAMBINI - Ma, nonostante le rassicurazioni dei pediatri, la febbre nei bambini rimane comunque uno dei fattori che più spaventa e crea ansia nei genitori. Ed è per aiutarli a capire come comportarsi per gestire l’emergenza febbre nei più piccoli che il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha pubblicato delle linee guida che si sono soffermate soprattutto sulla distinzione tra i casi in cui la febbre deriva da infezioni virali che passano da sole senza lasciare conseguenze e quelli in cui la febbre potrebbe essere considerata come il campanello dall’allarme di una patologia che richiede maggiori accertamenti.

COME CURARE LA FEBBRE NEI BAMBINI - Ecco allora i consigli contenuti nelle linee guida su come curare la febbre nei bambini:

La febbre diventa un campanello d’allarme quando raggiunge 38°C nei bambini fino 3 mesi e 39°C in quelli da 3 a 6 mesi.

Dai 7 mesi in su invece, oltre all’aumento della temperatura è necessario che siano presenti anche altri sintomi come difficoltà respiratorie, gravi anomalie del colorito di pelle e mucose, rigidità del collo e alterazioni dello stato di coscienza o delle interazioni del bambino con gli altri per recarsi immediatamente dal pediatra.

Occorre inoltre tenere conto della frequenza cardiaca: il rischio di una patologia più seria aumenta se supera i 160 battiti al minuto sotto l’anno di età, i 150 tra uno e due anni e i 140 dai due anni in su.
Se invece ci si trova nella situazione in cui il bambino ha la febbre molto alta ma non sono presenti altri segnali d’allarme come quelli descritti sopra può essere che si tratti di sesta malattia, una patologia che in genere scompare in pochi giorni.
È necessario ricordare inoltre che i due farmaci antipiretici autorizzati nei bambini al di sotto dei 6 anni sono paracetamolo e ibuprofene e che devono essere usati per contrastare il malessere del bambino e solo fino a quando il malessere dura altrimenti si possono avere altre complicazioni dovute a un uso non corretto dei farmaci.

Pertanto è fondamentale seguire sempre le istruzioni riguardo le modalità di utilizzo dei farmaci e rispettarne i tempi di intervallo nelle somministrazioni.
Evitare infine facili e a volte inutili somministrazioni di antibiotici al minimo segno di malessere nel bambino.




martedì 16 luglio 2013

Risparmiare il 50% mangiando e acquistando il cibo in scadenza ai supermarket evitando gli sprechi - come e quando è possibile mangiare il cibo in scadenza senza problemi

Lo sapevate che mediamente l’8% della nostra spesa finisce in pattumiera? Ma siamo sicuri che sia davvero da buttare?
I Freegani ci dicono di no. Vediamo di capirne di più!

Il movimento Freegan nasce negli Usa e in breve si diffonde anche nel Nord Europa facendosi portatore dell’anticonsumo spinto, predicando persino la caccia al cibo ancora commestibile tra i rifiuti dei supermercati.



Tanto per iniziare ecco 6 semplici regole per non sprecare il cibo:
- comprare con criterio
- cucinare con attenzione
- mangiare meno grano e carne
- acquistare dai produttori locali
- utilizzare quanto basta
- consumare gli avanzi al cibo ancora commestibile tra i rifiuti dei supermercati


Il cibo scaduto non è di per sè pericoloso. Basta seguire alcuni accorgimenti. 

Ecco gli alimenti che possono essere consumati anche dopo la data di scadenza e quelli che invece vanno tassativamente buttati nella spazzatura.

Il tutto è riconducibile alla didascalia che troviamo sull'alimento. C'è infatti una differenza sostanziale che, spesso e volentieri, non si nota.
Il “da consumare entro il” è estremamente differente dal  “consumare preferibilmente entro”.
Se il primo infatti è riferito al cibo fresco ad alta deperibilità ed è una regola da seguire tassativamente, la seconda dicitura indica invece un termine entro il quale il prodotto perde solamente alcune caratteristiche organolettiche che non vuol dire affatto essere diventato pericoloso, dannoso o non commestibile. Ecco quindi che lo yogurt si può mangiare anche dopo dieci giorni la scadenza, conterrà sicuramente meno fermenti lattici ma non sarà malsano. Così come la pasta, l'olio di oliva e i pomodori pelati.

Cibi che, al contrario, non è sinonimo di intelligenza ingerire e che, soprattutto, rischiano di portare danni e malori al proprio organismo sono gli alimenti di origine suina, bovina ed il pesce. Proprio quest'ultimo, ad esempio, detiene il triste record di essere il cibo con la più alta percentuale in Italia per intossicazioni alimentari.

Questo vuol dire che pollame, ma anche carne di maiale e manzo, che si trovano nella grande distribuzione, corrono un rischio notevole e, quando arrivano le rispettive scadenza, è decisamente consigliato non ingerirle.

Certi cibi infatti si mantengono anche oltre la scadenza!

Latte fresco e Yogurt
Per legge, la scadenza del latte avviene dopo 5 giorni dall’imbottigliamento, ma gli esperti di settore assicurano che ha una vita media di sei giorni, allungabili a nove con una buona conservazione in frigo.
La data di scadenza dello yogurt invece è abbastanza variabile: tra i 20 e i 30 giorni dalla produzione. Nonostante questo, ne buttiamo dal 3 al 5% senza sapere che lo yogurt si può mangiare anche 10 giorni dopo la data di consumo preferibile, sebbene perda molti fermenti.

Carne e Pesce
La carne acquistata in macelleria dura attorno ai 3 giorni, mentre il pollo preconfezionato e sottovuoto (senza ossigeno in vaschetta) resiste sei o sette giorni nel frigorifero. Impariamo a surgelare la carne prima che scadano questi termini, così durerà fino a sei mesi.
Il pesce ha un tempo di conservazione più limitato: riposto in frigo in un contenitore profondo e dotato di coperchio, può mantenersi fino a 3 giorni, ma anche in questo caso surgelando il prodotto potremo allungare la scadenza fino a 12 mesi!

Prosciutto
Quello cotto è più deperibile di quello crudo, che può rimanere anche tre mesi nelle vaschette sigillate. Una volta aperto, come tutti gli altri salumi, va consumato in fretta: entro 2 giorni quello cotto, entro tre quello crudo. Ma si può anche surgelare: dura fino a tre mesi.

Uova
Per legge la data di scadenza indicata deve essere di 28 giorni dalla deposizione. Dopo tale limite, si possono consumare ancora per 5-6 giorni, mai oltre la settimana: il rischio di contaminazioni microbiologiche è elevato a causa della permeabilità del guscio.

Sughi e pasta
I sughi freschi fatti in casa e quelli confezionati una volta aperti, si conservano in frigorifero fino a 8-10 giorni. Quelli pronti, se sigillati e conservati correttamente, possono superare la data di scadenza di 1-2 mesi. L’importante è verificare che aspetto, colore, odore e sapore siano rimasti inalterati.
La pasta secca ha una scadenza piuttosto lunga: da 18 a 24 mesi. Se sigillata e conservata in un luogo adatto può essere consumata tranquillamente anche 2 o 3 mesi dopo.

Biscotti secchi e confetture
Generalmente i biscotti hanno scadenza annuale, ma possono essere consumati anche in seguito fino a qualche mese dopo la data indicata, al massimo avranno perso la fragranza.
Le confetture invece, se realizzate con zucchero e frutta in parti uguali, si conservano chiuse per più di un anno e si possono consumare anche diversi mesi oltre la data di scadenza, sia che siano prodotte industrialmente, sia che siano fatte in casa.

Sott’oli, sottaceti e tonno in scatola
I sott’oli e sottaceti conservati in vetro scadono dopo 3 anni dal confezionamento, quelli nella plastica dopo uno. I margini di tolleranza dopo la scadenza variano di conseguenza: più lunghi i primi (1-2 mesi), più brevi i secondi.
Anche il tonno è un prodotto longevo: la data di scadenza può essere fissata anche a cinque anni dall’inscatolamento.  Su un margine di tempo tanto ampio, consumarlo qualche mese dopo la data indicata non fa la differenza!

Condimenti
I condimenti se contengono uova (come la maionese o la salsa tonnata) scadono prima, altrimenti i tempi si allungano molto. Ketchup e senape resistono fino a 3 anni, mentre quelle contenenti uova solo 6 mesi ed è meglio non consumarle oltre la data di scadenza.

Gelato
L’assenza della data di scadenza sulle singole confezioni acquistate nei bar è dibattuta da tempo. Quelli da supermercato, invece, riportano tale limite, che può anche essere superato di settimane senza alterazioni della consistenza. Anche quando si formano cristalli di ghiaccio per una conservazione poco attenta, comunque, il consumo del gelato (anche artigianale) non comporta rischi per la salute.


Quale regola adottare per mangiare o meno cibi scaduti? Per decidere se mangiare o meno un alimento è importante verificare osservandolo bene e tenere a mente alcuni aspetti:

1) che sia stato conservato correttamente (per gli alimenti freschi è proprio la legge che impone di indicare le modalità di conservazione)

2) che non sia aperto e, se lo fosse, che abbia un “bel colorito” e non presenti muffe

3) che, quando sigillato, la confezione non presenti strani odori o rigonfiamenti

Cibi scaduto quindi: mangiare o non mangiare? Sicuramente partiamo da un altro presupposto: limitiamo i nostri acquisti e non sprechiamo il cibo che, non scordiamolo, è bene preziosissimo.

Un po' di margine, tuttavia, può esserci, ma non per tutti gli alimenti e, soprattutto, soltanto se i cibi sono conservati in condizioni ottimali".

Crescono le promozioni nei centri commerciali con prodotti in scadenza con uno sconto del 50%,  un ottimo sistema per non rinunciare alla qualità ed avere un prezzo da sottocosto:  il centro commerciale ne trae profitto dal fatto che resterebbero invenduti quei prodotti a 2-3 giorni dalla scadenza e quindi tolti dallo scaffale e censtinati.

Il successo riscontrato tra il pubblico è notevole, tale che tutti i supermercati di grande distribuzione propongono la stessa iniziativa, e la clientela ormai agguerrita si organizza per comprare quasi esclusivamente quiei prodotti in scadenza (ovviamente comprando solo la quantità giusta che si riesce a consumare in 2-3 giorni per non incorrere nel problema di non riuscire a consumare i prodotti e gettarli, buttando via il nostro risparmio! Sono divenuti ormai un last minut del cibo! mentre in passato unica alternativa del risparmio era rivolgersi ai discount a discapito del marchio non pubblicizzato.

Un altra iniziativa è per il comparto di prodotti freschi che devono essere venuti in giornata e non oltre come pesci, crostacei, particceria, primi piatti, pollo allo spiedo ecc.. venduti alla meta dopo le 19! e la coopestense ha fatto lo slogan prendendo in prestito una frase di una canzone di ligabue “dopo le 19, vivere costa la metà” . Sono offerte allettanti da non sottovalutare ma il consiglio è di comprare il giusto , sempre per il discorso di non buttare poi in pattumiera cio che non riusciamo a consumare!

All’iniziativa fanno parte tutti i marchi della GDO grande distribuzione :

AUCHAN www.auchan.it  sconti per prodotti in scadenza dal 20 al 50%

CARREFOUR www.carrefour.it sconti per prodotti in scadenza del 50%

COOP www.e-coop.it sconti per prodotti in scadenza del 30%

CONAD  www.conad.it sconti per prodotti in scadenza del 50%

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martedì 7 maggio 2013

10 semplici consigli da usare ogni giorno per risparmiare sulla energia elettrica e ridurre la bolletta della luce



Il consumo dell’energia elettrica nazionale è determinato per circa il 25% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici nell’ambito domestico.

Con semplici gesti e azioni quotidiane è possibile ridurre il nostro (cattivo) impatto sull’ambiente e abbassare ad un livello più “naturale” la nostra impronta ecologica così da risparmiare energia riducendo il consumo energetico.

Eccovi un vademecum di 10 buone azioni per risparmiare energia elettrica contribuendo a proteggere il nostro ambiente e le nostre tasche.

Come risparmiare energia elettrica ad uso domestico alleggerendo la bolletta della luce:

1 LUCE NATURALE - Sfruttare il più possibile la luce naturale aprendo le tende e alzando le tapparelle e spegnere le lampadine quando si esce dalle stanze aiuta a ridurre il consumo energia elettrica

2 LAMPADINE - Sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo: durano dieci volte di più e consumano 1/5 in meno aiutando così ad alleggerire la bolletta della luce

3 PARETI - Scegliere lampadari senza plafoniere: non oscurando le lampadine a basso consumo faranno più luce e ne serviranno meno inoltre tinteggiare le pareti di colori chiari e usare più specchi. Le stanze saranno più luminose così da risparmiare energia e corrente elettrica

4 CLASSE A -  Per risparmiare l’energia elettrica scegliere elettrodomestici di classe energetica A ed evitare di abbassare la temperatura del frigorifero sotto ai 3°C. Sbrinare regolarmente il congelatore: uno strato di ghiaccio funziona da isolante e fa aumentare i consumi energetici

5 CALDO FREDDO - Evitare di mettere il frigorifero vicino al forno o lavastoviglie e tutto ciò che produce calore distanziato di almeno 10 cm dal muro. Questo si traduce anche in una maggior sicurezza contro gli incendi e contro le bollette della luce salate.

6 LAVATRICE - Meglio non lavare in lavatrice a temperature superiori a 60°C.

7 LAVASTOVIGLIE - Evitare i cicli di lavaggio (lavastoviglie) a basse temperature. Asportare i residui più grossi di pietanze dalle stoviglie per evitare l’intasamento del filtro con conseguente riduzione dell’efficacia del lavaggio.

8 FORNO - Spegnere il forno qualche minuto prima della fine della cottura per sfruttare il calore residuo.

9 TERMOSTATO - Regolare il termostato dei condizionatori d’aria in modo da mantenere tra interno ed esterno una modesta differenza di temperatura (non più di 5-6 gradi). 26-27°C d’estate sono la temperatura ideale sia per il risparmio energetico sia per la salute umana. Utilizzare la funzione “Deumidificazione”.

10 STAND-BY - Meglio non mantenere le apparecchiature elettroniche (TV,lettori DVD, Computer, Carica batterie, ecc.) in stand-by quando non vengono usate. Le apparecchiature in stand-by continuano a consumare elettricità e sono la prima causa di incendi domestici. Non lasciare inseriti nelle spine i caricabatteria: i trasformatori continuano inesorabile il loro consumo energetico.




mercoledì 30 gennaio 2013

Razionalizzare l'utilizzo dell'acqua in casa e in giardino per risparmiare e tutelare l'ambiente in cui viviamo !!

L’acqua, o meglio la scarsità di questo indispensabile elemento naturale, trova sempre più spazio nel dibattito economico e politico.


I cambiamenti climatici, oltre ad aver messo a rischio di estinzione numerose specie animali e vegetali, hanno anche ridotto notevolmente le risorse idriche a nostra disposizione. La superficie terrestre è coperta per il 71% da acqua, ma quella disponibile è solo lo 0.008%. Se dividessimo in parti uguali la porzione di Terra destinata a ciascuno di noi, noteremmo come lo sviluppo demografico, il progresso e lo sviluppo delle civiltà più industrializzate hanno iniziato a sfruttare anche le risorse riservate agli abitanti di zone più arretrate.

Nutrire i bisogni e, molto più spesso, i vizi dei popoli industriali costa molto in termini di spreco idrico: le colture intensive e gli allevamenti animali necessitano di quantità di acqua ben superiori ai consumi medi di un abitante della Terra.

Le statistiche elaborate dall’Eurostat mettono in evidenza che l’Italia è uno dei paesi con il più alto consumo di acqua procapite. Ciascun italiano consuma mediamente 213 litri al giorno, ma solo 3 di questi servono realmente a dissetare.

Cosa fare allora almeno nel nostro piccolo per ridurre il consumo di acqua ?

Basta prestare più attenzione a ciò che si sta facendo e come lo si sta facendo. Vediamo alcuni esempi in conreto :

Lavarsi le mani, lavarsi i denti, farsi la barba senza lasciar scorrere l'acqua 
A seconda del rubinetto vanno persi dai 5 ai 20 litri d'acqua al minuto! Chiudete il rubinetto durante queste operazioni oppure utilizzate un bicchiere. Per la rasatura con il pennello basta riempire il lavabo con poca acqua prima di iniziare. Un rubinetto che gocciola consuma migliaia di litri d'acqua all'anno Un rubinetto che gocciola sembrerebbe a prima vista non incidere sulla fattura dell'acqua. Ma sommando questo consumo extra per tutte le famiglie, si va a generare per i comuni un inutile surplus di acqua che deve essere trattata. Pensate all'ambiente e fate sostituire la guarnizione del rubinetto quanto prima.

Miscelatore monocomando anziché miscelatore a due maniglie 
Il miscelatore monocomando consente di regolare molto più velocemente la temperatura dell'acqua rispetto al miscelatore a due maniglie, sprecando così meno acqua nello scarico.


Utilizza in modo responsabile lo scarico del water.
Il 30%  dell’acqua utilizzata nell’ambito domestico viene consumata dallo scarico del WC. Ogni volta che viene premuto il pulsante dello sciacquone si convogliano verso la fognatura circa 10-12 litri d’acqua. Molto spesso questo consumo serve solamente ad eliminare un pezzetto di carta igienica !  L’installazione di una cassetta WC con doppio tasto, cioè con erogazione differenziata dell’acqua in base al  reale bisogno, permette il risparmio di decine di migliaia di litri d’acqua in un anno.



Controlla e fai riparare anche le piccole perdite : un rubinetto che gocciola spreca migliaia litri d’acqua
Con un ritmo di 90 gocce al minuto si perdono inutilmente 4000 litri di acqua in un anno. Una corretta e costante manutenzione degli impianti idrici domestici contribuisce enormemente al risparmio idrico ed economico.
Per determinare se esistono delle perdite si consiglia la seguente operazione : alla sera, prima di coricarsi, controllare che tutti i rubinetti siano ben chiusi, quindi leggere sul contatore dell’acqua il livello di consumo raggiunto.

Al mattino, prima di utilizzare l’acqua, controllare nuovamente il livello del contatore.Una differenza, anche minima, tra le due letture indica che c’è una perdita (dallo sciacquone del WC, dai rubinetti o, più probabilmente, dalle tubature) che non solo spreca acqua ma potrebbe danneggiare le strutture abitative. Ad esempio : un foro di un millimetro su una tubatura disperde oltre 2300 litri d’acqua potabile in un solo giorno.




Installa sui rubinetti un semplice frangigetto : puoi risparmiare fino al 50% d’acqua.
I "frangigetto", o “areatori”, sono dei piccoli e semplici dispositivi che, attraverso un sistema di ventilazione, riducono la quantità d’acqua in uscita dal rubinetto senza comprometterne la resa.
Questi dispositivi, in vendita anche in ferramenta o attraverso internet al costo di pochi euro, si installano in pochissimo tempo sui rubinetti della cucina e bagno al posto del generico filtro anticalcare : un piccolo sforzo per un grande risparmio.




Fare il bagno fa consumare almeno 140 litri 
Con la doccia invece si consuma molto meno acquat. Facendo una doccia di tre minuti si consumano solo 18 litri d'acqua, e il piacere è garantito. Nello sciacquone del WC si spreca molta acqua potabile In questo caso vale assolutamente la pena installare un tasto di stop o uno sciacquone a doppio pulsante, poiché per i "bisogni piccoli" basta una quantità d'acqua di 3 litri. Si possono così risparmiare fino 10.000 litri di acqua potabile all'anno a persona (che corrispondono a dieci metri cubi: La fattura della vostra centrale idrica vi dirà a quanto ammonta nel vostro comune).



Elettrodomestici che consumano acqua: attenzione ai valori 
Quando acquistate una lavatrice o una lavastoviglie prestate attenzione alla classe di efficienza energetica e scegliete un modello di classe A o ancora meglio di classe A+ o A++ .

La lavatrice e la lavastoviglie consumano per ogni lavaggio circa 80-120 litri d’acqua indipendentemente dal carico. E’ opportuno utilizzare questi apparecchi solo quando è necessario e comunque sempre a pieno carico. L’uso intelligente degli elettrodomestici permette un grande risparmio d’acqua e di energia elettrica.
La portata massima di carico è riportata sui libretti d’uso degli apparecchi.

Lavare la macchina pensando all'ambiente 
Gli impianti di autolavaggio che recano il marchio di qualità ambientale "Angelo Blu" riutilizzano più volte l'acqua, la quale viene depurata in un impianto di riciclaggio e separata dai residui d'olio. Un autolavaggio ecologico di questo tipo non assicura solo un'auto pulita, ma sgrava anche il bilancio ambientale.
Ricorda che l’acqua merita un destino migliore. Il lavaggio dell’automobile utilizzando l’acqua potabile è vietato da una ordinanza comunale. I trasgressori saranno quindi sanzionati a norma di legge.Se ci si rivolge ad un autolavaggio è opportuno informarsi se l’impianto è dotato di ricircolo o recupero delle acque.

Prato verde sì, ma non ad ogni costo 
Di regola, il prato non necessita di irrigazione e persino l'erba rinsecchita riacquista da sé il suo vigore dopo una bella pioggia. Per quanto riguarda il resto del giardino, è bene utilizzare l'acqua con parsimonia e annaffiare piante e fiori soltanto all'imbrunire. In questo modo una minore quantità di acqua evaporerà inutilizzata dalle aiuole e dai vasi.

Se si ha a che fare con un giardino condominiale, con un piccolo orto o con un classico courtyard all'inglese, vale la pena considerare la possibilità di creare un raccoglitore in cui mettere insieme tutti quei litri di acqua che altrimenti andrebbero sprecati e usarli per innaffiare costantemente la nostra piccola e rigogliosa porzione di verde cittadino. Il riferimento non va soltanto all'acqua piovana, ma a una serie di fonti idriche domestiche che ci permettono di avere acqua pulita e utile a costo zero: l'acqua usata per lavare e bollire le verdure, quella usata per cucinare pasta, riso, patate e tutta quella che non è stata inquinata da detersivi. Il consiglio è aggiungere mezzo cucchiaio di aceto per ogni litro di acqua. Questo consentirà di rendere il ph più acido e quindi neutralizzare i livelli tendenzialmente basici di questo genere di acqua.

La politica del "sette giorni su sette" può non essere determinante ai fini della buona tenuta del nostro giardino. Ci sono metodi empirici per verificare se le piante hanno effettiva necessità di essere invase di acqua: appoggiando la mano sulle foglie e sentendone la freschezza della superficie, calpestando l'erba e verificando se si piega o si schiaccia (solo in questo secondo caso è opportuno innaffiare) oppure banalmente toccando la terra in prossimità delle radici.

Munirsi di una buona tecnologia per gestire l'irrigazione in modo razionale ed efficiente può essere un'ottima alternativa al metodo del biglietto sul frigo "innaffiare l'orto" o "dare acqua alle piante". Le alternative sul mercato sono numerose e comprendono la possibilità di associare al sistema di irrigazione desiderato un pannello di controllo da tenere in casa e dal quale regolare il tempo, la durata e le zone di irrigazione. Comodità e razionalizzazione degli sprechi vengono da sé.

Se non vi fidate del vostro tatto e l'idea di toccare piante e terreno non vi rassicura sull'opportunità o meno di irrigare, si può sempre decidere di affidarsi a sistemi di rilevazione wireless che sentono il livello di umidità nell'aria e percepiscono se è appena avvenuto un temporale o se al contrario è in procinto di scatenarsene uno. In questo modo, si evita l'irrigazione quando non necessaria o superflua perché la natura ha appena fatto o sta per fare il suo corso.


I vuoti a rendere proteggono l'ambiente e il bilancio idrico 
Le bottiglie riutilizzabili, che siano di vetro o PET, limitano l'impiego di materiale ed energia. Durante la produzione di vetro a perdere va persa anche una grande quantità di acqua.

Limitare il consumo di acqua calda per tutelare l'ambiente
Chi non è dotato di pannelli solari sul tetto, consuma inevitabilmente combustibili fossili per produrre acqua calda. Di conseguenza, risparmiando acqua calda, si riduce anche la produzione di anidride carbonica dannosa per l'ambiente. In una famiglia composta da quattro persone è possibile risparmiare fino a 600 kg di CO2 all'anno installando riduttori di flusso nei rubinetti.

venerdì 10 agosto 2012

Un'estate nel segno del LOW COST e del risparmio, piccola guida per evitare gli sprechi

Quando arriva l'estate, i consumi delle famiglie italiane aumentano notevolmente. Infatti, per fronteggiare il caldo, nemico numero uno del periodo estivo, molto spesso si fa ampio uso di condizionatori d'aria e di altri sistemi di refrigerazione, si consuma più elettricità, si beve molta più acqua, ci si fa più volte la doccia durante la giornata e si acquistano numerosi prodotti, alimentari e non, con la speranza di stare più freschi.


Nella maggior parte dei casi, però, queste spese estive aggiuntive non sono altro che sprechi di denaro e di energia: un danno per il portafogli e per l'ambiente. Ma i modi per evitare di sperperare inutilmente i propri soldi in estate ci sono. Alcuni li suggerisce il giornalista e scrittore Antonio Galdo, autore del libro "Basta poco" (Einaudi), il quale ha stilato un decalogo di consigli utili per eliminare gli sprechi estivi e risparmiare.


Ecco quindi i dieci suggerimenti per combattere gli sprechi in estate.

Accendete i condizionatori d'aria solo quando è strettamente necessario e ricordate che la temperatura interna deve essere al massimo inferiore a quella esterna di 5 gradi. Per non ricorrere sempre ai condizionatori e avere più fresco in casa potete utilizzare la triangolazione delle finestre nelle camere: un gesto semplice ma sempre efficace. Inoltre, l'aria naturale è più salutare di quella condizionata. I continui sbalzi di temperature possono provocare tosse e disturbi alle vie respiratorie.

Tenete presente che uno split per l'aria condizionata ha un consumo di elettricità quattro volte superiore a quello di un frigorifero. I condizionatori d'aria sono letteralmente dei divoratori di energia elettrica. Inoltre, sono molto inquinanti. Un normale split per l'aria fredda emette infatti 650 grammi di anidride carbonica.

L'acqua del rubinetto è buona come l'acqua minerale. E costa molto meno. Per evitare il consumo eccessivo di acqua minerale si può utilizzare tranquillamente quella del rubinetto di casa. L'"acqua del sindaco" è sicura ed è sottoposta a un regime di controlli sanitari ancora più rigido di quello che vale per le acque imbottigliate. Per verificare di persona potete consultare il sito cheacquabeviamo.it, che contiene tutte le indicazioni dei principali comuni italiani. In più, per ridurre il flusso idrico dal rubinetto e depurare ulteriormente l'acqua ci si può affidare a dei sistemi di microfiltrazione basati su carboni attivi e ioni di argento. In commercio se ne trovano diversi tipi, con un costo che parte dai 50 euro.

Usate tessuti naturali per coprirvi e difendervi dal caldo. Sia in casa che in ufficio, è meglio indossare indumenti leggeri, possibilmente in cotone o in lino. E poi, niente cravatta: da quando i giapponesi, su sollecitazione del governo, non la usano più in estate, l'uso dei condizionatori si è ridotto al minimo. Ogni anno, quindi, evitano di emettere nell'atmosfera circa 3 milioni di tonnellate di CO2.

Usate la bici per andare in ufficio: lo fanno già 5 milioni di italiani. Utilizzare meno l'auto in città è necessario e conveniente. Oltre il 30% degli spostamenti degli automobilisti italiani avviene su distanze inferiori ai 2 chilometri: uno sperpero di benzina e di soldi. Senza contare il denaro da spendere per il parcheggio e le eventuali multe. Andare in bici è l'alternativa più sana ed economica. Oppure, meglio ancora, camminare a piedi.

Usate lavatrici e lavastoviglie di notte: risparmierete il 20% sulla bolletta. Per spendere di meno, bisogna utilizzare questi elettrodomestici con la dovuta parsimonia e seguire alcuni accorgimenti: usarli solo di notte, fare lavaggi rapidi e a carico pieno, impiegare poco detersivo e non esagerare con la temperatura. E soprattutto, per quanto riguarda la lavastoviglie, è necessario eliminare l'asciugatura. Piatti, posate e pentole si asciugano in pochi minuti anche senza ricorrere a questa chance offerta dall'elettrodomestico.

Coprite la pentola quando cucinate: il consumo del gas si dimezza. Mettere in pratica questo consiglio non richiede alcuno sforzo e offre due vantaggi: il cibo si cuoce nella metà del tempo e si risparmia la metà del gas. Un'altra regola importante per dimezzare i tempi di cottura e ridurre il consumo di metano e le emissioni di CO2 è quella di utilizzare più possibile le pentole a pressione.

Non comprate merci con inutili imballaggi: valgono la metà dei rifiuti. I prodotti caratterizzati dall'"over-packaging" rappresentano uno spreco doppio: costituiscono circa la metà dei rifiuti che produciamo (plastica, carta e cartone) e costano tra il 20 e il 70% in più di quanto costerebbero le stesse merci non confezionate. In tutta Italia adesso sono presenti numerosi punti vendita, anche nei supermercati e nei centri commerciali, dove è possibile acquistare prodotti sfusi (alimenti, detersivi e così via): approfittatene, il risparmio è garantito.

Non gettate mozziconi di sigarette per terra: il vostro Comune deve spendere 15 euro a metro quadrato per eliminarne le tracce. Il suggerimento vale anche per le chewing gum. Chi si occupa della pulizia di cicche di sigarette e gomme da masticare deve prima scomporre il materiale con enzimi speciali e solo dopo può intervenire con getti di acqua calda a forte pressione. Una spesa enorme che ricade sulle tasche dei contribuenti. Cioè, su di voi.

Riciclate gli elettrodomestici che cambiate e chiedete al negoziante di smaltirli correttamente. Seguite questo consiglio per tutti gli elettrodomestici che sono ormai totalmente inservibili. Se invece si possono riparare, fatelo: non serve solo a risparmiare ma contribuisce anche a produrre meno rifiuti elettronici. Un modo molto semplice per contribuire a proteggere e a salvaguardare il pianeta.


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